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Venezia 62 - Viva Zapatero, lezione di libertà
di Alice Trippolini
Secondo film sorpresa alla Mostra del Cinema, la Guzzanti strappa il record degli applausi
Un documentario sulla chiusura di RAIot e sul degrado dell'informazione nel nostro paese. Questo è il tema dell'ultimo film di Sabina Guzzanti, Viva Zapatero, ospite alla Mostra del cinema nella sezione delle Giornate degli Autori, in un evento sorpresa organizzato dalla casa distributrice Lucky Red, che porterà il film nelle sale.
Il documentario ha avuto un successo incredibile, seguito da un applauso interminabile, a cui hanno assistito la stessa Sabina, Michele Santoro e Marco Travaglio. Alla proiezione è seguita una conferenza stampa, densa di emozione, in cui in molti hanno manifestato commozione e sostegno. Perché il documentario fa veramente riflettere, sul senso di giustizia, di degrado e soprattutto di prevaricazione dell'opinione pubblica che, nella scena in cui 40.000 persone accorrono all'auditorium di Roma per vedere dal vivo la seconda puntata dello show, mostra tutta la sua voglia di sapere.
"Il film - dice Sabina, emozionata - inizia con la frase 'io sono una buffona', perchè è questo che io sono . Io vorrei fare il mio lavoro, quello di far ridere, ma non me lo fanno fare. Il mio discorso è semplice, senza secondi fini. Io non ce l'ho con Berlusconi, che ha dimostrato di essere una persona piccola, ma con quelli che gli hanno permesso di fare quello che fa e che non si oppongono alla censura che c'è in Italia, a tutti i livelli. Intanto, dopo questo successo, speriamo che il film vada bene in sala, sarà distribuito nelle principali città italiane, poi a seconda di come andrà le copie potrebbero aumentare. Dopo, io avrei già un'idea. Stiamo pensando, insieme a Michele Santoro, di portare il film a Montecitorio, e di fare un appello per una nuova legge sul conflitto di interessi. Ci siamo già coordinati con diverse associazioni, allestiremo dei tavoli per raccogliere firme all'uscita delle sale di proiezione. Poi, forse, faremo un comizio davanti a Viale Mazzini. Le idee sono tante. Dobbiamo stimolare i politici a fare quello per cui sono pagati e la libertà rimasta è l'unica strategia possibile".
Santoro ha parlato di censura come di fatto sempre esistito, ma mai in questi termini:
"Quello che è capitato in Italia non è censura, ma un derivato malato del conflitto di interessi. Fare questo film e arrivare in fondo è stato difficile, è dura per le persone che lavorano intorno ad un programma vedere cancellato il proprio lavoro. Il film, più che parlare di Berlusconi, è un Dopo Berlusconi, diretto alla parte politica che lascia le cose come sono e non si cura delle 40.000 persone che, al freddo, accorrono per vedere uno spettacolo di satira. La classe politica che c'è ora non cerca di interpretare il loro pensiero".
Ospite anche un comico francese che conduce un programma satirico campione di share in Francia, Bruno Gaccio.
"Nel nostro paese - dice - non sarebbe possibile spiegare un programma come Porta a Porta, non c'è nessuno che abbia tanto potere in televisione. La definirei una satira all'intelligenza".
Sabina ha poi spiegato che il titolo è una citazione del film Viva Zapata, ma anche un richiamo a Zapatero "che ha semplicemente rispettato le promesse fatte in campagna elettorale, cosa che anche noi chiediamo ai nostri politici. In realtà, qui sono tutti spaventati da Zapatero. Per quanto riguarda il film, l'abbiamo girato in un anno, ma è stato difficile ottenere le immagini dalla Rai e intervistare i diretti interessati. La maggior parte si sono negati. Il più vigliacco è stato Paolo Ruffini, che dopo avermi promesso sostegno ha chiuso il programma e non si è più fatto sentire".
La Guzzanti ha concluso ricordando che Petruccioli è l'unico che ancora la fa ridere quando lo vede in video e ha promesso altre iniziative. Intanto, il film esce il 16 settembre.
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