Paris Hilton è un cesso

Io quelli della 3 proprio non li capisco: ci vuole davvero coraggio a trovare testimonial così irritanti. Dopo un vecchio politico democristiano processato per mafia e una culona bionda somigliante alla custodia di una Marilyn Monroe, eccoli finalmente approdare alla figlia degli alberghi, ovvero la più inutile persona famosa del globo.

Ora dico, tu, Paris, vuoi renderti conto che, oltre ad avere dei genitori così ignoranti da averti dato un nome maschile soltanto perché pensavano fosse quello di una città, sei pure un cesso?
Paris, ascolta, tu sei abbastanza ricca da poterti comprare la notorietà, va bene, non è un crimine.
Per giustificare la tua notorietà fai anche un po’ di mossettine da mignotta, anche questo ci può stare, a me piacciono pure le ragazze disinibite, figurati.
Rompi anche le scatole a mezzo mondo col tuo filmettino porno amatoriale in rete, va bene anche questo, se non giri un hard casalingo oggi non sei nessuno, ok, ma cavolo, almeno impara a fare sesso orale come si deve, su, raramente ho visto una persona meno capace.

Paris, in definitiva, già è dura sopportarti con tutti i media del pianeta che ti scattano centinaia di foto ogni volta che ti schiacci un brufolo, cacchio, è troppo chiederti di stare almeno fuori dagli spot del mio derelitto paese?
Lo so che la 3 ti paga, lo so, ma tu sei così ricca da poterti permettere di fare un disco senza saper cantare, dai, puoi sopravvivere anche senza ammorbarmi la tv, no?

3 pensieri su “Paris Hilton è un cesso”

  1. Tutto questo mi fa venire in mente la tizia che, in quello splendido programma costruito intorno ad improbabili secchioni e stereotipate pupe, come professione amava indicare “aspirante sosia di Paris Hilton”. Ora, se grazie ai media una ragazza priva di qualsivoglia talento o dono come Paris Hilton può diventare un modello di vita… chi può impedire ad un miliardario farabutto e senza scrupoli di stravolgere la democrazia guadagnandosi qualche milione di voti elargiti gioiosamente da automi ormai privi di capacità decisionale propria?
    E c’è ancora chi mi parla di blocco sociale, come se dietro all’imitazione proletaria del vippume cafone ci fossero chissà quali ideali.

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