Il voto del redattore
- voto
- 5/5
- valutazione
- Un film che è come una seduta di auto-analisi per chiunque sia stato innamorato e gli sia capitato di perdere il suo amore per strada; un film bello perché, nella vita vera, storie posticce tutte plastica e miele non esistono e tutto quello che rimane è quasi sempre un'infinita malinconia triste
Il voto dei lettori
- voto medio
- 1.3/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 77 lettori
- di Woody Allen
- dal 17 10 2008
- genere Commedia
- tipo Sentimentale
- Chiara Orlandi
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Se mi lasci ti cancello
di Michel Gondry
- Dati
- Titolo originale: Eternal sunshine of the spotless mind
- Soggetto: Charlie Kaufman, Michel Gondry, Pierre Bismuth
- Sceneggiatura: Charlie Kaufman
- Genere: Commedia - Sentimentale
- Durata: 108 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2004
- Produzione: Blue Ruin, Anonymous Content, etc.
- Distribuzione: Eagle Pictures
- Data di uscita: 00 00 0000
- Cast
- Jim Carrey (Joel)
- Kate Winslet (Clementine)
- Kirsten Dunst (Mary)
- Tom Wilkinson (Dr. Howard Mierzwiak)
- Mark Ruffalo (Stan)
- Link
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- Tutti i film di Michel Gondry
- Il sito ufficiale
- Il sito della Lacuna Inc.
dell'infinita letizia della mente candida, o dell'eterno splendore della mente immacolata che dir si voglia
di Lucio Carbonelli
L'infinita letizia della mente candida
recita il titolo originale di questo film, anzi declama, dato che si tratta di un verso di una poesia scritta da Alexander Pope: "Eloise to Abelard"; titolo bellissimo che i traduttori in questione, avendo probabilmente la stessa cultura della ragazzina che nel film scambia il poeta per Papa Alessandro, hanno storpiato nell'osceno "Se mi lasci, ti cancello" spacciandoci il film per l'ennesima commediola idiota/sentimentale di Jim Carrey, qui comunque assai bravo.
E invece no, questo non è il nuovo film di Jim Carrey ma piuttosto il nuovo film scritto da quel geniaccio di Charlie Kaufman (già sceneggiatore di Essere John Malkovich, Il ladro d'orchidee, Confessioni di una mente pericolosa) e diretto da quell'altro mezzo genio di Michel Gondry (autore, tra le altre cose, di videoclip di gente come Radiohead, White Stripes, Bjork, Chemical Brothers).
Beh, il risultato è un capolavoro sull'amore finalmente, una storia semplice ma sincera, bella, perché qui si parla delle cose che veramente ti accadono quando sei innamorato, quando ami devoto e ossessionato un'altra persona, quando finisce una storia e sei più devoto e ossessionato di prima
Un film bello perché, nella vita vera, storie posticce tutte plastica e miele non esistono e tutto quello che rimane è quasi sempre un'infinita malinconia triste.
Storia semplice, si diceva: un ragazzo, solo sulla banchina a rimuginare sulla derive commerciali di S. Valentino, incontra una ragazza, su un treno, il suo colore di capelli si chiama sfacelo blu ed è lei a parlare per prima infatti: "Dove ti ho già visto?", il modo più banale per attaccare bottone, ma poi dice io sono sicura che ti sposerò, e qui già qualcosa è cambiato
siamo nel campo del sogno più totale, dell'amore più totalizzante e bello.
I due iniziano a frequentarsi, uscire, andare a cena, in giro, a fare le cose che fanno tutti i fidanzati insomma; solo che, come tutti i fidanzati, litigano anche: "Tu non saresti una buona madre," dice il tipo alla tipa, per esempio, e questa, se non è proprio la cosa peggiore che puoi dire alla tua ragazza, ci va molto vicino. D'altronde il colore dominante del film avrebbe dovuto metterci in guardia fin dall'inizio, questo film è tutto blu: il colore della tristezza, quello della malinconia. Quindi i due si lasciano, come da copione.
