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Rubrica

Lettere al rosso grosso [Speciale Natale 2007]

di la Redazione

Lulù

Carissimo Babbo,

si sta concludendo un anno faticoso ma (tutto sommato) piacevole… lo ammetto! Tra qualche giorno ci ritroveremo nel 2008 e l'eccitazione per tutte le belle novità che arriveranno (spero!) si mescola insieme alla paura di dover affrontare ancora una volta un'annata "pari" (ultimamente mi portano una leggera iella). Allora mi convinco che per poter andare avanti non occorre sapere necessariamente dove e perché, ma come. E faccio del mio meglio…

Ho "sfogliato" Cineboom per riassumere i film della scorsa stagione, che non ha soddisfatto appieno la mia carriera cinefila! Ma tant'è… la colpa è anche mia: la ragazza potrebbe dare di più, in fondo non si applica abbastanza! Due sono stati i cartoon: Giù per il tubo (visto in ritardo e in DVD) mi pare di ricordare mi avesse divertito parecchio: il topino che cade dentro il cesso sintetizza alla perfezione stati d'animo frequenti e istinti nichilisti che ogni tanto si fanno vivi prepotentemente vincendo il mio inguaribile ottimismo, che però si riscatta sul finale (le fogne sono sempre meglio di una prigione dorata!). E Ratatouille, beh… Ratatouille! Che dire? Un sogno! W Parigi, w il cibo e w l'amore! Passando ai film "in carne e ossa", mi sono sorbita: La ricerca della felicità che ho eletto peggior film dell'anno (e non gli concedo una parola di più), Nero bifamiliare grottesco "tiro mancino" del buon Federico Zampaglione, a cui consiglio di non lasciare la strada vecchia per la nuova e continuare a scrivere canzoni (per il suo e il nostro bene!), Spider Man 3 che devo dire non mi è nemmeno dispiaciuto tanto! Salvo Mio fratello è figlio unico di Luchetti e Il dolce e l'amaro (ho sempre un debole per il bel paese!). Centochiodi di Olmi mi ha commosso e ossigenato. Ma il 2007 lo ricorderò soprattutto per il Ferragosto trascorso all'Anteo (ancora?!?) con il mio amore a vedere Le vite degli altri: il film che più mi ha emozionato e convinto da qualche anno a questa parte, eletto senza alcuna esitazione a capolavoro degli ultimi tempi.

È Natale, siamo tutti più buoni, il mondo è più bello e soprattutto pacifico... basta essere convinti, no?

Con i miei migliori aug!

Luisa


Carletto

Caro Babbo Natale,

mi chiamo Carlo e sono un bambino un po' cresciutello.

Ti scrivo questa letterina nella speranza di essere ancora nella lista dei buoni, anche se so di essere stato un po' cattivo… Non bisogna dare la colpa agli altri, la mamma me lo dice sempre, ma ti assicuro che le cattive compagnie non mi hanno aiutato (lo sai anche tu a chi mi riferisco, vero? Al mio amico Mulo…).

Questo Natale mi piacerebbe avere dei regali, e quindi te li scrivo (non si sa mai che tu voglia farmi un pensierino).

Voglio tanto ricevere:

-       almeno un film nuovo di Will Ferrell (che mi fa tanto ridere)
-       tanti dvd (più che si può) perché mi piace tanto vederli con la mia famiglia
-       qualche documentario alla televisione (così magari imparo qualcosa e non devo studiare sui libri che non ne ho voglia)
-       dei bei film di paura
-       (se è possibile) pure la pace nel mondo.

Nella speranza di vederti la notte di Natale, e promettendoti di fare il buono il prossimo anno,

ti dico ciao.

Carlo


Ema

Caro Santa (o caro Claus…ma qual è poi il nome e quale il cognome?)
Quest'anno non ti chiedo niente.
E lo vuoi sapere il perché?
No... non te lo voglio dire. Vediamo se indovini.
Dovresti saperlo, visto che tu conosci tutti i desideri dei bambini buoni.
Ops… però forse hai ragione, non sono stato proprio buono buono.
Succede che è proprio quando credi che tutto stia andando liscio come la seta che le cose iniziano a vacillare prendendo una piega tanto inaspettata quanto  terrificante.
E cerchi di superare queste montagne, compiendo balzi sovrumani facendo appello a tutte le energie.
Ma è la caduta, piuttosto che il salto mortale, a esprimere la verità, l'essenza dello sforzo: quello è il ricordo che ci accompagnerà per sempre.
Quindi, anche se non me lo merito, caro Papà Natale, ti chiedo:

