Un grande maestro del cinema italiano si misura con un grande tema mondiale: il cibo e tutte le sue implicazioni sociali ed economiche.
Il voto del redattore
- voto
- 3.5/5
- valutazione
- E' possibile opporsi allo sfruttamento cieco e devastante della nostra Terra Madre?
Il voto dei lettori
- voto medio
- senza voto
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 0 lettori
- di Renate Costa
- dal 04 03 2011
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Sara Troilo
- di Sabina Guzzanti
- dal 07 05 2010
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Sara Troilo
- di Alex Gibney
- dal 22 05 2009
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Roberta Folatti
- di Michael Winterbottom, Mat Whitecross
- dal 15 09 2006
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Stefano Tirelli
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Terra Madre
di Ermanno Olmi
- Dati
- Titolo originale: Terra Madre
- Soggetto: Ermanno Olmi
- Sceneggiatura:
- Genere: Drammatico - Documentario
- Durata: 78 min.
- Nazionalità: Italia
- Anno: 2009
- Produzione: ITC Movie, Cineteca del Comune di Bologna
- Distribuzione: UIP
- Data di uscita: 08 05 2009
Biodiversità umana
di Roberta Folatti
Sono loro l'esempio più entusiasmante della biodiversità. Quelle facce dalla pelle, dalle labbra, dagli zigomi così diversi, quei modi di agghindarsi così personali rappresentano 153 paesi del mondo e centinaia di piccole comunità di agricoltori, pescatori, coltivatori dei più disparati prodotti che si incontrano per imparare qualcosa di nuovo, per assaggiare ciò che producono gli altri, per sentirsi meno isolati. Più forti. Perchè, usando le parole di Vandana Shiva, Presidente della Commissione internazionale sul futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura,
Ermanno Olmi, si sa, è un nostalgico delle cose fatte come una volta ed è insuperabile quando si tratta di filmare lo scorrere pigro dei tempi naturali, con l'alternarsi delle stagioni e delle colture. Nel suo nuovo documentario accosta, in un appassionante contrasto, la vitalità chiassosa dei partecipanti al Forum di Slow Food Terra Madre al silenzio della campagna, dove un solitario contadino cresce le sue piante e suo figlio. E poi c'è il rigoglioso giardino che ha ospitato per decenni un misterioso personaggio, nutrendolo del cibo prodotto da quella terra che, non essendo stata sfruttata alla maniera dell'agricoltura intensiva, è ora oggetto di studio per la sua ricchezza biologica e naturalistica. Un humus potentissimo, tanto che Slow Food ha deciso di fare di quel terreno un Presidio dell'Associazione. Da conservare per le generazioni che verranno.
La parte più affascinante del film per me resta proprio la storia di quell'uomo, guardato con sospetto dai suoi vicini ma al tempo stesso anche ammirato perchè riusciva ad essere autosufficiente. Le borse piene di viveri che i suoi fratelli gli facevano trovare sulla soglia rimanevano intatte. Lui dimostrò una coerenza ferrea, fino all'ultimo giorno. Quelle immagini di un tempo pietrificato, quei semplici utensili che lui stesso aveva costruito, il tavolo ancora ingombro delle sue cose quotidiane, che polvere e ragnatele hanno reso eterne, sono pura poesia. Forse la forza del documentario di Olmi sta in questo amalgama: immagini forti, pulite della vita dei campi e dei contadini e la tavolazza multicolore del Forum Terra Madre, un inno alla gioia dell'incontro, dello scambio, del ritrovarsi.
7000 persone provenienti da ogni angolo del pianeta che comunicano, si scambiano conoscenze, confrontano le tecniche, gli strumenti, i risultati ottenuti possono costituire un bel fronte d'opposizione allo strapotere delle multinazionali. Il film di Olmi non sconfina nella retorica, si tiene al di qua, anche se l'entusiasmo è evidente e palpabile. Ciò che viene raccontato in primo luogo è la crescita di una consapevolezza, la consapevolezza che insieme si può far sentire la propria voce, si può incidere su certi meccanismi.
L'ultima mezz'ora del documentario, che segue i ritmi della natura, non è altro che la messa in pratica dei principi di Terra Madre...
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