Mi capita molto spesso di ascoltare il programma di Steve Lamacq su BBC Radio One e una delle ultime volte Indie Kid è riuscito a mettere in moto una pericolosa regressione temporale nei miei ascolti, complici i giorni post-solstizio e gli arcani tramonti rosso-giallastri-indaco di questi ultimi giorni. Il granellino che ha dato inizio alla valanga è stato
* The Longcut: A Quiet Life [Deltasonic]
Da Manchester con furore e spleen. Finita l’ondata di band Joy Division – like come gli Editors, c’è già odore di anni ’83 – ’84. Anni in cui arrivavano all’apice band come
* The March Violets: Snake Dance (Extended Version) [Merciful Release]
oppure
* Red Lorry Yellow Lorry: Sometimes [Red Rhino]
forse la più guitar delle band nell’area al confine tra post punk ed echi stoogesiani, inaugurata dai
* The Sisters of Mercy: Alice [Merciful Release]
sorelle generatrici dell’acida filiazione bastarda in cui infilerei anche
* Play Dead: Solace [Clay]
rosso, viola e marroni scurissimi prendono il posto del nero e del grigio sulle copertine dei singoli e degli album che raffigurano decadenti disegni floreali. Ma tornando a oggi
* Metric: Dead Disco [Last Gang]
dal loro penultimo Old World Underground, Where Are You Now? cool, contagiosi, canadesi, eclettici. In più Emily Haynes è mmmhh.
* The Go! Team: Junior Kickstart [Memphis Industries]
inclassificabili: temi da telefilm inglese anni ’70 con tanti fiati, easy, indie, hip hop, breakbeat. Cos’altro?
* The Raveonettes: Seductress of Bum [Columbia]
il pezzo che Badalamenti non ha ancora scritto e che, pertanto, Lynch, non ha ancora inserito in nessun film. I gufi non sono quello che sembrano.
* Dead Combo: Come On Baby, Yeah [Output]
Suicide + Stooges = Dead Combo. Stop.
* Spalding Rockwell: Flake [Defend]
M.L. e Nicole, due electrosonic girls from NY che potrebbero stare tranquillamente sulle runway della prossima stagione. Anzi, sono apparse insieme nella campagna autunno/inverno 2004 di Ben Sherman.