“Come sempre tutte le volte che la segreteria dell’Udc si trova in difficoltà e i quotidiani ne danno conto si pensa che vi sia un complotto mediatico. Come abbiamo già ribadito, Il Giornale si occupa di cronaca politica. A fare pasticci basta e avanza la segreteria dell’Udc”.
Un comunicato sereno e pacato, non c’è che dire, soprattutto nel finale.
Nei giorni scorsi, anche se si è notato poco, c’è stato in Italia uno sciopero dei giornalisti. La cosa ovviamente non ha toccato minimamente la redazione de Il Giornale che, essendo composta quasi esclusivamente da fornai, ha ritenuto opportuno non aderirvi.
Rimasto fra i pochi quotidiani nelle edicole, e ci scusino gli altri giornali per l’accostamento infelice, quale occasione migliore per obbedire agli ordini del padrone e lanciare una bella campagna contro l’odiato alleato post-democristiano? Detto fatto, ecco che il segretario viene dato per spacciato, vinto, caduto, sfatto e già quasi putrefatto. Si fanno addirittura i nomi del successore.
Stranamente la cosa viene gradita poco dall’Udc, qualche botta e risposta e poi la sconsolata conclusione:
“La risposta del Giornale alle dichiarazioni di alcuni esponenti dell’Udc conferma la scelta del quotidiano milanese di voler rappresentare una protesi politica del proprio azionista di riferimento [...] Peraltro non è un mistero che sia stato Berlusconi a minacciare il leader dell’Udc Marco Follini di scatenargli i propri mezzi di informazione contro”.
Colma la misura, quindi, Marcolino Follini si infervora tutto, arrossisce, indica il cielo con un ditino paffutto e, tremolante per l’emozione, maledice il fato e le orde di soldatini cattivi del suo ex compagno di giochi.
Caro Marcolino, quando si fabbrica un mostro c’è poco da lamentarsi una volta che ci si rivolta contro.
In bocca al lupo.