• Uno specchio, magari magico, che rifletta solo sorrisi smaglianti e colori sgargianti.
• Un lettore mp3 con una sola canzone, "A love Supreme" di John Coltrane, da ascoltare e riascoltare come un mantra. Perché solo un Amore Supremo ci può salvare. Da tutto. Dal Male di vivere. Dalle guerre inutili ma anche da quelle utili. Dalla paura. Paura di chi è diverso, paura di chi ci vuole fare del male, paura di fare del male.
• Un paio di occhiali a raggi X, con i quali poter vedere attraverso le apparenze e scovare le insidie e le trappole, per evitare di caderci dentro a peso morto.
• Una nuova sceneggiatura nella quale sono il protagonista dove alla fine mi legano ad una poltroncina e con uno strumento diabolico che mi tiene gli occhi spalancati, mi costringono a guardare per l'eternità La vita è meravigliosa di Frank Capra.
• Un cuore nuovo, perché quello che avevo si è rotto e non funziona più. Ho anche provato a riaggiustarlo ma alcuni pezzi sono andati irrimediabilmente persi (come lacrime nella pioggia).
• E per finire una bella  bottiglia di Coca Cola gelata, che tanto hai il magazzino pieno (mi raccomando, quella di vetro da 33 cl) così mi addolcisco un po' le fauci e brindo.

Brindo alla casa devastata,
A questo anno infausto,
Alla solitudine in due,
Alla menzogna di braccia che tradirono,
Al morto gelo degli occhi,
Al mondo sbagliato e crudele,
Al Dio che non ci ha salvato.

Un Buon Natale anche a te, Santa Claus, mi sa che ne hai tanto bisogno.


Saretta

Caro Babbo Natale, passami la Befana subito che con te è inutile parlare. Poi sparisci, torna a lavorare, vai a fare sciacquaculo alle renne che hanno bevuto troppo latte freddo, trovati un modo qualsiasi di passare il tempo, insomma.

Cara Befana, da quest'anno parlerò solo con te che sei donna e quindi (qui la correttezza e la diplomazia imporrebbero di farmi usare un giro di parole, ma tant'è...) migliore, o almeno dovresti esserlo in percentuale significativamente maggiore rispetto agli uomini, la cronaca nera insegna. E poi i miei genitori mi hanno insegnato a rispettarti, infatti parte dei miei regali provenivano da te, non capitava che, come spesso accade, fa tutto il lavoro una donna e poi il merito se lo piglia l'uomo. In prima battuta ti ringrazio per spider pork (I simpson - Il film) perchè vederlo al cinema, primo giorno di uscita in sala e cioè prima della psicosi che ormai mi ha fatto quasi dimenticare quell'istante di ilarità assoluta e tipicamente simpsoniana, è stato bello. E poi veniamo ai pezzi forti: Centochiodi di Olmi perchè, se Galimberti suggerisce che la maestra migliore per i sentimenti sia la letteratura, è anche vero che poi i sentimenti vanno sperimentati sul campo e anche perchè quei cento libri inchiodati sono un'immagine molto forte che illumina la pellicola e la mente. Soffio di Kim Ki-duk per le scenette delle stagioni all'interno della sala dei colloqui di quel carcare orribile e perchè la cinematografia orientale è avanti mille anni (a meno che non si metta a filmare gente che salta, vola, caprioleggia e si pugnala perchè lì si ha l'impressione di stare mille anni in sala! Ma di altro autore si tratta...). Giorni e nuvole di Silvio Soldini perchè gli italiani sono sul serio tristi e depressi e sottopagati e presi costantemente in giro, ma qui tutto questo viene mostrato con grazia e tanta malinconia, senza mai eccedere. Paranoid Park di Gus Van Sant perchè sperimenta e ci regala immagini e musiche notevoli. La promessa dell'assassino perchè un film di natale di Cronenberg è un regalo bellissimo! Ma anche Giù per il tubo e Ratatouille che sdoganano il topo (Topolino è detestabile, diciamo la verità) e sono il primo divertente come pochissimi altri e il secondo romantico e tecnicamente magnifico.

