Ehy, Mussi! Grazie una cifra!

Da quando il governo attuale ha esteso le aliquote fiscali e i contributi ai contratti “atipici” (che contrariamente al senso comune NON sono quelli a tempo indeterminato) la borsa dei dottorandi italiani è diminuita ancora, scendendo poco più di 800 euro. Da quel momento la ADI ha promosso un’iniziativa per portare la borsa all’esorbitante, lussuosissima cifra di 1000 euro. Saltiamo la solita solfa di come la borsa sia tra le più basse d’europa (credo vi si avvicinino solo Spagna e Grecia) e di come sia impossibile mantenersi con uno stipendio simile.

Il buon Mussi da tempo millanta che si opererà per attuare questo aumento. Certo è comprensibile che se si deve continuare a lasciare gli immobili commerciali ecclesiastici esenti dall’ICI sia difficile trovare i fondi.
Oggi invece che è successo?

Un senatore di AN (sic!!!) riesce a “battere” il governo al senato nella discussione della finanziaria proprio con un emendamento che riguarda un finanziamento i 40 milioni di euro l’anno al dottorato di ricerca. Con l’opposizione votano Dini, Rossi, Turigliatto (sì, proprio loro), Fisichella e Scalera.

Per giove, non manca un nome? Mussi? Mussi! Eri in pausa caffè? Illuminaci.

5 pensieri su “Ehy, Mussi! Grazie una cifra!”

  1. Infatti la tragedia non riguarda certo solo i dottorandi, ma almeno mettere gli studenti delle città in condizione di mantenersi facendo ricerca (e la ricerca fatta seriamente va ben oltre le 8 ore al giorno di lavoro) potrebbe essere un piccolo sforzo per migliorare il paese e stimolare un po’ lo sviluppo che è il vero motore di un paese (non la finanza).

  2. Pare che Mussi ce l’abbia fatta, in finanziaria è passata la copertura per portare le borse a 1000 (980 mi pare) euro. Speriamo sia un segnale che va nella direzione del riprendere a investire in ricerca, che è la cosa più costruttiva che un paese in crisi possa fare.

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