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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Info

La guerra dei mondi

di Steven Spielberg

 
    Dati
  • Titolo originale: War of the Worlds
  • Soggetto: H. G. Wells (romanzo)
  • Sceneggiatura: David Koepp
  • Genere: Drammatico - Sci-fi
  • Durata: 116'
     
  • Nazionalità: USA
  • Anno: 2005
  • Produzione: Paramount Pictures, DreamWorks SKG, Amblin Entertainment, Cruise/Wagner Productions
  • Distribuzione: UIP
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Alieni in citta'? Tranquilli, ci pensa papa'.

di Sara Troilo

Il film piu' atteso dell'estate, la mega produzione che vede Steven Spielberg tornare a maneggiare fantascienza e alieni, la versione super lusso di un film degli anni '50 che vanta come protagonista il divo per eccellenza Tom Cruise, non si accontenta di essere mediocre, no, ci tiene proprio a fare ribrezzo. E no, non con i rettiloni dalle lunghe dita, quanto piuttosto con la vacuita' e l'inutilita' totale di questa guerra che da una parte vede schierate intelligenze mediocri provenienti da un altro pianeta e dall'altra la non intelligenza di questo. Rifacimento dell'omonimo film del 1953 di Byron Haskin, a sua volta adattamento del romanzo di H.G. Wells, La guerra dei mondi di Spielberg non fa altro che togliere suspance e aggiungere catechismo ad un racconto che gia' era difficile migliorare.

Questa la storia. Ovviamente siamo nella parte di mondo che si spaccia per mondo intero, siamo negli Stati Uniti e fin qui niente di strano, un alieno un minimo informato e dotato di armi micidiali e' difficile che nutra dubbi sul luogo in cui sbarcare per provarle. Il film si apre con la presentazione del protagonista e del suo smagliante sorriso: Ray e' un uomo separato dalla moglie e con due figli a cui deve badare durante il week end; Ray ha l'espressione di chi passa il proprio tempo libero a modulare con i rutti gli inni delle squadre di baseball, ma Spielberg approfondisce la psicologia del personaggio e ci mostra casa sua che e' molto disordinata e ha il frigorifero vuoto, eccezion fatta per qualche goccia di latte scaduto. Ray e' anche perennemente in ritardo, ma e' tanto simpatico che gli si perdona tutto. Stessa cosa non si puo' dire dei figli di Ray che sono detestabili come solo la sabbia negli occhi puo' essere. La bambina salutista e viziata e l'adolescente ribelle (che per essere banali dovrebbero iscriversi al Cepu tanto sono piatti) detestano il proprio padre.

Caspita, una famiglia a pezzi! Qui occorre intervenire, ci pensa don Steven che riesce dove nessuno e' riuscito prima! Prende un film degli anni '50, prende tutto il moralismo del mondo, aggiunge un tocco di 11 settembre 2001 e ti trascina in un racconto che vuole essere edificante e invece dovrebbe solo essere accompagnato dal sacchetto per il vomito degli aerei. E no, non per gli effetti speciali, proprio per i contenuti. Tom Cruise si trasforma da inetto totale a supereroe per proteggere i figli, e' contornato da orribili esseri umani che per salvarsi sono disposti a uccidere, potrebbe contare solo sull'esercito americano che pero' si vota al suicidio con inedita caparbieta' immolando se stesso nel vano tentativo di salvare gli esseri umani americani, si imbatte in uno svitato che abita un sottoscala scandagliato nel dettaglio dagli alieni, chissa' poi perche'. E' sicuro che gli effetti speciali non fanno un film, forse nemmeno Spielberg che in questo caso da regista si e' trasformato in predicatore ottenendo una sceneggiatura ridicola che si esprime al massimo nella ninna nanna cantata da Ray a sua figlia: vorrebbe accrescere il pathos e suscita risate scomposte.

La produzione cinematografica degli anni '50 americani era in un certo senso barocca, gli Stati Uniti erano usciti dalla guerra rinforzati e l'Europa era ai minimi termini, i film di quegli anni erano tutti tesi a rinvigorire i generi con effetti speciali e dispendio di mezzi. Nel panorama politico attuale la guerra c'e' e non accenna a finire, gli Stati Uniti non se la passano bene e La guerra dei mondi puo' soltanto limitarsi a un patetica propaganda portata avanti negli elementi scenografici a colpi di bandiere a stelle e strisce immacolate che sventolano dai tetti di catapecchie immonde e, nella sceneggiatura, con l'ostensione finale della parola magica che dovrebbe aprire le porte (e i portafogli) di tutto il mondo: Dio. Per favore, questa e' immondizia, non e' cinema.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 63 commenti

 
 
utente
Giò
  • commento Guarda secondo me anche in questo film Spielberg fa grande cinema,poi magari io sono di parte ma trovo la sua fotografia stupenda,e poi quant'è bella la scena in macchina di loro tre..
 
 
 
 
 
utente
Sara
  • commento pero' il piano formale non e' accompagnato da quello contenutistico che e' trascuratissimo, la rilettura della fantascienza anni '50 si e' fermata all' "abbiamo subito un attacco l'11/9/01"
 
 
 
 
 
utente
Pappetto
  • commento Per me l'è una questione di struttura.
 
 
 
 
 
utente
Sara
  • commento in che senso, Pappetto?
 
 
 
 
 
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Tino
  • commento A me, più che la famiglia, il tema del film è sembrato la guerra al terrorismo. E più che parlare DI famiglia, Spielberg si rivolge ALLA famiglia (media americana). Indipendentemente dal messaggio...
 
 
 
 
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