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Caristo, la città rubata
Riceviamo e pubblichiamo:
CARISTO è una città rubata dalla storia.
Venne fondata dai Liguri Statielli dove ora insiste la Città di Acqui Terme, ma fu distrutta dai Romani nel 173 a. C. e gli abitanti uccisi o dispersi, ma il Senato di Roma riconobbe l'errore di quell'azione che aveva ormai segnato lo sviluppo futuro del territorio alessandrino.
Una storia affascinante, che il regista torinese Max Chicco vuol raccontare realizzando un progetto ideato dallo sceneggiatore alessandrino Claudio Braggio: si tratta di un film documentario prodotto dall'Opificio delle Arti con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e l'apporto tecnico della società di produzione cinematografica Meibi.
Verranno realizzate da otto a dieci giornate di riprese audiovisive, scaglionate in diversi periodi dei mesi di febbraio e marzo con esterni nelle località che furono teatro delal vicenda: Acqui Terme, ma anche i centri che sorsero per opera degli abitanti in fuga da Caristo distrutta, quindi Basaluzzo, Cartosio, Denice, Silvano D'Orba, Visone, Castellazzo Bormida in provincia di Alessandria e Campo Ligure in provincia di Genova.
Nel progetto si considera anche l'ipotesi che il nome dell'attuale Quartiere Cristo possa avere un legame col nome di Caristo: al tempo quella era una zona paludosa da cui gli antichi Romani preferivano tenersi alla larga, tant'è che il loro insediamento di Forum Fulvii, oggi Villa del Foro sobborgo alle porte di Alessandria, era collegato con strade che facevano un giro ben ampio.
Le notizie storiche intorno al fatto ed alla città sono scarse, ma il progetto progetto propone di avviare un'indagine sull'oscura vicenda, con riprese audiovisive che ambientano la storia nei luoghi ove avvenne e interviste a studiosi ed esperti di settore per realizzare un film-documentario con elementi di realtà e di finzione (in gergo viene detto "docu-fiction").
Un ulteriore intento è quello di valorizzare storie e luoghi della provincia di Alessandria, utilizzando tecniche narrative cinematorafiche e documentaristiche per realizzare un format per altri progetti con storie che sono parte del territorio.
Per questo motivo il progetto contempla anche l'apertura di un laboratorio sull'audiovisivo, gratuito ed aperto ad alcuni giovani filmmakers a cui sarà data la possibilità di imparare e mettere in pratica nozioni sulle tecniche cinematografiche e televisive.
Il laboratorio finalizzato alla realizzazione del progetto Caristo è già stato avviato per quanto concerne la pre-produzione e l'organizzazione di parte delle riprese, e ad esso hanno già aderito due giovani promettenti, l'alessandrino Alessandro Gavazza e l'astigiano Fulvio Gatti.
Di questi, come di altri giovani filmmakers si confida possano organizzare in seguito altri progetti documentaristi o di fiction in Basso Piemonte, e di certo potranno contare anche sulla collaborazione dell'Opificio delle Arti.
A cercare le città scomparse di solito ci si mettono gli archeologi, ma stavolta a volersi cimentare nell'impresa è un gruppo di cineasti, che sono anche alla ricerca di una storia, anzi questo docu-fiction si propone proprio come un viaggio alla ricerca della perduta Città di Caristo la cui storia potrebbe essere raccontata con un film ed anche con un'opera teatrale epica.
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