Un controllore della metropolitana di New York si trova coinvolto in un dirottamento per una richiesta di riscatto. Tutti gli ostaggi sono a rischio di essere uccisi.
Il voto del redattore
- voto
- 1/5
- valutazione
- Resistibile remake di un classico con Walter Matthau. Interpreti sopra le righe e sceneggiatura in debito di ossigeno.
Il voto dei lettori
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- di Sidney Lumet
- dal 14 03 2008
- genere Drammatico
- tipo Thriller
- Riccardo Lupoli
- di Andrew Dominik
- dal 18 10 2012
- genere Drammatico
- tipo Thriller
- Ernesto Fanfani
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
PELHAM 1-2-3: Ostaggi in metropolitana
di Tony Scott
- Dati
- Titolo originale: The Taking of Pelham 1 2 3
- Soggetto: John Godey (romanzo)
- Sceneggiatura: Brian Helgeland
- Genere: Drammatico - Thriller
- Durata: 106 min.
- Nazionalità: USA, UK
- Anno: 2009
- Produzione: Escape Artists
- Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
- Data di uscita: 18 09 2009
Washington-Travolta combattenti "metropolitani" per Scott Jr
di Francesca Paciulli
Nel corso di una giornata da incubo non smetterà mai di chiedersi cosa sarebbe successo se non avesse alzato il ricevitore del telefono. Walter Garber (Denzel Washington, occhialuto e con numerosi chili in più), ex dirigente della metropolitana di New York, declassato per illecito e impiegato allo smistamento dei treni sulla linea di Lexington Avenue, durante un estenuante turno di lavoro si ritrova a svolgere un compito più grande di lui: il negoziatore. Risponde infatti ad una telefonata del capo di un gruppo di terroristi che prende in ostaggio diciotto passeggeri di un treno della metropolitana (la linea Pelham 1-2-3) e richiede un riscatto di dieci milioni di dollari. Se il sindaco (James Gandolfini) non esaudirà le sue richieste, il pericoloso criminale si dichiara disposto ad uccidere un ostaggio all'ora.
Non conosce tregua la stagione Usa dei remake. Così, grazie a un budget da cento milioni di dollari, l'intramontabile classico del 1974 Il colpo della metropolitana - Un ostaggio al minuto, diretto da Joseph Sargent e interpretato da Walter Matthau, Robert Shaw e Martin Balsam, diventa, nelle mani del britannico Tony Scott e con il titolo Pelham 1-2-3: Ostaggi in metropolitana, un action fracassone e patinato che, ancora una volta si affida alla bella faccia di Denzel Washington per conquistare un'ampia fetta di pubblico.
Dopo l'eccessivo Man on fire - Il fuoco della vendetta (2004) e l'improbabile Dejà vu - Corsa contro il tempo (2006), l'attore premio Oscar torna a fare coppia con l'amico Scott Junior per interpretare l'indomito Walt Garber (il nome del personaggio è un dichiarato omaggio a Matthau che nella pellicola originale si chiamava invece Zachary Garber), responsabile della sicurezza della metropolitana della Grande Mela, sul quale pesa una brutta accusa di tangenti. Un eroe suo malgrado che ha come agguerrito contraltare un macchiettistico John Travolta, nei panni di Ryder, broker-terrorista in cerca di vendetta per la città di New York che lo ha prima sfruttato e poi abbandonato (nell'originale il cattivo di turno era Mister Blue).
Un confronto tra due caratteri e due attori che, complice una piatta e prevedibile sceneggiatura (Brian Helgeland in debito di ossigeno), lascia naufragare una pellicola che sa di già visto e impallidisce impietosamente di fronte all'originale e al romanzo di John Godey (pseudonimo di Morton Freedgood) da cui è tratta. Forzata e scontata la caratterizzazione dei personaggi e, soprattutto, sopra le righe l'interpretazione dei due protagonisti, Washington e Travolta, due combattenti "metropolitani" impegnati in uno snervante faccia a faccia a distanza infarcito della solita riflessione sul senso di colpa e la redenzione.
Si perde lungo la strada tutto il pathos del film del 1974, per favorire la messa in scena di lunghe e complicate sequenze d'azione. Tutto sa un po' di già visto e il regista di Top Gun, spostando la storia dagli anni Settanta alla New York post 11 Settembre, non porta una sola idea originale. Al contrario, pesca a piene mani nella borsa senza fondo dei luoghi comuni tipici dei film di questo genere, a cominciare dal rapporto "speciale", all'insegna dell'empatia, che si instaura con fin troppa facilità tra il criminale e l'eroe senza macchia.
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