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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Il voto del redattore

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  • 3/5
  • valutazione
  • Bell'esordio, se non fosse che Goro Miyazaki ricalca troppo lo stile paterno
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 0.9/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 5 lettori
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Info

I racconti di Terramare

di Goro Miyazaki

 
    Dati
  • Titolo originale: Gedo Senki
  • Soggetto: Ursula K. Le Guin da Earthsea
  • Sceneggiatura: Goro Miyazaki, Keiko Niwa
  • Genere: Fantastico - Animazione
  • Durata: 115 min.
     
  • Nazionalità: Giappone
  • Anno: 2007
  • Produzione: tishio Suzuki, Studio Ghibli
  • Distribuzione: Lucky red
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
    Cast
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Quando un bel film diventa una brutta copia

di Alice Trippolini

A Venezia, dove il film è stato presentato lo scorso settembre, la sala era piena. Tanta attesa per il pupillo di uno dei registi più apprezzati, che ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera nel 2005. La prima cosa che colpisce lo spettatore seduto in sala è la somiglianza. Dalle prime immagini, sembra di vedere un altro regista. Poi, inevitabile, arriva il confronto: Goro Miyazaki, figlio del celebre Hayao Miyazaki, regista di La città incantata, Porco Rosso, La principessa Mononoke, Nausicaa nella valle del vento, Il castello errante di Howl e svariate puntate di cartoon, tra cui spicca la serie di Lupin, non ce la fa.

I racconti di Terramare, tratto dalla serie Earthsea di Ursula K. Le Guin e ispirato a Shuna's journey di Hayao Miyazaki non è all'altezza di quello che promette. Il tentativo di emulazione di Goro, che crea una storia troppo simile per stile visivo e narrativo a quello paterno, fallisce miseramente. Intendiamoci, il film è bello. Il punto è che avendo un simile padre, che con i suoi racconti animati ha fatto sognare, piangere e precipitare in mondi paralleli migliaia di adulti e bambini, non si può partire dal sei. C'era un'altra scelta, però: cambiare stile, cercare un modo di raccontare proprio, con temi propri e personaggi diversi. Non si può ricopiare male.

Ma passiamo alla trama. Terramare è sconvolta da alcuni eventi che non si sono mai verificati prima. I draghi invadono la terra degli uomini, si mangiano tra loro, gli stessi uomini hanno perso ogni capacità diventando vittime di loro stessi. Nel medesimo momento il giovane Arren, principe di Enland, è insofferente. Vorrebbe maggiori libertà, si sente superiore al padre e un giorno lo uccide. Fugge, ma si accorge di essere perseguitato da un'ombra. Arren incontra Ged, arcimago nascosto sotto le spoglie di un semplice pastore. Dopo essersi reso conto di chi ha davanti, Ged decide di portare Arren con sé, per farlo diventare degno di salvare Terramare dalla deriva di potere e incoscienza che la sta rovinando. Ad aiutare Arren a prendere coscienza di sé ci sarà Therru, una ragazzina sfregiata dal fuoco, chiusa e diffidente. Dapprima i due si odiano, ma poi Therru salverà Arren dai suoi errori e da se stesso. La storia è semplice, fin troppo. C'è la figura del giovane principe vittima di valori sbagliati, c'è la figura del mentore anziano e due figure di donne che, come al solito, sono più coraggiose degli uomini. L'uomo è la forza, la donna è la coscienza che lo salva nel peggiore dei momenti.

Molto bella la trovata dell'ombra che segue Arren, ma che nel film non è approfondita abbastanza. Sembra che Goro Miyazaki trovi tutti gli spunti giusti per creare una storia paradigmatica, come quelle del padre, ma non sappia come andare avanti. Strada facendo gli spunti si perdono, o forse manca solo il grande talento visivo che non ha bisogno di troppe spiegazioni. La conclusione è scontata: Arren prende coscienza, sconfigge la brama di potere che rappresenta il vero male e si arrende. I racconti di Terramare è ottimo come film per bambini, sicuramente, ma niente a confronto con le storie complesse e metaforiche del Miyazaki maestro.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 6 commenti

 
 
utente
Dudoski
  • indirizzo IP 83.103.92.98
  • data e ora Venerdì 27 Aprile 2007 [13:08]
  • commento Certo non è facile confrontarsi con quel maestro indiscusso di Miyazaki Sr. ma il film è in ogni caso deludente. Anche tanto. Credo che i Miyazakis dovrebbero smettere di ispirarsi alla narrativa...
 
 
 
 
 
utente
Dudoski
  • indirizzo IP 83.103.92.98
  • data e ora Venerdì 27 Aprile 2007 [13:10]
  • commento ...occidentale per ragazzi (vedi anche Howl) o finiremo alla versione Studio Ghibli di Harry Potter... Un po' eccessivi anche gli indugi sui paesaggi disegnati: l'ambientazione di Kiki, tanto per fare
 
 
 
 
 
utente
Dudoski
  • indirizzo IP 83.103.92.98
  • data e ora Venerdì 27 Aprile 2007 [13:13]
  • commento un esempio, era sicuramente peggio realizzata (anche per i mezzi a disposizione) ma assai più vivida ed affascinante. Sono drastico: dico 1/5
 
 
 
 
 
utente
alice
  • indirizzo IP 87.16.190.177
  • data e ora Venerdì 27 Aprile 2007 [13:52]
  • commento effettivamente capisco la delusione. Certo, se non fosse stato il figlio di Miyazachi le scopiazzature non sembrerebbero così spudorate
 
 
 
 
 
utente
Dudoski
  • indirizzo IP 83.103.92.98
  • data e ora Venerdì 27 Aprile 2007 [14:33]
  • commento Anche Miyazaki ha fatto dei film non eccezionali, Laputa ad esempio. Ma credo che il peggiore film del padre sia migliore (o quantomeno uguale) a questo. Del resto è anche vero che si tratta del
 
 
 
 
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