Altra lodevole iniziativa culturale al centro Candiani.
Gradito ritorno quello di MoniKa Bulaj che, dopo la mostra Genti di Dio nel 2007, torna al Centro Culturale Candiani con Aure. Il sacro in figura che sarà inaugurata venerdì 11 novembre alle ore 18.00 alla presenza dell’autrice e sarà visitabile fino 23 dicembre p.v.
Aura, vento lieve, brezza come scrisse scrisse Elémire Zolla ma anche atmosfere, suggestioni che nascono in luoghi e momenti in cui il sacro rompe i confini e le genti del Libro – ebrei, cristiani e
musulmani – rivelano la loro appartenenza comune.
Monika Bulaj, fotografa, scrittrice, documentarista racconta le aure che ha vissuto tra la gente del Libro e del Dio unico, nei lunghi spostamenti tra Gibilterra e l’Aghanistan secondo un’agenda – perfezionata anno dopo anno – che segue le ore elette, gli anniversari della nascita e della morte dei santi o dei profeti, e svela una trama.
Luoghi, gesti, abbigliamenti, luci, percorsi svelano allora analogie fra monoteismi e sorprendenti parallelismi, attorno alle Madonne si radunano donne musulmane, greco-ortodosse ma anche napoletane e stambuliote. Capita così di accorgersi che i momenti più forti e misteriosi scavalcano gli steccati eretti dai chierici o dai teologi e svelano un assieme solido e coerente, una continuità che abbiamo disimparato a osservare.
L’autrice indaga quindi il mistero della devozione passionale bollata dalla cultura “ufficiale” come “devotio stulta”, cioè popolare, folcloristica o esaltata, la manifestazione di fede espressa da “illiterati et idiotae”, mistici e poeti, santi e analfabeti quelli che lei chiama, appunto, «genti di Dio». Sono uniti, tutti, nel Libro dei libri, scritto non da Dio ma da uomini che hanno ascoltato angeli, uomini che hanno la certezza di avere sentito la Parola in mezzo a tante altre parole creando un’aura millenaria, inafferrabile e inconfondibile che lei coglie mirabilmente in tutti i suoi scatti.
Il progetto Il Sacro in figura 2000/10 è stato realizzato in Afghanistan, Albania, Azerbaigian, Bielorussia, Bulgaria, Egitto, Etiopia, Iran, Israele, Italia, Kosovo, Libia, Macedonia, Marocco, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Siria, Slovacchia, Sud Sudan, Tajikistan, Turchia, Ucraina.
Nota biografica:
Monika Bulaj fotografa, scrittrice, documentarista, pubblica libri e reportage sui confini estremi delle fedi, popoli nomadi e diseredati. Ha esposto dalla Germania all’Egitto. Ha al suo attivo circa 50 mostre personali. Collabora con diverse testate tra cui a, “GEO”, “National Geographic”, “East”, “Courrier International”, La Repubblica, “D – La Repubblica”, “”Io Donna – Corriere della Sera”, “Gazeta Wyborcza”, “Internazionale”, “Gazeta Wyborcza”, “Il Venerdi di Repubblica”. Ha publicato libri: ”Libya felix”, Mondadori 2002; “On the road”, Skira 2007, “Donne, storie e progetti”, Alinari 2004; ”Gerusalemme perduta” con Paolo Rumiz, Frassinelli 2005, “Figli di Noe”; Frassinelli 2006; ”Rebecca e la pioggia”, Frassinelli 2007, ”Genti di Dio. Viaggio nell’Altra Europa”, con la prefazione di Moni Ovadia, Frassinelli 2008, “Bozy ludzie”, Bosz Editions 2011. Premi: Grant In Visual Art da parte di European Association for Jewish Culture 2004, Premio Gelmi di Caporiacco 2008, Premio Bruce Chatwin “Occhio assoluto”, 2009, The Aftermath Project Grant Winner 2010, TEDGlobal Fellowship 2011, Premio Luchetta 2011.
www.monikabulaj.com
Aure. Il sacro in figura
Fotografie di Monika Bulaj
Centro Culturale Candiani
dal 12 novembre al 23 dicembre 2011
Inaugurazione
venerdì 11 novembre alle ore 18.00
sala espositiva secondo piano
orario: da martedì a venerdì: 15.30– 19.30
sabato: 10.30 – 12.30 e 15.30– 19.30
chiuso lunedì e festivi
ingresso libero