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I lettori hanno scritto 6651 commenti
- commento Grande tema, grande film, grande attore. Già in The others, Amenabar ci aveva colpito per la sua abilità nel creare atmosfere inquietanti e nel saper catturare l'attenzione dello spettatore. Qui rivela di essere non solo un grande regista ma anche un uomo coraggioso nell'affrontare argomenti che mettono in crisi la nostra coscienza e che suscitano controversie a non finire. Si esce dalla sala con un senso di inquietudine e con la consapevolezza di vivere in una società dominata da leggi e comportamenti assurdi. Un film che invita a riflettere, a discutere e solo per questo meriterebbe di essere visto: ma è anche un grande spettacolo caratterizzato da un sapientissimo uso della macchina da presa e da un coro di attori (dal primo all'ultimo) di eccezionale bravura. Che dire poi di Javier Bardem? Raramente abbiamo visto un interprete calarsi così pienamente in un personaggio tanto da confondersi in esso: Bardem non recita Ramon, è Ramon!
- riguardante la recensione Mare Dentro
- commento Uno stimolo alla intelligenza e alla sensibilità dello spettatore, un film che fa onore al cinema italiano. Da tempo non si vedeva qualcosa del genere: capolavoro è l'unica definizione. Grande regia, abilissimo uso della macchina da presa, perizia tecnica da tutti i punti di vista, sonoro e fotografia da oscar. Amicizia e amore, dramma esistenziale, ritratto impietoso della borghesia morente, thriller (con tanto di colpo di scena), metafora dell'Italia odierna, analisi della solitudine e dell'angoscia quotidiana Opera complessa e sottile, in cui ognuno può privilegiare l'aspetto che più lo colpisce. Prodigiosa performance di Toni Servillo che mostra di essere uno dei più grandi attori oggi in circolazione (e non solo in Italia), una prestazione la sua che difficilmente dimenticheremo e che suscita l'applauso in ogni singola scena. p.s. Il film ha anche il merito di restituisci, dopo tanto tempo, un Raffaele Pisu bravissimo e dalle sfaccettature inaspettate.
- riguardante la recensione Le conseguenze dell'amore
- commento Tranne rarissime eccezioni il film ha entusiasmato la critica (qualcuno ha parlato perfino di miracolo). Un eccesso di lodi che francamente non capisco. E' un'opera certamente interessante e coraggiosa ma talmente scarna e asciutta che rifiuta totalmente il sentimentale (ed è un bene) ma anche il commovente (e così, mi sembra, lo spettatore non si sente coinvolto dalla vicenda). La scelta di usare un vero andicappato suscita imbarazzo e disagio e fa del film un documentario alla "Quark" che non approfondisce la psicologia dei vari personaggi ma punta tutto sul comportamento del minorato, con un susseguirsi di scene a volte ripetitive e gratuite. Kim Rossi Stuart è bravo ma il suo ruolo è talmente senza sfaccettature da risultare alla fine sempre uguale e con una unica perenne espressione. Grandissima è Charlotte Rampling: quando appare il film alza enormemente il tono e ci regala una delle migliori performance di questi ultimi anni.
- riguardante la recensione Le chiavi di casa
- commento E uno dei film più coraggiosi del regista afro-americano ma ha il difetto di risultare due film in uno e le due parti non sempre si armonizzano tra loro. La lotta alle grandi industrie farmaceutiche e alle loro speculazioni mal si concilia col racconto delle attività sessuali a pagamento del protagonista: due temi che risultano separati (benché importanti con la loro denuncia etico-politica) e che spiazzano lo spettatore e lo disorientano (senza contare che poi nel film si parla anche di mafia, di giustizia ). Unopera molto drammatica, con qualche tocco ironico appena accennato e che non riesce ad alleggerire il tutto, ottimamente interpretata da tutti e che vale senzaltro la pena di vedere (anche se si esce dalla sala disorientati e non del tutto soddisfatti). Geniali i titoli di testa.
- riguardante la recensione Lei mi odia
- commento Un vero e proprio pugno nello stomaco, un film per palati forti che coinvolge (e sconvolge) come pochi altri. Intolleranza, razzismo, maschilismo, scontro di mentalità e di civiltà, conflitto di generazioni, anelito allautoaffermazione, desiderio di libertà sono i temi portanti di questa opera che si rifà a Brecth, a Fassbinder, alle tragedie greche armonizzando il tutto intelligentemente. Ritmo incalzante, uso formidabile della macchina da presa, recitazione straordinaria dei due protagonisti difficilmente dimenticabili.
