feed rss facebook twitter youtube
 

libera critica cinematografica

 
 
 
 
roll
drag
Locandina
 
 
 
locandina
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Trama

Casey detesta la madre che l'ha abbandonata ed è perseguitata da un fantasma. La ricerca della verità la porta lontana nel tempo, nella Germania nazista.

 
 
 
 
 
roll
drag
Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 0.5/5
  • valutazione
  • Non un horror, ma un orrore di film. Adatto a chi soffre di insonnia, forse.
  •  
 
voto
 
 
 

Il voto dei lettori

  • voto medio
  • senza voto
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 0 lettori
  •  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Consigli
 
 
 
Recensione 1
Drag me to Hell
  • di Sam Raimi
  • dal 11 09 2009
  • genere Giallo
  • tipo Horror
  • Sara Troilo
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
Recensione 2
Rec, la paura in diretta
  • di Jaume Balagueró, Paco Plaza
  • dal 29 02 2008
  • genere Giallo
  • tipo Horror
  • Chiara Orlandi
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
Recensione 3
1408
  • di Mikael Håfström
  • dal 23 11 2007
  • genere Giallo
  • tipo Horror
  • Gianni Malotto
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
Recensione 4
Paranormal Activity
  • di Oren Peli
  • dal 05 02 2010
  • genere Giallo
  • tipo Horror
  • Sara Troilo
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
Recensione 5
Black House
  • di Terra Shin
  • dal 25 07 2008
  • genere Giallo
  • tipo Horror
  • Sara Troilo
 
votovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Ultimi Upload
 
Editoriali
 
Vignette
 
Schede
 
 
 
Scheda 1
Need for Speed
  • di Scott Waugh
  • dal 13 03 2014
  • genere Azione
  • tipo Road Movie
 
 
 
 
 
Recensioni
 
 
 
Recensione 1
A Royal Weekend
  • di Roger Michell
  • dal 10 01 2013
  • genere Commedia
  • tipo Storico
  • Roberta Folatti
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
Speciali
 
31 05 2012
 
 
 
 
 
Rubriche
 
01 04 2012
 
 
Rubrica 1
Premi Oscar, All'Accademy l'inglese non va più di moda
  • tipo Fuori sincrono
  • Keivan Karimi
 
 
 
 
Cloache
 
 
 
Recensione Nella Cloaca
Cosmopolis
  • Sciacquone E se invece che i capelli la tagliassimo corta?
  •  
  • Antinoo
 
 
 
 
Ring
 
 
 
Recensione Sul Ring
A Dangerous Method
  • Contro Il pessimo metodo
  •  
  • A favore La violenza della psicoanalisi
  • Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
 
 
 
 
News
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
Info

Il mai nato

di David S. Goyer

 
    Dati
  • Titolo originale: The Unborn
  • Soggetto: David S. Goyer
  • Sceneggiatura: David S. Goyer
  • Genere: Giallo - Horror
  • Durata: 87 min.
     
  • Nazionalità: USA
  • Anno: 2009
  • Produzione: Phantom Four, Platinum Dunes
  • Distribuzione: UIP
  • Data di uscita: 27 02 2009
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Recensione

Piacevole come una puntura nella pupilla

di Sara Troilo

Spesso si sente dire che chiunque, anche chi proprio non riusciamo a digerire, possieda almeno una dote, un punto di forza, un aspetto minimo che sia piacevole se non lodevole e se può essere vero per gli esseri umani (affermazione che non mi sento tuttavia di condividere) di certo non lo è per i film. Il mai nato è l'esempio perfetto di film a cui non riesce nulla: tenta infatti di far paura, di avere senso, di farci entrare nella storia, ma tutto ciò che provoca è il tedio più assoluto. La storia: Casey è una studentessa universitaria orfana di madre, ricca e maniaca dell'igiene orale (nel film è per buona parte del tempo  chinata sul lavandino in mutande a sciacquarsi la bocca e ciò spiega la misteriosa e mutandifera locandina italiana) che ad un certo punto si sente perseguitata da uno spirito che vuole torcerle il collo. La ragazza si confida con la migliora amica che, essendo nera, è anche superstiziosa (il legame tra la pelle e la superstizione nel film emerge chiaro!) e si beve tutti i racconti sulle voci dall'aldilà dei bambini inquietanti che Casey cura quando fa la baby sitter. L'amica le consiglia allora un rimedio infallibile e cioè di posizionare sotto al cuscino un paio di forbici con le punte divaricate. Ah, dimenticavo, le due illuministe frequentano una facoltà scientifica. Ad un tratto le iridi di Casey cambiano colore e questa scoperta ne porta con sé molte altre sul passato della ragazza e su quello di sua madre, fino al contatto con una misteriosa donna che è più di una conoscente di famiglia.