Vogliamo anche ricordare il nuovo giochino dei gemellini Tarantino e Rodriguez? Quel Grindhouse che in Italia è stato distribuito in due momenti mentre era stato pensato per un'unica visione che è la morte sua, di fatto. Un prodotto piacevole che potrebbe rivelarsi utile nelle feste in sostituzione del Trivial: vince chi riconosce più citazioni. Ricordo anche 300 di Zack Snyder che, dopo la lettura del fumetto da cui è stato tratto, ritengo essere un bell'adattamento oltre ad avermi ricordato l'orgoglio greco letto e riletto (spesso anche non ben interpretato da parte mia) nelle versioni di greco. E poi qualcos'altro, ma adesso basta che oggi non ho voglia di parlare di cinema. Veniamo alle richieste.

Ne ho una sola Befana, ma fondamentale, perciò mi rivolgo a te. Io rivoglio la Snic, la mia gatta adorata  che è appena morta, la più bella delle belle, colei che fa vergognare chi afferma che i gatti si affezionano alla casa, la gatta che mi portava in regalo le ciliegie del giardino e che mi ha confermato che la sorella che mi sono scelta piaceva anche a lei dormendo sul suo letto una notte. Le auguro di reincarnarsi in ciò che desidera e ti chiedo di farmela incontrare ancora. Per favore.

La tua devota Sara


Cricrì

Caro Babbo Natale,

sono il solito Figlio del tuo Principale. Ora, non per dire, ma com'è che tutte le cose per cui ti ringraziavo l'anno scorso si sono puntualmente rivoltate contro di Me? No, perchè lo dico a tutti che ti sei venduto alla Coca Cola per quell'abito rosso che tanto ti ha reso famoso, quando in origine andavi in giro solo in verde, ma poi per questioni di testimonial ti sei ridotto a 'sto paonazzo che, tra l'altro, ti fa sembrare il Gabibbo, altra Mia vecchia conoscenza.

Quindi, facciaMo che ti rimetti all'ordine, e Mi fai chiudere quest'anno senza ulteriori danni, 'ché già abbiaMo dato, thanks.

Non ti chiederò regali al cinema, perchè ho visto anche quest'anno un paio di belle cosette, evitato come la peste le solite cineserie assortite, accolto un paio di guizzi di cinema italiano, sventato le peggio seduzioni americane e goduto un paio di souvenir mittle europe. Direi che sto bene così. Il Mio pensiero, però, va a quelli meno fortunati, che non vivono in una città dichiaratamente cinefila come Roma, e per vedere Tideland hanno dovuto prendere un acido. Dona, almeno ad ogni regione, un tenutario di cinema che non tratti le pellicole come mignotte da incasso. Sarebbe cosa buona e giusta, come dicono dalle Mie parti.
Per quanto riguarda la Mia personale wish list, invece, vorrei che dal mondo sparissero strane malattie e omicidi improbabili: Mi sarei tolto dai coglioni, con loro, la maggior parte delle trame da fiction in tv, cosa da non prendere sottogamba. Poi vorrei che l'iPod nano che ho appena comprato non fosse solo compatibile con la versione iTunes 7.ginger.p. visto che al momento ho un Windows 2000 come sistema operativo e non Mi sembra sano cambiare un intero processore solo per i capricci della Apple. Ed ancora: ho interi bouquet di cazzi. Che ne dici di decorarli, di tanto in tanto, con un paio di palle? So che nel periodo a te proprizio se ne addobbano intere foreste. Ecco: lasciane qualcuna, di quelle che ti avanzano, anche ai Miei virgulti, thanks. Ovviamente in coppie da due, 'ché il monoculo fa tanto Metropolis, ma null'altro.

Ah, se poi vuoi proprio superarti: ridona i ricci a Me, le capacità vocali e pianistiche a Tori Amos, evita che la ronda passi dalle parti dei Miei rave party, fa che la sega del Mio falegname non soddisfi solo le sue esigenze ma anche le Mie, visto che attendo una scala per arrampicarMi sul soppalco da almeno 3 mesi. E, con la stessa tempistica, avrei fatto un figlio, giuro!

