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Rubrica pubblicata il 14 11 2011
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il Pitigliani Kolno'a Festival 2011 - Conferenza stampa
di Michela Albanese
il Pitigliani Kolno’a Festival 2011 ritorna nella città eterna con atmosfere da ‘Sefer ha-Zohar’.
in Italia l’unico festival cinematografico dedicato al cinema israeliano e di argomento ebraico.
Si sta svolgendo a Roma, alla Casa del Cinema fino al 16 novembre, il Pitigliani Kolno’a Festival, unico evento di cinema che si svolge in Italia e che dedica uno spiraglio al cinema di cultura ebraica e non. Il Festival, co-diretto da Dan Muggia e Ariela Piattelli, propone decine di nuovi titoli e prestigiosi ospiti, presenta film, documentari, capolavori ispirati a grandi libri e avrà come ospite d’onore la Bezalel Academy of Arts and Design.
"La nuova onda dei cineasti israeliani punta sul presente – hanno sottolineato i direttori artistici Ariela Piattelli e Dan Muggia – e oggi il rapporto dell’individuo con ciò che lo circonda diventa il terreno, la materia della nuova generazione di registi, in cui il confronto con l’“attuale” è essenziale per affermare la propria identità.” Il Pitigliani Kolno’a Festival è realizzato con il sostegno di Roma Capitale - Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico e con il contributo di Regione Lazio; Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma; Casa del Cinema; Unione delle Comunità Ebraiche Italiane - Fondi 8 per 1000; Ministero degli Esteri e Ambasciata d’Israele a Roma; Israel Film Fund; Israeli Documentary Filmmakers Forum; Rabinovich Foundation Cinema Project.
In programma il meglio dell’ultima produzione cinematografica nella sezione “Sguardo sul nuovo cinema israeliano”, con anteprime in Italia, tra cui Ajami di Scandar Copti e Yaron Shani, considerata una delle opere più significative e originali della cinematografia d’Israele, già insignita della Nomination agli Oscar per il miglior film straniero. Vincitore di cinque statuette al Premio “Ophir” dell’Accademia Israeliana e del Grande Premio al Festival di Gerusalemme, Ajami è il film d’esordio dei due registi, ma prima di tutto il nome del quartiere di Yaffo, terra di quotidiano conflitto, dove si svolge la storia. Sarà presentato in questa edizione anche The Hangman, di Netalie Braun, documentario che ritrae ai giorni nostri Shalom Nagar, l’uomo che giustiziò il criminale nazista Adolf Eichmann, condannato a morte dal tribunale di Gerusalemme. Tra gli altri film Mabul di Guy Nattiv, dramma sulle problematiche sociali nella storia di una famiglia ai margini della società; The Matchmaker di Avi Nesher, ambientato ad Haifa nell’estate del 1968, che racconta la storia del sedicenne Arik che inizia a lavorare come investigatore dal sensale Yankele Bride, un misterioso amico del padre, entrambi sopravvissuti alla Shoah. Il tema della condizione sociale del presente è invece al centro di Teacher Irena, documentario diretto da Itamar Chen (che sarà presentato dai produttori Saar Yogev e Naomi Levari).
Il declino di un uomo, la battaglia contro sé stesso è il tema di Wandering Eyes, documentario firmato da Ofir Trainin, che narra la storia del giovane musicista israeliano Gabriel Belhassan, affetto da una grave depressione. Il Pitigliani Kolno’a Festival presenta inoltre una sezione intitolata “Cinema e letteratura”, nata per scoprire come i registi si confrontino con i capolavori di Abraham B. Yehoshua, David Grossman e Yehoshua Kenaz, grandi scrittori nel panorama letterario israeliano contemporaneo. Diversi i film di tale sezione, tra cui: Infiltration, di Dover Koshashvili, tratto dall’omonimo romanzo di Yehoshua Kenaz, che, raccontando di un plotone in cui tutte le reclute sono affette da disfunzioni fisiche o mentali, riconduce all’attualità le divisioni interne alla società multiculturale israeliana negli anni Cinquanta e le problematiche di allora; la versione cinematografica dell’omonimo romanzo firmato da Abraham B. Yehoshua, Il responsabile delle risorse umane, trasformato dallo sceneggiatore Noah Stollman e dal regista Eran Riklis in un road movie. Tra gli eventi, un incontro sulla letteratura israeliana tenuto da Emanuela Trevisan Semi. “Scuole di cinema da Israele”, la consueta sezione di cui quest’anno è ospite la Bezalel Academy of Arts and Design, la più prestigiosa scuola d’arte israeliana, di cui verranno presentati, in due programmi, gli straordinari corti d’animazione realizzati dagli studenti, all’avanguardia sulle nuove tecniche e linguaggi.
