Pausa. Anzi, basta. Basta urlare, basta campagna elettorale, basta catzillo, basta facce untuose, basta fascisti, basta banane, basta leinonsochisonoioiolaquerelo.
Facciamo un breve salto nella modernità . Musica.
* Arthur Baker & Tim Wheeler: Glow (Arthur’s RTNY remix) [Underwater]
Non so quanti anni abbia Arthur Baker, probabilmente 130. Ha fatto tutto, ha prodotto tutti, ha remixato tutti. Glow sembra una canzone semi-gioiosa dei New Order, circa 1982, con un tappeto chitarristico alla TV On The Radio e un basso pulsante. Uno dei migliori singoli di sempre. Suonare a ripetizione cospargendosi di petali di ciliegio. Da ascoltare anche il remix di Jagz Kooner che, invece, è New Order circa 1985.
* Placebo: Because I Want You (Bloc Party Remix) [Virgin]
Russell Lissac dei Bloc Party mette mano al secondo singolo cavato dal mediocre Meds.
E si sente, sacrebleu! Oscuro e convulso, sincopato e sufficientemente death disco, rappresenta perfettamente lo zeitgeist: non ci sono più confini.
* Test Icicles: What’s Your Damage (Digitalism Remix) [Domino]
Remix rallentante per i rumorosissimi londinesi. Tra uno stile vocale beastieboyco, bassone e microframmenti chitarristici in loop. Un risultato belluino e mefistofelico per fare strage di civili nei club dot – alt.
* Depeche Mode: The Darkest Star (James Holden Remix) [Mute]
Fantastico e spettrale lavorìo di glitches e clicks con echi di spolverate chitarristiche e strati di rumorismi. Mai una traccia così tendente al minimal ha suonato in modo così minaccioso. L’avrei vista perfettamente all’interno di Stay o di qualche altro thriller intelligente.
* Smash TV: Air [Bpitch Control]
Primo singolo di Smash TV da un anno a questa parte: minimal, intimista e malinconico, ricorda certe cose (mais mises au jour) dei Global Communication.
* Ellen Allien & Apparat: Way Out [Bpitch Control]
Spettacolare. Assoluto. Commovente.
Ellen canta su una base di asciutti breaks e chitarre post – punk, guardando in uno specchio l’immagine di Rachel Goswell. Dal nuovo album in uscita Orchestra of Bubbles
* Trick & Kubic: Orbital Dance Machine (Tomas Andersson Nervous Disco Remix) [Great Stuff]
Come essere presi di mira da uno sciame di api assassine di silicio. Frustate electro per difendersi. Acido e amfetaminico con tentazioni bleep house.
* Goldfrapp: Ride the White Horse (Serge Santiago Re-Edit) [Mute]
Ancora la mia femme fatale preferita in una performance di massiccio rotolamento mitragliante moroderiano. Lei, sublime e distaccata, dispensa petali di peltro e carezze ormonabili, parte velluto, parte latex.
* Metric: Monster Hospital (Mstrkrft Remix) [White Label]
Da Live It Out un remix che veleggia verso il basement della DFA, con handclaps, tastieroni e tonnellate di NYC. E una pernacchia benevola ai Rapture ci stava proprio bene, grazie a Emily Haynes, sensuale frontwoman.
* Massive Attack: Live With Me [Virgin]
E dulcis in fundo: i lenti! Come una volta. Dopo la colonna sonora di Danny the Dog i Massive Attack ritornano con singolo e (prossimo) album, ed è un salto indietro di quindici anni, periodo Blue Lines. Archi a profusione, malinconia e la voce soulful di Terry Callier.
Splendido. Splendido anche il video reperibile un po’ ovunque in rete.