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Memories of Gabriele Roberto
di Carlo Griseri
Joe Hisaishi, Isao Tomita, Michiru Oshima, Yusuke Honma. Quattro dei più noti e amati compositori giapponesi di colonne sonore per film, tutti candidati a vincere il Japan Academy Prize (l'equivalente nipponico degli Oscar), tutti superati a sorpresa da Gabriele Roberto, primo italiano a riuscire in tale impresa. Piemontese, 34 anni, Roberto vive a Tokyo da alcuni anni ed è l'autore delle musiche del film Memories of Matsuko, diretto da Tetsuya Nakashima (già autore di Kamikaze Girl) e presentato all'ultima edizione del Far East Film Festival di Udine. La sua prima colonna sonora (la seconda è stata ultimata, per il nuovo film del regista di Hong Kong Pang Ho Cheung).
Gabriele, innanzi tutto complimenti. Matsuko è un film originalissimo, pieno di invenzioni visive e geniale nel modo di raccontare. Non deve essere stato facile per te: le musiche sono tutte tue? Intendo anche le canzoni, molto presenti, alcune cantate in giapponese e altre in inglese?
Io ho scritto la colonna sonora orchestrale e arrangiato alcuni brani, sempre per orchestra, presenti all'interno del film. Le canzoni puramente pop sono di artisti giapponesi. Walking on Springtime è stata scritta da me e il testo da un mio caro amico, Massimo Bergadano, e cantata da un'artista italiana, Barbara Borra. Massimo quindi ha scritto il testo in inglese. Per le altre canzoni in inglese non saprei il perché della scelta da parte del regista, forse per il suono della lingua!
Hai dovuto, o voluto, comporre su immagini già montate oppure hai composto seguendo indicazioni diverse?
Ho scritto le musiche quando il film era già stato girato e montato nella versione quasi definitiva. Per questo motivo le indicazioni del regista erano abbastanza dettagliate, la sfida è stata cercare di dare la mia impronta personale alle sue idee. Per il film di Nakashima e quello di Cheung (che uscirà questa estate) ho dovuto adottare metodi completamente opposti. Matsuko è una sorta di musical, quindi il regista aveva le idee molto chiare, non poteva essere altrimenti visto che la musica e le immagini sono un tutt'uno.
Diciamo che la cosa interessante è stata proprio riuscire a conferire la mia impronta. Ho dovuto affrontare comunque sfide non indifferenti, proprio per la varietà degli stili richiesti (la scena del flashback della gita scolastica, per esempio, costruita come i vecchi film di animazione americani, ad esempio i classici Tom and Jerry, ha richiesto un virtuosismo orchestrale non comune).
Con Pang Ho Cheung l'approccio è stato opposto a quello per il film giapponese. Mi ha dato carta bianca con la sola richiesta ovvia, sottintesa, di creare una musica che interagisse con il carattere e i contenuti del film. E' stata una collaborazione davvero speciale, sono molto soddisfatto perché credo che sia una colonna sonora non usuale per un film altrettanto inusuale. Ho potuto esprimere il mio mondo musicale senza, per fare un esempio, dover cercare per forza il tema accattivante, un'opportunità rara, credo. Il film è visivamente molto ricercato, le immagini molto geometriche, in un certo senso, e così ho cercato di scrivere una musica... geometrica?
Dopo questo riconoscimento, il tuo nome nel settore ha acquisito prestigio. Come intendi utilizzarlo: per cercare un rientro da vincitore in Italia o per trovare magari nuove e sempre più importanti sfide in Giappone?
Diciamo che se le collaborazioni con Tetsuya Nakashima e Pang Ho Cheung continuano, per quanto riguarda il panorama asiatico sono davvero soddisfatto. Beh, aggiungendoci magari un lungometraggio di Miyazaki, credo che sarebbe molto interessante! Ma certo mi piacerebbe collaborare anche con registi italiani: non dimentico di aver conosciuto Emanuele Crialese anni fa per caso in un bar di Roma quando il suo primo film Respiro stava per uscire... una strana coincidenza, e siccome non credo nelle coincidenze, chissà, magari un giorno lavoreremo assieme.
Raccontaci i tuoi primi passi nella musica.
Ho studiato Composizione ai Conservatori di Cuneo e Alessandria con insegnanti come Massimo Bertola e Paolo Ferrara, a me interessava avere una preparazione accademica solida e questo, in Italia, con gli insegnanti giusti è possibile. Non sono mai stato veramente interessato ai linguaggi un po' sterili delle avanguardie.
E come ti sei avvicinato al mondo delle colonne sonore?
