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Sicché i Persiani compresero e si ritirarono
di Angela Clara Infarinato
A quanto pare non si può affrontare la recensione di un film ambientato nell'antichità classica senza criticarne la veridicità storica, senza cercare gli errori, gli orologi sotto ai chitoni: ebbene, fate conto che 300 l'abbia scritto Erodoto, lo storico greco, e i costumi disegnati Exekias, il famoso ceramografo. Da un punto di vista filologico è un film che oserei definire perfetto, talmente perfetto da non avere la minima veridicità storica. In quest'ottica sono inutili tutte le polemiche iraniane (anche perchè l'impero persiano era di gran lunga più vasto del solo Iran) e sono inutili tutte le critiche di carenza di attendibilità. E' solo un film spaventosamente di parte, tratto da un fumetto spaventosamente di parte, tratto dal racconto di uno storiografo spaventosamente di parte: e tutti fanno il tifo per gli Spartani.
"molti dei barbari cadevano a frotte; dietro di loro infatti, i comandanti degli squadroni, armati di frusta, tempestavano di colpi ogni soldato, spingendoli avanti continuamente. Molti finirono in mare e annegarono, molti di più ancora morivano nella calca calpestandosi a vicenda: nemmeno uno sguardo per chi cadeva. I Greci, sapendo che sarebbero morti per mano di quanti avevano aggirato la montagna, mostravano ai barbari tutta la propria forza, con disprezzo della propria vita, con rabbioso furore. Alla maggior parte di loro, intanto, s'erano ormai spezzate le lance, ma massacravano i Persiani a colpi di spada... (Erodoto, VII, 223-224) "
I 300 Supereroi Spartani (e la maiuscola è d'obbligo) tennero insomma testa ad un esercito spaventoso di Immortali (ed è Erodoto a chiamarli così, mica Miller) perchè erano forti, coraggiosi e belli. E soprattutto veramente maschi, sudati e puzzolenti. Non come quegli effeminati dei Persiani
"Pertanto Serse figlio di Dario fino al capo Sepiade e alle Termopili guidò 5.283.220 uomini. Questi gli effettivi dell'intero esercito di Serse. Quanto al numero delle donne che facevano il pane, delle concubine e degli eunuchi, nessuno potrebbe precisarlo; e neppure degli animali da tiro e dell'altro bestiame da soma e dei cani d'India al seguito, neppure di questi, da tanti che erano, qualcuno potrebbe dire l'ammontare (Erodoto,VII,186-187)"
Ecco, 300 è soprattutto un film maschilista, molto maschilista.
C'è tutto quello che un uomo vorrebbe avere: donne nude, sesso, guerra, onore, combattimenti eroici, nemici terrificanti, baci saffici, ancora donne nude e poi ancora combattimenti e altre due o tre donne nude, suvvia. Un pout pourri delle fantasie maschili, erotiche e non, intorno ad una storia in cui non c'è davvero nulla da raccontare, e mi perdonino Leonida e i suoi.
Tuttavia la grande potenza artistica di Miller e di Snyder si esprime proprio dove è carente la storia, inserendo le immagini in una fotografia davvero strepitosa: la scena dell'oracolo della Pizia (e pazienza se l'hanno messa a Sparta anzichè a Delfi) in cui un'inebriata sacerdotessa è avvolta dalla danza del fumo e del panneggio, è davvero un capolavoro estetico degno della Menade danzante di Skopas. Una visione enormemente emozionante.
Sono soprattutto i continui richiami ai combattimenti fra Greci e "mostri", tema tipico dell'antico che si dilettava fra centauromachie e gigantomachie (guarda caso rappresentate su molti dei monumenti eretti dopo le vittorie sui Persiani), a fare di 300 una trasposizione quasi morbosamente filologica della tradizione greca, sebbene rivisitata attraverso un linguaggio figurativo oggi comprensibile: a tratti sembra persino di vedersi animare il fregio del tempietto di Athena Nike o le scene del fregio del Thesauros dei Sifni a Delfi.
Ma non si può fare un film senza commettere degli errori e, a modesto parere di chi scrive, in questo gli errori sono due: una onnipresente voce narrante fuori campo, eredità del fumetto in cui serve all'economia della storia, ma troppo pressante in un film già abbastanza denso; una pessima raffigurazione del personaggio di Serse che, d'accordo, era lascivo e corrotto, ma non tanto effeminato da rendersi ridicolo al punto da suscitare il riso in sala nonostante il momento drammatico.
"Non era un dio, dicevano, l'invasore della Grecia, ma un essere umano, e non c'era né ci sarebbe mai stato un uomo che dopo la nascita non venisse colpito da qualche disgrazia; anzi agli uomini più grandi toccano le sciagure più gravi" (Erodoto, VII, 203)
Insomma, se si riesce a tollerare la retorica maschilista filo-spartana che ricorda i proclami dell'Istituto Luce e se si chiude un occhio su Serse (e anche un orecchio, visto che il doppiaggio italiano lo ha punito con una voce piuttosto inadatta), 300 è tutto sommato un film colto e studiato, esteticamente davvero molto bello. Una prova artistica, quasi un virtuosismo, che a tratti però resta un po' indigesto allo spettatore. Ad un Greco di V secolo, invece, sarebbe piaciuto moltissimo.
I lettori hanno scritto 23 commenti
- indirizzo IP 213.140.11.139
- data e ora Venerdì 27 Aprile 2007 [20:11]
- commento Confermo che il traditore nel fumetto non c'è. Ricordavo bene (sono gli emissari di Serse che corrompono gli efori). ...a meno che tu non ti riferisca a Efialte; io facevo riferimento all'altro.
- indirizzo IP 81.208.83.241
- data e ora Venerdì 27 Aprile 2007 [22:37]
- commento Intendevo Efialte, appunto.
- indirizzo IP 87.21.196.52
- data e ora Venerdì 20 Luglio 2007 [20:22]
- commento Lettura interessantissima e molto attenta. MI era sfuggito il rapporto sacerdotessa-menade. Sto lavorando questo film e mi ho ricevuto molte utili suggerimenti da questa analisi.
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