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In ricordo di Aldo Graziati
Riceviamo e pubblichiamo:
Al Centro Culturale Candiani di Mestre le fotografie e i film di Aldo Graziati (Aldò), mago delle luci negli anni del neorealismo
Mago delle luci negli anni del neorealismo, il veneziano di Scorzè Aldo Graziati sarà ricordato al Centro Culturale Candiani di Mestre con una mostra fotografica e una rassegna dei suoi principali lavori cinematografici. La mostra, dal titolo Aldò tra cinema e fotografia, sarà inaugurata martedì prossimo 21 marzo alle 18 nei locali dello spazio espositivo del Centro, presentata dallo storico della fotografia Italo Zannier, mentre in serata, alle 21, nella sala conferenze prenderà il via con La terra trema di Luchino Visconti la rassegna cinematografica, comprendente anche Cielo sulla palude di Augusto Genina (martedì 21 marzo), Miracolo a Milano di Vittorio De Sica (venerdì 24 marzo), Umberto D dello stesso De Sica (martedì 28 marzo), Othello di Orson Welles (mercoledì 29 marzo) ed infine Senso ancora di Visconti (venerdì 31 marzo), ultimo lavoro di Aldò, prematuramente scomparso in seguito ad un incidente automobilistico mentre stava raggiungendo Venezia per la lavorazione del film. Promossa dalla Videoteca di Mestre in collaborazione con il Comune e con l'Associazione Culturale Cineforum di Scorzè, la mostra resterà aperta, con ingresso libero, sino al 22 aprile, visitabile il martedì, giovedì e sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, il mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 21. L'ingresso alle proiezioni è riservato ai soci della Candiani Card Cinema.
Aldo Rossano Graziati è considerato uno dei massimi direttori della fotografia del cinema italiano. Originario di Scorzè, dov'era nato il 1° gennaio 1905, si allontana giovanissimo dall'Italia provinciale e fascista degli anni Venti per cercare fortuna in Francia (dove è ribattezzato Aldò). A Parigi lavora nei prestigiosi studi Dax e Harcourt, dove si distingue come abile e raffinato ritrattista; si avvicina anche all'ambiente del cinema facendo esperienza come fotografo di scena. Grazie all'incontro con Michelangelo Antonioni, sul set di un film di Marcel Carné, nell'immediato dopoguerra fa ritorno in Italia. La sua attività in ambito cinematografico è breve ma intensissima, sufficiente a fare dell'autore un maestro indiscusso della fotografia cinematografica. Graziati fu raffinato fotografo, maestro di giochi sottili di luci che impressionano la pellicola con eleganti chiaroscuri e infinite sfumature di grigio. La mostra del Candiani, che restituisce un'eleganza "d'altri tempi", si apre con le suggestive immagini en plein air del sud della Francia, trattate con la forza plastica di nature morte, prosegue con scatti relativi ad alcuni set teatrali e cinematografici e si conclude con una serie di ritratti notevoli, "caratterizzati da un chiaroscuro esasperato, quasi drammatico, che lascia emergere soltanto i tratti fisionomici salienti "(I. Zannier). Grazie a questa oculata selezione di quaranta fotografie, gentilmente prestate dalla famiglia Marzo Magno, lo spettatore del Candiani potrà ripercorrere i momenti rilevanti nella carriera dell'artista fotografo, mentre sullo schermo sfileranno i capolavori cinematografici per cui è rimasto famoso.
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