Quindi i “Percorsi ebraici” dedicati ai ritratti di donne che hanno scritto la Storia, con la presentazione di film quali Ahead of time di Bob Richman, ritratto di Ruth Gruber – centenaria reporter americana. Nel documentario Shining Stars la regista Yael Kipper racconta la storia di Maytal: un attentato terroristico le ha ucciso il fratello e devastato il corpo, ma lei vuole riappropriarsi della vita diventando madre. “Jewish Animation” è la sezione che propone animazioni di argomento ebraico: Mary and Max del premio Oscar Adam Elliot, la serie di corti d’animazione satirici sulla Bibbia God & Co, firmati dallo sceneggiatore e regista americano Stephen Levinson e A Jewish Girl in Shanghai di Wang Genfa e Zhang Zhenhui, prima animazione cinese di argomento ebraico. Tra gli ospiti del Pitigliani Kolno’a Festival, Roi Werner, apprezzato regista di videoclip musicali che presenta, insieme agli attori protagonisti Yaron Brovinsky e Keren Berger, il suo 2 Night, lungometraggio d’esordio realizzato con un piccolo budget; lo sceneggiatore Noah Stollman, autore di Adam Resurrected (diretto da Paul Schrader), di Qualcuno con cui correre (tratto dal libro di D. Grossman) e de Il responsabile delle risorse umane di Eran Riklis; la regista Noa Ben Hagai che, insieme alla produttrice Elinor Kowarsky, presenta Blood Relation, documentario in cui tenta di ricucire la storia della propria famiglia arabo-israeliana, spezzata in due sessant’anni prima; la scrittrice, sceneggiatrice e documentarista Francesca Melandri (tra le sue sceneggiature Zoo di Cristina Comencini, Fantaghirò di Lamberto Bava e Don Matteo), presente al festival con il documentario Vera e Hanan Kaminski, direttore del dipartimento di animazione alla Bezalel School of Arts and Design di Gerusalemme, a cui è dedicata la sezione Scuole di Cinema da Israele. Il PKF Professional Lab è invece la novità di quest’anno, un laboratorio di idee e di future collaborazioni tra le professioni del cinema italiano e israeliano, che prevede tre eventi: ANIMAZIONE ISRAELIANA (con Hanan Kaminski, Luca Raffaelli e Leonardo Carrano); ITALIA-ISRAELE: SGUARDI A CONFRONTO dedicato al documentario (con Giulia Amati, Stephen Nathanson, Noa Ben Hagai, Elinor Kowarsky, Saar Yogev, Naomi Levari, Mariangela Barbanente, Mario Balsamo) in collaborazione con DOC/IT e i 100 Autori; CREATED REATED BY - LOW BUDGET, HIGH CONTENT sul segreto della competitività delle serie televisive israeliane nel mercato internazionale (con Noah Stollman, Marcello Olivieri, Giovanna Koch) in collaborazione con l’associazione SACT - Scrittori Associati di Cinema e Televisione Italiani. Beh, che altro aggiungere... se le stelle ruotano anche sul firmamento del cinema ed il testo ebraico della tradizione cabalistica per antonomasia che le rappresenta è lo Zohar, testo meglio conosciuto come ‘Libro dello Splendore’, non ci rimane che augurarci magiche atmosfere di stelle sulla scia di questo evento unico.
in Italia l’unico festival cinematografico dedicato al cinema israeliano e di argomento ebraico.