Inutile parlare della bassa qualità degli attori coinvolti, di horror estemporaneo si sta trattando e infatti ciò che ci si poteva aspettare da lui era almeno che provasse ad incutere per qualche secondo un po' di terrore negli spettatori e invece niente da fare nemmeno sul quel fronte e gli unici momenti di vaga paura sono talmente prevedebili da lasciare indifferenti. Se poi si passa ad analizzare la storia si arriva al ridicolo: c'è un essere che vuole nascere, una moria di donne, un esilarante esorcismo e nessuno straccio di spiegazione. Casey vede i fantasmi, parla con una vecchia signora, poi ruba un manoscritto antico da una biblioteca, si incontra con un rabbino cintura nera di traduzioni e fanatico dei cross-over con le altre religioni, il tutto senza prendere minimamente coscienza di nulla, ma andando avanti come fosse caricata a molla. Non c'è movente nelle azioni di nessun personaggio, nemmeno nel povero bambino che chiede solo di poter nascere (e con cui si solidarizza dopo aver conosciuto la protagonista) ma che non è proprio in grado di realizzare i propri desideri, anzi è l'emblema dell'essere maldestro, inefficace, inetto direi.


Come se non bastasse il misto di religioni e superstizioni schierato, si inserisce anche il filone storico che ci riporta nientemeno che all'orrore nazista, agli esperimenti condotti sugli ebrei che nel film si risolvono nell'ennesima pagliacciata per altro banale. In The eye (quello originale) la protagonista aveva visioni orribili dopo un trapianto di cornee e siamo d'accordo che la motivazione scientifica è assurda, ma non si chiede la verisimiglianza ad un horror, in Ringu ci sono la follia, la segregazione, il solito elemento soprannaturale, ma gli elementi si amalgamano bene riuscendo a convincere. Questo per dire che non ci si aspettava il national geographic, ma un filo conduttore sensato sì. Qui si ha invece l'impressione che David S. Goyer, regista ed autore del film, abbia fagocitato horror americani prendendo spunti alquanto superficiali e con l'intento preciso di assestarsi sul film per adolescenti. Lo stesso Goyer, sceneggiatore anche di numerosi fumetti, è autore piuttosto altalenante tra il main stream senza cervello (i vari Blade etc.) e opere di ben altra levatura come Batman begins e, ancor di più, Il cavaliere oscuro. Qui non so se abbia raggiunto il punto più basso non avendo visto altri suoi lavori, ma se non è il suo più basso allora non vorrò mai vedere nemmeno un fotogramma di quelli peggiori. In effetti inventarsi un alibi per inquadrare una ragazza in mutande bianche non è il momento più alto della ricerca dell'ispirazione artistica della soria dell'uomo e Il mai nato somiglia pericolosamente a questo.


Se lo spettatore ha la pazienza di reggere fino alla fine, tra dialoghi insulsi e filmini in bianco e nero visti e rivisti, potrà godersi un finale in cui poter ridere fino alle lacrime nel quale non si fanno mancare nemmeno la maschera dello storpio di Pulp Fiction. Per un secondo, prima della scena finale, ho pensato: "Adesso Goyer ci tira fuori il colpo di genio e trasforma tutto in una specie di Qualcuno volò sul nido del cuculo senza l'indiano (che è davvero l'unico che manca)", ma io sono sempre la solita, irriducibile, ottimista.

 
 
 
 
 
 
roll
drag
Commenti
 

I lettori hanno scritto 0 commenti

 
 
 
 
 
 
Partecipa 
 

Cosa aspetti a diventare un utente registrato?

Queste funzioni sono abilitate soltanto per gli utenti registrati. Si possono votare i film ed esprimere opinioni su registi, attori o su qualunque altro aspetto riguardante le pellicole, si può commentare quanto scritto nelle recensioni e negli articoli e concordare o dissentire. Gli utenti registrati hanno inoltre accesso a molte altre funzioni personalizzate sul sito. Basta un minuto, registrati e fai sentire la tua voce.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
help
Pubblicità
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ti piace anche la musica ? Countdown refresh: 0 sec.