Vedo Vita da strega e mi annoio. Dopo aver preso nota delle tendenze della moda bon-ton sempre in primo piano nei film di Nora Ephron e dopo essermi dimenticata di tutto sette minuti dopo (il bon-ton: che palle!) non so proprio piu' che cosa fare. Il protagonista del film, Will Ferrell, mantiene salda la faccia da cretino per tutto il tempo. La bella Nicole e' bella, ma senza vita, animata solo da qualche smorfietta alla Meg Ryan ed e' una sofferenza vederla. Ecco, quello che salvo del film sono un paio di dialoghi divertenti e la complicita' tra l'assistente di studio e l'attrice bistrattata interpretata dalla Kidman. E un fantastico cappotto nero e verde lucente con un cappuccio che non finisce mai. Bello quello.

Per il resto, nuoto nel tedio piu' assoluto. La trama langue nel racconto della solenne presa di posizione di Isabel (Nicole Kidman), decisa a buttarsi tra i mortali abbandonando i propri poteri di strega in cambio del vero amore. La accompagnano Michael Caine nel ruolo del padre e Shirley MacLaine che intepreta il ruolo della madre di Samantha del remake della serie TV Vita da strega in cui viene ingaggiata Isabel. E questi sono gli unici due personaggi con un piglio.

Diversivo. Occorre crearsi un diversivo. Mi metto a pensare: che cosa farei io con un naso che fa le magie? Allora. Farei scomparire tutti quelli che abitano e lavorano al Vaticano aprendo la porta di San Pietro alle rock band femminili piu' vivaci del mondo. Ogni domenica Siouxsie direbbe la sua dal balcone di piazza San Pietro davanti a una folla di perplessi papa-boys. Tempo una settimana e i papa-boys svilupperebbero un terribile senso di colpa per essere cosi' oppressivi verso chi non crede nel loro Dio, si renderebbero conto di quanto sono ridicoli con i loro cappellini in testa e farebbero autocritica parlando in pubblico della propria ipocrisia, direttamente proporzionale solo alla quantita' di preservativi rinvenuta a Tor Vergata dopo che la Protezione Civile ha rimosso le tende messe li' per loro. Rutelli divorzierebbe dalla Palombelli per mettersi con il marito della Pivetti. Tempo una settimana e andrebbe in giro vestito di pelle. La Palombelli che invece non e' perfettibile, resterebbe identica a se', ma svilupperebbe un'ossessione erotica per la Parodi che la porterebbe a frugare nella di lei immondizia per trovare tracce dell'amata e masturbarsi in un luogo sicuro.

Insomma, mi tocca frugare nei film di altre cinematografie per evadere, ringrazio O Fantasma per questo divertissement, ma chiedo alla Ephron, per altro ottima sceneggiatrice, come le e' saltato in mente di costruire un personaggio femminile che ha quindicimila pregi e decide di buttarli via tutti per vivere nella noia dei comuni mortali con uno che ha la faccia da cretino e suda quando si emoziona. Meno plausibile dell'amore che va oltre la classe sociale di C'e' post@ per te (come se la lotta di classe si potesse risolvere con un paio di e-mail che citano il Padrino) che a sua volta era meno plausibile di quello che va oltre le miglia e miglia di distanza di Insonnia d'amore.  E chiedo a Isabel: "Ma non era meglio l'incazzosa assistente di studio?", sono convinta che ne sarebbe nato anche un sodalizio professionale redditizio.