Grazie per: il Turchese di casa Mia, il rinnovo del contratto incluso aumento, le due tendiniti oramai quasi passate, lo sfracellarMi dalle scale accorgendoMene solo il giorno dopo, i due biglietti per le due date italiane dei Radiohead, Jack Folla, i 105 che sostituiscono l'alba e il tramonto, i 558 presi al volo e i Notturni che Mi aspettano a sedere con gli occhi di una stanca e bellissima signora dai tratti uso anziana Madonna fiorentina con cui faccio cambio di posto "perchè qui è più vicino al motore si scalderà di più", lo scooter investito che Mi ha fatto ricordare perchè ami le periferie zeppe di tenerezze dell'Est e ubriachi di lavoro, l'unghia dell'alluce destro caduta, l'unghia dell'alluce sinistro in cancrena, il pilates, l'astinenza da, le volte in cui Mi hanno detto che sembro Cavour, Lincon, Nerone, Wolverine, mentre somiglio sempre di più all'idea che sin dall'inizio ho avuto di Antinoo.


Elelé

Caro Babbo Natale,

mi chiamo Eleonora e ho 29 anni, quasi 30!

Mi sembra ieri che ti scrivevo chiedendoti la casa di Barbie e le scarpe da danza nuove, eppure molte mie amiche oggi leggono già la lettera che il loro bambino scrive a te.

Io son rimasta indietro!

Mentre mi perdevo tra le pagine dei romanzi e dentro un film, mentre camminavo per le strade gelide di una città troppo grande per me, correndo dietro agli esami di letteratura, i miei coetanei si fidanzavano e sposavano, mentre io mi innamoravo le mie amiche partorivano. E il tempo è passato così, mi son distratta un attimo e l'università era già finita, il lavoro dei miei sogni l'avevano tolto dai cartelloni del centro per l'impiego e i calciatori avevano iniziato a scrivere libri.

Anche se son rimasta un po' bambina e non sono ancora una mamma, caro Babbo Natale, da un bel po' non ti aspetto più e la tua festa è diventata solo una noiosa e costosa ricorrenza. I regali da comprare in fretta e forzatamente, le ferie da litigarsi coi colleghi, i biglietti da scrivere, tutti uguali, perchè tanto alla fine nessuno li legge mai con attenzione.

Però tu mi sei ancora simpatico, con la tua paterna barba bianca e il tuo abito rosso sei ancora l'icona del buono nei miei pensieri e scriverti mi fa davvero piacere.

Avrei molto da chiedere a te e a questa vita che rincorro da quando sono nata, avrei tanti desideri, alcuni anche banali. Oggi però i miei desideri sono un po' più difficili da esaudire, le scarpette rosa e la casa di Barbie mi piacciono ancora, ma quelle posso comprarle quando voglio.

Ti chiedo invece di aiutarmi a:

1. Sposare l'uomo che amo e soprattutto ad amarlo per sempre, per tutta la vita. Aiutaci a non perderci in mezzo a questo casino.

2. Aiutami a non perdere me stessa e tutto quello che per me ha sempre avuto un valore, aiutami a non dimenticare tutto mentre calcolo le percentuali sui prezzi dei prodotti che vendo per vivere.

3. Aiutami a continuare ad emozionarmi per sempre leggendo un libro o guardando un bel film, non farmi perdere con gli anni l'impulsività, un pizzico d'ingenuità che mi ha sempre accompagnato e la voglia di sognare che l'arte, la letteratura e il cinema mi hanno sempre regalato.

4. Regalami nel 2008 un po' più di arte tra le righe delle sceneggiature. Quell'arte piena di amore, sentimenti forti e fantasia. Quell'arte che ho trovato ne il ginocchio di Artemide di Jean Marie Straub: la più bella dichiarazione d'amore che io abbia mai visto o sentito, arte che ho trovato un po' in Mio fratello è figlio unico di Luchetti, arte che a suo tempo trovai in Le conseguenze dell'amore di Sorrentino. Arte nostra, arte quasi tutta italiana, arte malinconica e genuina.

5. Liberami dal qualunquismo, dalle battute su Berlusconi, dai reality show e da Bruno Vespa. Ti prego!

Buon Natale, caro Babbo Natale. So di aver chiesto troppo, ma questo è sempre stato il mio difetto più grande.

Eleonora



Francie

"Buon Natale! Buon Natale! Buon Natale!".

Questa Vigilia di Natale vorrei prendere in prestito un po' del candore e dell'ottimismo del tenero George Bailey. Mi piacerebbe svegliarmi, aprire la porta di casa e ritrovarmi a Bedford Fall. Affondare i piedi nella neve soffice, soffermarmi senza fretta ad osservare le luci di Natale e preparmi ad un incantato "tête à tête" con un angelo pasticcione.

