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Que viva Tina
Riceviamo e pubblichiamo:
QUE VIVA TINA
L'UNIVERSO DI TINA MODOTTI
AL CENTRO CULTURALE CANDIANI
Sabato 3 marzo, il Centro Culturale Candiani, Cinema Zero e Centro Donna, rendono omaggio a Tina Modotti, la grande fotografa udinese, nel centenario della sua nascita.
In programma alle ore 16.00, Que viva Tina di Silvano Castano. Il noto documentarista francese, ripercorre nel film la vicenda umana e artistica di Tina Modotti, straordinaria e complessa come poche altre: dal Friuli a Hollywood, il Messico, Mosca, la Spagna fino a Città del Messico, dove Tina morì nel gennaio 1942, a soli quarantasei anni. E'il frutto di una puntigliosa ricerca durata molti anni, passati fra archivi di mezzo mondo, collezionando documenti, testimonianze e, ovviamente fotografie, dal periodo friulano a quello hollywoodiano, da quello messicano a quello russo, per arrivare alla Spagna e ritornare infine alla tragica Città del Messico. Si tratta di un autentico viaggio nella vita avventurosa e girovaga della fotografa friulana, dove non solo i luoghi hanno il loro significato: Roubaix de l'Abrie detto Robo, Diego Rivera, Alfaro Siquieros, Josè Clemente Orozco, Julio Antonio Mella, Vittorio Vidali, appaiono come compagni di viaggio, di avventura e talvolta d'amore dell'artista. Ciò che rende poi il lavoro particolarmente degno di nota, è la scelta di Castano di utilizzare molte foto scattate da Edward Weston e altri che ritraggono Tina Modotti dando vita, come afferma Riccardo Costantini, ad un " curioso cortocircuito, uno sguardo particolarissimo, su un'artista che ha basato tutto il suo mondo creativo sull'osservazione e sul punto di vista. Un autentico viaggio all'interno dell' universo Tina Modotti, uno sguardo necessario ed entusiasmante". A seguire, la proiezione di The Tiger's Coat, il film hollywoodiano del 1920 che la vede come attrice protagonista e, alle 18.00, inaugurazione della mostra Que viva Tina al quarto piano del Centro, con opere tratte dagli archivi fotografici di Cinemazero in cui sono custodite diverse fotografie tratte da negativi originali, molte delle quali hanno girato e continuano a girare il mondo, materiali inediti e meno conosciuti, frutto di ricerche in Italia, Russia, Germania, Cuba, Messico, Spagna e Francia. La mostra sarà visitabile fino al 25 marzo negli orari di apertura del Centro.
Ingresso libero
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