I due volti di un uomo

Molto politically scorrect, ma prendendo spunto dalla foto di Sara che trovate sotto “intera”, ecco i due volti di un uomo.
Considerate che, con una crocetta votate per entrambi: ma quale avrà la meglio?

Certo, tutti gli psicologi sono concordi che questa asimmetria non è buon segno…


27 pensieri su “I due volti di un uomo”

  1. La fantastica eloquenza delle immagini chimeriche.
    Questo essere è finto come le merde finte di carnevale, è gravemente disturbato, non mi importa per quale motivo: arteriosclerosi, tumore al cervello, schizofrenia paranoide.
    Dio abbia pietà di noi.

  2. Qui si apre un dibattito da 80 pagine. Certamente Dio è, a volte, una proiezione pura e semplice di ciò che l’uomo ha necessità di proiettare. Ma a volte, nei casi più sinceri, è dare forma all’esperienza del sacro inconoscibile.

  3. Benissimo, ma la formalizzazione del culto è totalmente superflua nel secondo caso. Già il fatto che esista il nome di Dio è di per sé bizzarro.

  4. La formalizzazione del culto è necessaria affinché chiunque, di qualsiasi livello intellettuale possa, a modo suo, rendersi partecipe del sacro attraverso i suoi strumenti. Questo in linea ideale. Il fatto che la stragrande maggioranza della gente, soprattutto in ambito cristiano, perda il contenuto per strada e si limiti ad una vuota ripetizione di gesti di cui non conosce il significato, è un altro paio di maniche. Se per formalizzazione intendiamo anche tutto l’apparato gerarchico centralizzato tipico della chiesa, penso che stiamo parlando dell’unico caso esistente al mondo. E guarda caso è l’ambito a più alto tasso di ipocrisia e vera e propria ignoranza del sacro, o ignoranza tout court.
    “Dio” di per sé non significa nulla. E’ un sostantivo qualunque per evitare una definizione complicatissima di ciò che è inconoscibile.

  5. Bingo. Inconoscibile e rivelato non stanno insieme, ogni chiesa, ogni religione costituita, non può essere altro che una riduzione del sacro, una banalizzazione. Il cattolicesimo è l’apice di questo processo, laddove la prassi del culto ha completamente soppiantato tutto quanto vi era di costrutto filosofico. Anch’io rimango spesso interdetto e stupito davanti alla palese meraviglia degli eventi e del creato, purtuttavia ho abbastanza rispetto di me e del mio intelletto per credere che nessun essere umano al mondo può dirmi sul sacro e sul divino più di quanto io non riesca a cogliere nella mia esistenza, senza per questo dover definire alcunché. Se poi sulla sua presunta conoscenza superiore quest’essere umano costruisce un potere allora ecco che, piuttosto che ignorarlo, preferisco proprio disconoscerlo.

  6. Moment! Rivelazione non ha il significato di definizione. Il fatto che la divinità si riveli o che le le scritture sacre vengano rivelate, ciò non implica che venga comunicata una definizione del divino stesso. Anzi, in molti casi si può giungere ad una vaga definizione del divino solo attraverso una procedura di negazione di attributi: ciò che esso NON è.
    La gerarchizzazione è una caratteristica del cristianesimo e basta, le altre religioni permettono di accostarsi ad esse da qualsiasi livello, sia esso di iniziazione o di capacità speculative.
    Tu bingo! Certamente l’intuizione del sacro avviene da te stesso, ma non attaraverso un processo conoscitivo razionale/logico/scientifico, bensì attraverso pratica e/o gnosi che conducono per gradi verso un tipo di conoscenza più vicina alle modalità mistiche di intuizione. E attraverso la produzione di simboli.
    Chi costruisce un potere sul sacro è fuori strada per sempre.

  7. Comunque vorrei pubblicamente ringraziare tutte le persone che hanno abbandonato questo derelitto paese nei momenti difficili e non hanno per questo perso la voglia di operare per una sua redenzione: Grazie italiani all’estero.

  8. Be’ all’estero non ci sono 9 milioni di casalinghe di VOghera analfabete/inebetite con la tv accesa tutto il giorno su qualche defilippa e Visto aperto sulle gambe per guardare le figure dei vip.

  9. Ma sai, il Veneto e la Lombardia non sono fatte solo di casalinghe. E’ il commerciante che è uno zoticone egoista. E’ il piccolo imprenditore. Tutta gente che preferisce avere un paese allo sbando governato da un eversore piuttosto che pagare cento euro di tassa di successione della minchia.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>