Si intitola Favola di un cinema l'ultimo cortometraggio dei fratelli sanremesi Marco e Riccardo Di Gerlando, al loro sesto lavoro.

Il corto, della durata di 24 minuti, è un lungo flashback grazie al quale nonno Lullù fa vivere al nipotino le emozioni e la magia del suo innamoramento per il cinema, avvenuto nei primi anni del dopoguerra. Un incontro "soprannaturale", seguendo il quale il bimbo di allora decise di dedicare la sua vita al cinema, riaprendo da adulto una piccola sala cinematografica- ribattezzata Charlot - che terrà aperta per decenni, a dispetto della crisi che attraversa il settore. Il plot è questo, e non si può non sottolineare quanto traspaia da quest'opera la passione per la "settima arte" dei registi e di tutto il cast tecnico, non per niente riunito in un'associazione chiamata "Sanremo Cinema".

Un amore - confermato anche dal cortometraggio precedente, intitolato Il pianto della pellicola - che non può nascondere però alcuni aspetti meno riusciti, come la recitazione poco naturale, per non dire legnosa, di quasi tutti gli attori (fatta eccezione, in parte, per il bambino e il padre della sezione in bianco e nero), o la colonna musicale, piacevole ma troppo presente, troppo "piena" - tanto da soffocare la voglia di silenzo e riflessione suscitata da alcuni momenti particolarmente significativi - oppure, ancora, il tono davvero "melenso" della seconda parte, dove la sceneggiatura non sfugge il pericolo della retorica.

Ma con ciò non ho nessuna intenzione di bocciare questa iniziativa, che è nel complesso da giudicare positivamente per la sincera e disinteressata voglia di vivere il mezzo cinematografico dei suoi autori e attori. E gli aspetti riusciti non sono di certo di poco valore: la pulizia delle immagini è ottima, la gestione dei colori è di qualità, il messaggio è chiaro ed edificante, l'ambientazione originale - l'entroterra della provincia di Imperia, in particolare Montalto Ligure - e accattivante.

Favola di un cinema è stato presentato in numerosi festival specializzati e ha ricevuto anche alcuni riconoscimenti, come il Premio speciale UNIST alla seconda edizione del Video Festival Città di Imperia.