Si sta svolgendo a Roma, alla Casa del Cinema fino al 16 novembre, il Pitigliani Kolno’a Festival, unico evento di cinema che si svolge in Italia e che dedica uno spiraglio al cinema di cultura ebraica e non. Il Festival, co-diretto da Dan Muggia e Ariela Piattelli, propone decine di nuovi titoli e prestigiosi ospiti, presenta film, documentari, capolavori ispirati a grandi libri e avrà come ospite d’onore la Bezalel Academy of Arts and Design.
"La nuova onda dei cineasti israeliani punta sul presente – hanno sottolineato i direttori artistici Ariela Piattelli e Dan Muggia – e oggi il rapporto dell’individuo con ciò che lo circonda diventa il terreno, la materia della nuova generazione di registi, in cui il confronto con l’“attuale” è essenziale per affermare la propria identità.” Il Pitigliani Kolno’a Festival è realizzato con il sostegno di Roma Capitale - Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico e con il contributo di Regione Lazio; Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma; Casa del Cinema; Unione delle Comunità Ebraiche Italiane - Fondi 8 per 1000; Ministero degli Esteri e Ambasciata d’Israele a Roma; Israel Film Fund; Israeli Documentary Filmmakers Forum; Rabinovich Foundation Cinema Project.
In programma il meglio dell’ultima produzione cinematografica nella sezione “Sguardo sul nuovo cinema israeliano”, con anteprime in Italia, tra cui Ajami di Scandar Copti e Yaron Shani, considerata una delle opere più significative e originali della cinematografia d’Israele, già insignita della Nomination agli Oscar per il miglior film straniero. Vincitore di cinque statuette al Premio “Ophir” dell’Accademia Israeliana e del Grande Premio al Festival di Gerusalemme, Ajami è il film d’esordio dei due registi, ma prima di tutto il nome del quartiere di Yaffo, terra di quotidiano conflitto, dove si svolge la storia. Sarà presentato in questa edizione anche The Hangman, di Netalie Braun, documentario che ritrae ai giorni nostri Shalom Nagar, l’uomo che giustiziò il criminale nazista Adolf Eichmann, condannato a morte dal tribunale di Gerusalemme. Tra gli altri film Mabul di Guy Nattiv, dramma sulle problematiche sociali nella storia di una famiglia ai margini della società; The Matchmaker di Avi Nesher, ambientato ad Haifa nell’estate del 1968, che racconta la storia del sedicenne Arik che inizia a lavorare come investigatore dal sensale Yankele Bride, un misterioso amico del padre, entrambi sopravvissuti alla Shoah. Il tema della condizione sociale del presente è invece al centro di Teacher Irena, documentario diretto da Itamar Chen (che sarà presentato dai produttori Saar Yogev e Naomi Levari).
Il declino di un uomo, la battaglia contro sé stesso è il tema di Wandering Eyes, documentario firmato da Ofir Trainin, che narra la storia del giovane musicista israeliano Gabriel Belhassan, affetto da una grave depressione. Il Pitigliani Kolno’a Festival presenta inoltre una sezione intitolata “Cinema e letteratura”, nata per scoprire come i registi si confrontino con i capolavori di Abraham B. Yehoshua, David Grossman e Yehoshua Kenaz, grandi scrittori nel panorama letterario israeliano contemporaneo. Diversi i film di tale sezione, tra cui: Infiltration, di Dover Koshashvili, tratto dall’omonimo romanzo di Yehoshua Kenaz, che, raccontando di un plotone in cui tutte le reclute sono affette da disfunzioni fisiche o mentali, riconduce all’attualità le divisioni interne alla società multiculturale israeliana negli anni Cinquanta e le problematiche di allora; la versione cinematografica dell’omonimo romanzo firmato da Abraham B. Yehoshua, Il responsabile delle risorse umane, trasformato dallo sceneggiatore Noah Stollman e dal regista Eran Riklis in un road movie. Tra gli eventi, un incontro sulla letteratura israeliana tenuto da Emanuela Trevisan Semi. “Scuole di cinema da Israele”, la consueta sezione di cui quest’anno è ospite la Bezalel Academy of Arts and Design, la più prestigiosa scuola d’arte israeliana, di cui verranno presentati, in due programmi, gli straordinari corti d’animazione realizzati dagli studenti, all’avanguardia sulle nuove tecniche e linguaggi.