- riguardante la recensione La sposa turca
- commento "Un'alta lezione di cinema" definì la critica Primavera estate autunno inverno, il bellissimo film che ci ha fatto conoscere il regista coreano Kim Ki-duk. Come non ripetere questa definizione per Ferro3-La casa vuota? Opere diversissime tra loro, ambedue impossibili da raccontare nella loro leggerezza e profondità ma da vedere. Trama strana e visionaria, una scommessa fare un film dove il dialogo è quasi assente ma tutto è basato sugli sguardi, sull'atmosfera, sui gesti e senza un attimo di noia. Si è totalmente coinvolti...
- riguardante la recensione La sposa turca
- commento Non ho gli elementi per giudicare se questo fosse il miglior film a "Venezia 2004": è comunque sicuro che ci troviamo di fronte a un grande regista, a una attrice straordinaria (come non candidarla allOscar?), a un film bellissimo. Perfetta la ricostruzione degli anni 50 in tutte le sfumature, stile secco e asciutto, equilibrio-moderazione-sensibilità nellaffrontare un argomento che ancor oggi fa discutere e su cui volentieri ci si azzuffa, stupefacente complesso di attori (giustamente la critica ha notato che anche chi ha solo due battute recita come Laurence Olivier!), coinvolgimento totale da parte del pubblico.
- riguardante la recensione Il segreto di Vera Drake
- commento Eytan Fox, con questo film, mostra di essere un grande regista e di saper creare storie forse leggermente improbabili ma talmente ben dirette da renderle del tutto credibili e coinvolgenti. Un film asciutto al massimo, senza fronzoli inutili, che ti appassiona dalla prima allultima scena con due attori di straordinaria bravura (peccato che il doppiaggio ci tolga il misto di arabo, tedesco, israeliano, inglese delloriginale banalizzando così il tutto), e che ti fa uscire dal cinema pensando a temi alti e più che mai attuali come violenza, odio, intolleranza, perdono, vendetta....
- riguardante la recensione Camminando sull'acqua
- commento Tanti i temi trattati (la morte, la vita, la solitudine, l'amore, il destino, la volontà, il coraggio, l'ipocrisia della società ), ma il tutto in modo, mi è sembrato, molto superficiale e volutamente (perché?) complicato. Nel seguire la vicenda mi è venuto un po' di mal di testa ma soprattutto mi sono tanto annoiato. Il regista (all'epoca aveva meno di 30 anni) ha certamente delle qualità ma avrebbe dovuto fornire agli spettatori un opuscolo per spiegare quello che voleva dire (non è che al cinema sia essenziale comprendere tutto, ma qui mi sembra che si esageri).
- riguardante la recensione Camminando sull'acqua
- commento Un fiume di parole riempie una ora e mezzo in cui praticamente non accade molto se non un continuo andirivieni di personaggi vari che sembrano tanto girare a vuoto e che riproducono gesti, atteggiamenti, modi di vivere e di pensare copiati dai vecchi film di Woody Allen. Infatti si esce dal cinema con limpressione di aver assistito alla scopiazzatura maldigerita del mondo a cui il geniale (una volta) regista americano ci aveva abituato.
- riguardante la recensione Camminando sull'acqua
- commento The Manchurian candidate è senzaltro da vedere. Avvincente descrizione di un incubo che si materializza in realtà, feroce apologo contro la politica malata di potere, analisi spietata delle forze che cercano di destabilizzare il gioco politico, il film non è esente però da difetti: eccessivo ricorso ad effetti speciali (inutili), varie incongruenze nella trama e soprattutto un finale da dimenticare (se Demme avesse tagliato gli ultimi dieci minuti il film avrebbe avuto ben altro spessore). Interpreti superlativi: Liev Schreiber è bravissimo, Denzel Washington offre una delle sue migliori interpretazioni e Meryl Streep Che dire? Da applauso come non mai nel caratterizzare un personaggio, per lei inusuale, odioso fin dalle prime inquadrature e che ribadisce, ancora una volta, il suo talento portentoso.
- riguardante la recensione The Manchurian Candidate
- commento Amaro, spregiudicato, dissacrante "Closer" è una grande prova di regia e un'occasione d'oro per un attore che voglia dimostrare quello che vale.
- riguardante la recensione Closer
- commento Mi è piaciuto e concordo con Sara su tutto quello che ha detto. A quello dell'acr vorrei dire che la lealtà tra uomini è un falso storico. Davanti fanno le belle facce, dietro ne fanno di tutti i...
- riguardante la recensione Closer
- commento Vogliamo fare delle domande al regista. Contattatelo a sto pazzo
- riguardante la notizia PIANOSEQUENZA, un film di Louis Nero
- commento il bacio del vero amore rende le donne uguali agli uomini che amano? [forum]
- riguardante la recensione Shrek 2
- commento hanno fatto un intervista al regista su film maker magazine.cool!!!!
- riguardante la notizia PIANOSEQUENZA, un film di Louis Nero
- commento la tipina di camera cafe' non e' niente male.
- riguardante la notizia PIANOSEQUENZA, un film di Louis Nero
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