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Mestre Film Fest
Riceviamo e pubblichiamo:
MESTRE FILM FEST - nona edizione
CONCORSO INTERNAZIONALE DEL CORTOMETRAGGIO
Mestre, Centro Culturale Candiani
10/15 ottobre 2006
Si presenta ricca di premi, di sezioni in concorso e di eventi, la nona edizione del Mestre Film Fest che -organizzato dagli Assessorati alla Produzione Culturale e Politiche Giovanili del Comune di Venezia, Videoteca di Mestre (Circuito Cinema Comunale e Centro Culturale Candiani), Associazione Culturale El Leon in Moleca, Boscarato Ristorazione, Controcampo Produzioni srl con la collaborazione di Trenitalia - si conferma anche quest'anno importante appuntamento fisso dell'ottobre mestrino con centinaia di corti iscritti nelle varie sezioni, in concorso e non, e grande partecipazione di videomakers internazionali con opere provenienti da Afghanistan, Danimarca, Francia, Inghilterra, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia, USA.
Il festival prenderà il via martedì 10 ottobre al Centro Culturale Candiani, con la proiezione dei lavori realizzati nell'ambito del corso-concorso di scrittura e tecnica cinematografica Raccontare Mestre. Sarà una giuria di tutto rilievo, presieduta da Irene Bignardi e composta inoltre da Massimo Bernardi, Sara D'Ascenzo, Emmanuelle Ferrari e Florence Fradelizi, ad assegnare il premio Short Stories per il miglior cortometraggio internazionale (1500,00 euro), scelto fra le trenta opere in concorso che spaziano dal documentario alla fiction, dalla videoarte al thriller psicologico, fino a visioni più sperimentali e di ricerca, senza tralasciare l'animazione. La stessa giuria sarà affiancata da Marco Boscarato per l'assegnazione del Premio speciale Dino Boscarato - Il piacere del gusto (1000,00 euro) e da Roberto Tonini per il Premio speciale Centenario CGIL Veneto (primo premio 1000,00 euro - secondo premio 500,00 euro),
Alla giuria di Short Stories il compito di assegnare anche la menzione speciale al miglior cortissimo della sezione Corti&Web on line durante le giornate del festival sul sito http://www.shortinvenice.net/, vero e proprio contenitore/archivio di immagini, che propone tra l'altro, anche una serie di selezioni di cortometraggi delle passate edizioni del Mestre Film Fest.
Grande successo di partecipazione registra anche la sezione Videoforkids, che vede in concorso trentaquattro cortometraggi, di cui tredici di produzione locale, provenienti da scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia e la partecipazione di due registi francesi, a conferma di come il linguaggio audiovisivo sia ormai parte integrante della formazione culturale di chi è nato negli ultimi due decenni. I tre premi Videoforkids 2006 da 500,00 euro ciascuno, verranno assegnati dalla giuria composta da Sergio Manfio, Donatella Besa e Maria Luisa Pensotti; il Comitato Regionale Veneto assegnerà inoltre il Premio UNICEF per le opere che maggiormente rispondono ai principi ispiratori della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia.
Sarà invece composta da Pino Donaggio, presidente, con Giò Alajmo e Daniela Rossi la giuria che dovrà assegnare il premio al miglior videoclip internazionale (1000,00 euro) tra i diciassette video in concorso nella sezione che da quest'anno il Mestre Film Fest dedica al "genere" entrato di prepotenza nel dna delle nuove generazioni, che rispondono all'appello del concorso coniugando una piacevole moltitudine di variazioni sul tema "videoclip", così da offrire a pubblico e addetti ai lavori un autentico catalogo di possibilità oggi praticabili da chi intende "tradurre" in immagini lo spartito di una canzone; ricchezza di toni e di estri che rimanda a quanto si è già avuto modo di vedere e di "imbarcare" nell'Arca dei Videoclip, varata nemmeno un anno fa al Centro Candiani per salvare la memoria di un'arte, la "musica da vedere", rivelatasi fondamentale nel tratteggiare la storia culturale degli ultimi trent'anni.
Da segnalare anche alcuni importanti appuntamenti collaterali come Mondo Queer, una delle tappe del progetto avviato dal Comune di Venezia, Queer too queer, il laboratorio urbano sulle differenze e le identità, attraverso le narrazioni creative di giovani artisti "queer" che vede come ospite d'eccezione, Florence Fradelizi, co-direttrice del Festival de Films Gays et Lesbiens de Paris, e interessante finestra sull' immaginario cinematografico gay che ha conosciuto una trasformazione ed una evoluzione sorprendenti tanto che parallelamente al riconoscimento generalizzato di diritti politicamente acquisiti, ha visto un'invasione della cultura queer in campo socio-culturale sino a raggiungere le blasonate prime serate televisive. Magica ( nel senso di lanterna!) Un'occasione per parare di cinema e scuola è invece un momento di confronto con tutti quei soggetti che, con la scuola, stanno lavorando per lo sviluppo di esperienze di formazione e produzione nel campo dei linguaggi multimediali e del cinema digitale in particolare, un evento contenitore nel corso del quale fare il punto della situazione e dove far confluire esperienze, valutazioni e prodotti sul già stato assieme a proposte operative pensate per il prossimo 2006/2007.
Ricordiamo infine Lavori in corso, che si apre quest'anno alle creative produzioni Venete. Emozioni che si spingono verso ricordi d'infanzia, storie d'amore tra due lattine, tragici eventi che colpiscono la realtà in cui viviamo, ricordi e fughe improvvise, fobie, lasciando anche ampio spazio al racconto di sé e dei propri sogni; dodici opere tra documentari, fiction, sperimentali ed animazione che ci regalano un Veneto ricco di creatività e di spessore.
A chiudere il festival, la prima mestrina del film documentario realizzato proprio al Candiani Dolya. Le donne del destino, di Pierluigi Ferrandini. Un gruppo di badanti ucraine si è riunito e ha dato vita a un coro che opera sul territorio mestrino, le donne cantano per un pubblico composto quasi esclusivamente di loro connazionali, in lingua ucraina canzoni antiche che rievocano le loro origini e leniscono il dolore della lontananza, una voce unisona che si fa memoria comune; attraverso le loro testimonianze, il giovane regista barese ci accompagna nella sofferenza della nuova emarginazione, in un'analisi sociale lucida ma anche umana e sincera.
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