Nei Conservatori italiani manca un po' il contatto diretto con gli strumentisti, almeno era così ai miei tempi! Si faticava per avere i propri brani eseguiti dai compagni di corso. Per questo ho deciso, dopo il Diploma, di frequentare un Post-Graduate Diploma al Royal College of Music di Londra. Il punto di forza dei corsi di composizione di questi conservatori inglesi, al contrario, è proprio la continua interconnessione tra le varie discipline, quindi il programma di studi prevedeva periodiche prove di composizione ed esecuzione estemporanea dei propri lavori. Fondamentali per la formazione di un compositore.
L'interesse per la musica per film nasce principalmente dal fatto che al giorno d'oggi è un veicolo potentissimo per diffondere la propria musica, e per qualcuno che esprime se stesso attraverso una forma artistica credo sia uno dei fini principali (non credo molto all'artista che scrive solo ed esclusivamente per sé...). Per produzioni cinematografiche i brani vengono eseguiti da musicisti fantastici, registrati nei migliori studi, stampati e distribuiti i cd, per non contare il relativamente nuovo mercato della musica che si acquista da siti web. Per un musicista è un modo favoloso di diffusione del proprio lavoro. Ho scritto e continuo a scrivere musica da concerto quando se ne presenta l'occasione. A Londra ho avuto diversi lavori eseguiti in occasione di concerti e attualmente cinque mie composizioni sono pubblicate da Rai Trade edizioni musicali.
E poi?
A Londra ho conosciuto la mia attuale ragazza giapponese, Aiko! Con lei abbiamo vissuto in Inghilterra e in Italia, e tra le altre attività passavo gran parte del mio tempo a preparare e inviare il mio materiale a case di produzione cinematografica, musicale, registi, editori.... Ho inviato anche un demo ad una compagnia giapponese (GrandFunk Inc.), uno solo in Giappone, centinaia in Italia (dove non è buona abitudine ascoltarli con attenzione). Ho ottenuto un'intervista con GrandFunk anni fa, in cui mi promisero che avrebbero lavorato con me, e anni dopo (promessa giapponese) mi hanno contattato per scrivere la colonna orchestrale del film Memories of Matsuko.
La tua svolta lavorativa.
Di sicuro mentre lavoravo non potevo immaginare quanto successo avrebbe avuto questo film, anche perché tutti i nomi degli attori, in Giappone molto popolari... beh, per me erano sconosciuti, quindi forse questo mi ha aiutato a non subire pressioni particolari. Aiko ovviamente è stata di indispensabile aiuto per quanto riguarda i problemi di comunicazione.
Neanche il tempo di ritirare il premio, e hai già portato a termine la tua seconda colonna sonora. Come è andata in questo caso?
Sì, con Pang Ho Cheung è stato uno scambio di idee anche per scelte fondamentali come su quali scene inserire la musica, e in che modo. Un bel confronto, e al contrario del film giapponese ho iniziato a scrivere le musiche sullo script del film, senza aver visto ancora nessun immagine! Molto interessante. Devo dire che pare soddisfatto di tutto il lavoro, mi ha già chiesto di collaborare al suo prossimo film! Credo che per Exodus la musica si adatti davvero allo stile visivo del film.
Quale tuo lavoro ti è più caro (e perché)?
Difficile rispondere a questa domanda... forse il più caro è sempre l'ultima fatica, ma nemmeno, ce ne sono davvero molti che ricordano inevitabilmente i periodi in cui sono stati scritti e lo stato d'animo e l'atmosfera in cui vivevo mentre ci lavoravo. Diciamo che come una canzone può richiamare alla memoria un periodo passato, riascoltare o ripensare ad un proprio lavoro amplifica questa sensazione, anche in modo pericoloso! Se posso fare un esempio, Twin Sisters, una sonatina per violino e violoncello, uno dei primi lavori che ho scritto da studente al Royal College of Music di Londra. La scrivevo chiuso in una delle practise room inserita tra i pianerottoli delle scale del college in cui vivevo, erano i primi mesi a Londra, con il classico autunno inglese sempre piovoso o nuvoloso, mi riporta davvero alle precise sensazioni che provavo in quel periodo che è stato davvero speciale per me.
I tuoi prossimi progetti?
Sto scrivendo la colonna sonora orchestrale di un nuovo Anime che verrà distribuito anche negli Usa e in Europa, tratto da un video gioco per la Playstation, quindi ha fan sfegatati un po' dappertutto. Il titolo è Devil May Cry. Inoltre sto scrivendo gli arrangiamenti orchestrali per un cantante prodotto dalla EMI giapponese.
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