Le cassiere comuniste dell’Ipercooppe

Io, quando vado al supermercato, mi annoio.
L’umore mi resta decente per i primi venti minuti poi, inesorabilmente, di fronte ai muraglioni di variopinti vasetti di yogurt ed ai dubbi irrisolvibili che questi instillano solitamente negli astanti, mi deprimo.
Comincio a sognare di urlare.

- PRENDI UN CAZZO DI YOGURT A CASO!

Da solo, al centro del reparto latte e derivati.

- PRENDI UN CAZZO DI YOGURT A CASO!

Sogno anche di ficcare qualche bambino in un qualunque banco frigo, meglio se quello del pesce.
Sogno di strappare il contenitore delle caramelle a palline e riversarne il contenuto nella vaschetta del fiordilatte della gelateria. Sogno di alzare le gonne a tutte le giovani mamme.
Sogno di comprare i nuovi robottoni trasformabili… che belli che sono.
Sogno di essere l’inventore delle cassette verdi ripiegabili, e contemplo la loro perfezione, orgoglioso della mia idea geniale.
Sogno di dar fuoco al negozio di telefonini, tra le urla disperate dei commessi.
Sogno di rubare un intero espositore di cartucce per la mia stampante.
Sogno di tirare manichini contro i televisori giganti… di testa.
Sogno di mangiare un polletto arrosto ballando di fronte al riso integrale.
Sogno, sogno e intanto giro, dando risposte e pareri a casaccio, quasi sdraiato sul carrello, chiedendomi sempre perché si fanno le liste della spesa se poi non si rispettano mai.
Ci vogliono sempre ore prima di arrivare alla cassa, ed io faccio sempre il giro di tutti i miei sogni da supermercato, almeno un paio di volte.
Alla fine, poi, si arriva.

Le cassiere dell’Ipercooppe di Navacchio sono delle dee moderne.
Si parlano, da una cassa all’altra. I consumatori, giustamente, non esistono. Loro parlano attraverso, vedono attraverso.

- Oh bella, ti devo chiedere una ‘osina
- Oh me la devi proprio chiedere?
- Essì, eh.
- Dimmi, dai.
- Ma te dimmi, l’hai mi’a visto quel Perlana là, quello con l’estratto di cachemire?
- Deh, ccerto.
- Ecco, scusami, eh, ma il cachemire un l’è mi’a una lana?
- Eh.
- Eh che cazzata è? Spremono la pecora nel fla’one?
- Ma tu pensa a quelli che lo compran.
- E ci stanno, ci stanno.

Saggezza cassiera.

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