Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- Coraggioso o presuntuoso Ozon in questo film in bilico tra la favola e il grottesco? (il voto è dovuto al fatto di essersi preso dei rischi (di cadere nel ridicolo)
Il voto dei lettori
- voto medio
- senza voto
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 0 lettori
- di Nicolo Donato
- dal 02 07 2010
- genere Drammatico
- tipo Psicologico
- Papupop
- di Francis Ford Coppola
- dal 20 11 2009
- genere Drammatico
- tipo Psicologico
- Antinoo
- di Marc Forster
- dal 28 03 2008
- genere Drammatico
- tipo Psicologico
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- dal 30 10 2009
- genere Drammatico
- tipo Psicologico
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- Contro Il pessimo metodo
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Ricky - Una storia d'amore e libertà
di François Ozon
- Dati
- Titolo originale: Ricky - Una storia d'amore e libertà
- Soggetto: François Ozon
- Sceneggiatura: François Ozon
- Genere: Drammatico - Psicologico
- Durata: 90 min.
- Nazionalità: Italia, Francia
- Anno: 2009
- Produzione: Teodora Film, Eurowide Film Production, FOZ
- Distribuzione: Teodora Film
- Data di uscita: 09 10 2009
Una sorprendente irruzione
di Roberta Folatti
Quando qualcosa di inaspettato, di inspiegabile, di totalmente "diverso" entra di colpo nella nostra vita può portare con sè uno shock salutare. In un'esistenza che si trascina faticosamente, preda dei dubbi e dei rimpianti tenuti imbrigliati per evitare di soffrire di più, un fatto sorprendente e insieme inquietante libera all'improvviso nuove energie positive. Scuote dal torpore e dalla rassegnazione.
E' forse questo ciò che François Ozon vuole comunicare nel suo nuovo film Ricky. Una storia di amore e libertà che parte come un dramma sociale e poi vira - del tutto inaspettatamente - verso il racconto fantastico, assumendo quasi i toni di una favola (con morale annessa). Sì perchè a Ricky, il bambino nato da una relazione che non decolla, frenata dalle molte difficoltà pratiche e dalla mancanza di fiducia, all'improvviso spuntano le ali, ali da principio poco poetiche, somiglianti ad escrescenze rachitiche, subito nascoste come impresentabili mostruosità.
Fino a quel momento la sua storia familiare aveva rispecchiato quella di molte famiglie del proletariato urbano. I suoi genitori, Katie e Paco, si erano conosciuti in fabbrica e dopo una breve ventata di passione si erano ritrovati a vivere nella piccola casa di lei, tra gravi problemi economici e una tensione crescente. L'arrivo di Ricky - in apparenza desiderato soprattutto da Paco (mamma Katie aveva già una figlia di una decina d'anni) - aveva complicato di molto le cose, perchè quel bambino piangeva in continuazione e con quel pianto sembrava voler dire qualcosa ai suoi genitori...
La sceneggiatura del nuovo lavoro di Ozon è liberamente ispirata al racconto "Moth" (Falena) di Rose Tremain e per adattarlo allo schermo si è dovuti ricorrere a una serie di effetti speciali. A Ricky, il piccolo protagonista, crescono le ali e, man mano che queste si rinforzano, sente il bisogno impellente di alzarsi in volo. Ci sono scene nel film che stanno a metà strada tra il dramma e la farsa, come quando il bambino fa i primi goffi tentativi di volare, sfuggendo al controllo materno o nella scena al supermercato, in cui scorazza sul soffitto tra gli sguardi increduli della gente. Il regista cerca il risvolto straniante della storia, per questo, come spiega lui stesso, ha voluto integrare gli effetti speciali con una messinscena ordinaria, dove ci fossero azioni quotidiane, banali, della vita di tutti i giorni. Così il bambino volante è ripreso anche mentre viene cambiato o al momento della scoperta delle impressionanti alette (da pollo) che gli forano le spalle. Questo far stare insieme aspetti "miracolosi" e normalità è forse la cifra del film. Guardandolo ci si chiede come potrà evolvere la storia, anche dal punto di vista fisico, insomma, come crescerà quello strano bambino-uccello? La soluzione trovata è forse l'unica possibile...
Dopo aver segnato e poi stravolto le vite di chi gli è stato premurosamente (ma a volte anche distrattamente) vicino, l'essere straordinario scomparirà, se ne andrà a cercare quelli come lui. Ovviamente volando! Contraddicendo in parte le prime scene del film, costituite da un flashback assai drammatico che lascia volutamente dubbiosi, Ozon fa sfociare la storia in un finale lieto, pieno di promesse, con Katie di nuovo in attesa del bambino e Paco in apparenza molto responsabilizzato. Ma sarà questo il giusto montaggio?
I lettori hanno scritto 2 commenti
- indirizzo IP 62.10.68.66
- data e ora Venerdì 23 Ottobre 2009 [21:52]
- commento Guarda, io dopo Swimming Pool, in cui di buono c'eran solo le tette di Ludivine Sagnier e il bel viso di Charlotte Rampling, dopo esserMi sorbito Angel e 8 donne e un mistero ho stabilito
- indirizzo IP 62.10.68.66
- data e ora Venerdì 23 Ottobre 2009 [21:53]
- commento che Ozon doveva fare il direttore artistico del Moulin Rouge, non il cineasta.
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