Quindi i “Percorsi ebraici” dedicati ai ritratti di donne che hanno scritto la Storia, con la presentazione di film quali Ahead of time di Bob Richman, ritratto di Ruth Gruber – centenaria reporter americana. Nel documentario Shining Stars la regista Yael Kipper racconta la storia di Maytal: un attentato terroristico le ha ucciso il fratello e devastato il corpo, ma lei vuole riappropriarsi della vita diventando madre. “Jewish Animation” è la sezione che propone animazioni di argomento ebraico: Mary and Max del premio Oscar Adam Elliot, la serie di corti d’animazione satirici sulla Bibbia God & Co, firmati dallo sceneggiatore e regista americano Stephen Levinson e A Jewish Girl in Shanghai di Wang Genfa e Zhang Zhenhui, prima animazione cinese di argomento ebraico. Tra gli ospiti del Pitigliani Kolno’a Festival, Roi Werner, apprezzato regista di videoclip musicali che presenta, insieme agli attori protagonisti Yaron Brovinsky e Keren Berger, il suo 2 Night, lungometraggio d’esordio realizzato con un piccolo budget; lo sceneggiatore Noah Stollman, autore di Adam Resurrected (diretto da Paul Schrader), di Qualcuno con cui correre (tratto dal libro di D. Grossman) e de Il responsabile delle risorse umane di Eran Riklis; la regista Noa Ben Hagai che, insieme alla produttrice Elinor Kowarsky, presenta Blood Relation, documentario in cui tenta di ricucire la storia della propria famiglia arabo-israeliana, spezzata in due sessant’anni prima; la scrittrice, sceneggiatrice e documentarista Francesca Melandri (tra le sue sceneggiature Zoo di Cristina Comencini, Fantaghirò di Lamberto Bava e Don Matteo), presente al festival con il documentario Vera e Hanan Kaminski, direttore del dipartimento di animazione alla Bezalel School of Arts and Design di Gerusalemme, a cui è dedicata la sezione Scuole di Cinema da Israele. Il PKF Professional Lab è invece la novità di quest’anno, un laboratorio di idee e di future collaborazioni tra le professioni del cinema italiano e israeliano, che prevede tre eventi: ANIMAZIONE ISRAELIANA (con Hanan Kaminski, Luca Raffaelli e Leonardo Carrano); ITALIA-ISRAELE: SGUARDI A CONFRONTO dedicato al documentario (con Giulia Amati, Stephen Nathanson, Noa Ben Hagai, Elinor Kowarsky, Saar Yogev, Naomi Levari, Mariangela Barbanente, Mario Balsamo) in collaborazione con DOC/IT e i 100 Autori; CREATED REATED BY - LOW BUDGET, HIGH CONTENT sul segreto della competitività delle serie televisive israeliane nel mercato internazionale (con Noah Stollman, Marcello Olivieri, Giovanna Koch) in collaborazione con l’associazione SACT - Scrittori Associati di Cinema e Televisione Italiani. Beh, che altro aggiungere... se le stelle ruotano anche sul firmamento del cinema ed il testo ebraico della tradizione cabalistica per antonomasia che le rappresenta è lo Zohar, testo meglio conosciuto come ‘Libro dello Splendore’, non ci rimane che augurarci magiche atmosfere di stelle sulla scia di questo evento unico.
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