Ma a questo punto non pensiate che sia inutile andare a vedere questo film: questo è quello che accade nella prima ventina di minuti del film, poi partono i titoli di testa e poi viene tutto il resto che rende questo un film assolutamente magnifico.
Un film che è come una seduta di auto-analisi per chiunque sia stato innamorato e gli sia capitato di perdere il suo amore per strada, perché in questo film vedi proprio quello che accade quando ti ritrovi in una situazione come questa: stai lì a pensare a tutto quello che hai fatto con la tua amata, a tutto quello che hai vissuto con lei, a quello che hai sbagliato anche, a quello che avresti potuto fare diversamente, forse sarebbe stato meglio chissà. Questa è la realtà.
Però in questo film c'è che è possibile dimenticare tutto, evitare mal di testa e mal di cuore e, se una cosa del genere sia mai possibile, cancellare completamente dalla testa la tua amata: è un'operazione assai semplice, questa, quando la scienza ti viene in aiuto, neanche tanto costosa magari.
Quindi i due protagonisti decidono di rivolgersi a questa ditta (Lacuna
) per dimenticare tutto: "Beati gli smemorati, perché avranno la meglio sui loro errori," scriveva Nietzsche. Ma è davvero così, poi?
Cancellare dalla mente qualcuno che hai amato può essere semplice, ma cacciarlo via dal tuo cuore è un'altra storia. Quella raccontata da questo film, appunto.
Quando tutto sta cadendo a pezzi dimenticare tutto, i momenti più brutti, ma anche quelli più belli, tutti gli errori, tutti i bivi e le decisioni, giuste o sbagliate che siano state, dimenticare come ci siamo procurati quell'ammaccatura bluastra al cuore risolve veramente qualcosa?
Sperare che tutti i ricordi, finito l'Amore, si sciolgano come fiocchi di neve in acqua ci renderebbe meno tristi, meno soli
meno fragili forse?
È questo che vogliamo veramente?, sembra chiederci questo film; perché quando sei veramente innamorato di una persona ti aggrappi a tutto, pure ai ricordi più tristi e alle cose più brutte, e ti spacchi la testa sopra a pensare come sia possibile rimediare; perché quando ami veramente una persona, anche se stai soffrendo come un cane e la tristezza ti sale fino agli occhi, non vuoi dimenticare proprio nulla e forse l'eterna letizia della mente candida sta da tutt'altra parte che nel dimenticare, anche se non riesci a capire dove.
Un film che probabilmente ai più risulterà cervellotico e sconclusionato se non (addirittura!) noioso, ma che invece tenta di parlarci e rispondere a queste domande, un film che parla al cuore più profondamente di quanto si creda e lo fa con il linguaggio del sogno e del ricordo, ecco la difficoltà: magari non verrà capito proprio perché, il cuore, è una cosa così lontana, nascosta, misteriosa.
A noi, portatori sani (?!) di sentimenti senza miele e senza plastica, più volte ci ha regalato commozioni infinite e melanconiche e siamo contenti così.
I lettori hanno scritto 40 commenti
- commento La traduzione del titolo non la decide il traduttore de titolo? Mioddio! Si parlava di traduzioni di titoli o sbaglio? Di che categoria hai fatto parte, Ali?
- commento Secondo me l'equivoco di fondo è che questa non è una traduzione. E' un titolo scelto a tavolino dai distributori italiani, un titolo sbagliato e sciocco, tutto qui.
- commento Chiaro che non e' una traduzione, ma di quello si parlava. Era evidente.
- commento D'accordo, ma non sarebbe forse il caso di parlare di cosa passi per la testa di un distributore che ha potenzialmente un ottimo film e ne rovina l'immagine con un titoletto schifoso da commediola?
- commento E di cosa abbiamo parlato invece? E, soprattutto, chi ha offeso i traduttori?
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