Ci vorrebbe proprio un bel tuffo nell'universo fatato di Frank Capra per recuperare un pizzico di spirito natalizio, quello di cui in molti sembrano voler volentieri fare a meno. Nessuna rinuncia invece per il tipico dualismo delle feste. Panettone o pandoro? No (purtroppo) l'ennesima pochade con Cristian De Sica e compagnia o la stucchevole "pieraccionata" con starlette in trasferta dal "Grande Fratello". Per fortuna, sul grande schermo, resistono una solitaria apetta dispettosa (Bee Movie), un gioiello digitale con sua Maestà Nicole Kidman (La bussola d'Oro), e un thriller dell'anima con un indimenticabile villain, il tatuatissimo Viggo Mortensen (La promessa dell'assassino). Tre bei regali di consolazione in attesa della succosa sorpresa firmata Tim Burton, Sweeny Todd, con il sanguinario barbiere di Fleet Street, Johnny Depp.

Ora, però, un piccolo passo indietro. A Bedford Fall sta per scendere il primo candido fiocco di neve: Buon Natale!



Gigetto

Oh, Dottor Natale, che piacere...

Dunque, sono qui per attenzionarla in merito all'andamento della ditta, come da lei richiestomi. Purtroppo quest'anno c'è stato un discreto aumento dell'avidità nei pargoli. Per una qualche ragione attualmente sconosciuta pare che i bambini di cinque anni abbiano assolutamente bisogno di un telefonino umts dotato di bluetooth, wi-fi, videocamera, lettore mp3 e suggeritore di frasi zozze da dire nelle orecchie delle amiche per procurasi del sesso orale con facilità.

Abbiamo chiuso la linea di montaggio dei cavalli a dondolo, l'ultimo ci fu richiesto in una letterina del 1995, da un bambino di un paese africano dal nome ormai svanito. Questo bambino era dotato di grandissima fantasia: non aveva mai visto un cavallo in vita sua né, del resto, un giocattolo.

In sostituzione abbiamo aperto il nuovo igloo-factory dedicato all'high tech. Siamo stati costretti a lincenziare i nostri elfi specializzati nel dare di pialla alle assi di ciliegio, per sostituirli con degli elfi indiani bravissimi a incidere wafer di silicio utilizzando soltanto battute pungenti.

Purtroppo l'Intel e la Motorola ci hanno fatto causa (sembra che l'uso del ghiaccio come materiale da costruzione e l'utilizzo di lettere cartacee per relazionarsi con i propri clienti siano procedure coperte da brevetto). Questo ha aggravato ulteriormente la nostra condizione finanziaria.

Presto non avremo più fondi per comprare le balle di fieno al plutonio necessarie per far volare le renne.
Lei comprende, Direttore, la gravità della situazione. Continuando così saremo costretti a rinunciare alla distribuzione dei doni open source. Il nostro business purtroppo non è più al passo con i tempi. La globalizzazione ci pone di fronte a nuove sfide. Babbi Natale con gli occhi a mandorla, assistiti da frotte di elfi gialli sottopagati, solcano i cieli a bordo di slitte trainate da renne contraffatte.
E ora di reagire per non soccombere.

I nostri esperti del marketing giù a Milano hanno elaborato una strategia... via quella ciccia, via quella barba, e cominciamo a mettere qualche sponsor su quel costume rosso. La Marlboro si è dichiarata già interessata. L'Ikea fornirebbe una slitta in legno gialla e blu.

Se non se la sente può anche smetterla di comparire in prima persona. Possiamo lasciare che sia un testimonial a presenziare alla distribuzione, scelga lei, Gianni Morandi, Michael Schumacher, Gene Gnocchi...

Dottor Natale?

Dottor Natale, mi sta ascoltando?

Perbacco, respiri, così mi fa preoccupare. Ma no, no, è tutto uno scherzo.
Lei è un mito (inteso come personggio di fantasia, non come uno che fa le penne col monopattino), non deve, per sua fortuna, avere a che fare col mondo degli umani, e con la decadente accozzaglia di truffe chiamate "consumi" che è diventato.

Come ogni anno le chiederò qualcosa, e questa volta, visti i tempi, la farò facile: a me va tutto bene, non tocchi niente, mi raccomando, porti soltanto un po' di culo ai miei redattori, santiddio, quest'anno sembra che abbiano scritto da un lebbrosario di Calcutta scelto da Valeria Marini per andare a fare del volontariato come infermiera e colpito, contemporaneamente, da un urgano, un terremoto ed uno tsunami... cavolo, impietosisciti!

 
 
 
 
 
 
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