Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- No, le tre ore non volano, ma...
Il voto dei lettori
- voto medio
- 0.9/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 109 lettori
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Alexander
di Oliver Stone
- Dati
- Titolo originale: Alexander
- Soggetto:
- Sceneggiatura: Oliver Stone, Christopher Kyle, Laeta Kalogridis
- Genere: Drammatico - Epico
- Durata: 173'
- Nazionalità: U.S.A., Regno Unito
- Anno: 2004
- Produzione: Moritz Borman, Jon Kilik, Thomas Schühly, Iain Smith, Oliver Stone
- Distribuzione: Warner Bros.
- Data di uscita: 00 00 0000
Ale, stenditi sul lettino e raccontami i tuoi sogni.
di Sara Troilo
Oliver Stone porta a compimento la propria opera eterna e mostra all'Europa Alexander, lo fa con orgoglio scegliendo il vecchio continente come spettatore d'eccezione rispetto ai grezzi Stati Uniti e alla loro risibile storia "lunga" trecento anni.
Protagonista e' Alessandro Magno, l'invincibile guerriero macedone, colui che non fu mai sconfitto (se non tra le cosce di Efestione, si mormora nel film) e che costrui' un impero sterminato viaggiando e conquistando territori in Oriente. Cresciuto con il mito di Achille diventa piu' grande del mito e dedica la propria vita a realizzare un progetto che cresce e diventa sempre piu' ambizioso man mano che l'espansione procede e i mercenari si moltiplicano.
A Stone non sara' sembrato vero di scoprire un personaggio tanto adatto alla creazione di un'epopea vecchio stile, per tornare al galoppo ai bei tempi delle migliaia di comparse, dei costumi curatissimi e dei dialoghi pomposi. Cosi' come a Colin Farrell non sara' sembrata vera l'idea di interpretare un tale mito: giovane, coraggioso, splendente, invincibile e dotato di tutto il corredo superlusso che segue. Nelle interviste entrambi (attore e regista) dicono di essersi ritrovati nel personaggio storico e dicono di averci visto molto dell'altro, Colin dice di Oliver che sul set e' un lavoratore instancabile, un perfezionista, un esempio per tutti, Oliver dice di Colin che vederlo nell'ultima scena girata e cioe' dopo 94 giorni di riprese, gli ha fatto pensare a una battuta del film: "Alla sua presenza eravamo tutti migliori". Al coretto auto ed etero-incensante si unisce anche Val Kilmer che nelle interviste non si risparmia di certo e mette in chiaro che anche il padre di Alessandro, Filippo (personaggio cui da' corpo e voce), non era l'ultimo dei cretini ma colui che ha trasmesso al figlio la brama di potere.
Alexander e' un onesto film enfatico, un peplum con risvolti psicanalitici, una critica alla societa' odierna che invade altri paesi esclusivamente per il profitto e un'agiografia di un guerriero che tra se' e la propria madre ha messo tutta l'Asia che ha potuto. La storia segue le vicende di Alessandro da quando e' bambino, la madre Olimpiade (Angelina Jolie) gli spiega che e' nato per passare alla storia e rimanervi mentre tutti gli altri al mondo verranno dimenticati, aspettative medie di madre rese piu' convincenti da tutto un apparato di serpenti attorcigliati alle caviglie, occhi spiritati e un certo polso nel trattare con il marito Filippo (che ha le stesse probabilita' di essere il padre naturale del bambino dell'Inter di vincere lo scudetto a maggio). Da parte sua questo Filippo e' determinato ad accrescere la propria influenza, ma ha il buon gusto di levarsi di mezzo, non per una scelta consapevole, quando Alessandro e' in eta' da regno.
Da questo momento la narrazione cambia registro, o meglio, ne adotta un altro in parallelo a quello piu' strettamente epico ed entra in scena il risvolto psicanalitico. Siamo in zona Edipo conclamata, il guerriero e' innamoratissimo della mamma e scappa piu' lontano che puo' da lei e dall'influenza inumana che ha su di lui. Accanto alle due battaglie ricostruite nei dettagli con l'aiuto di un preparatore militare che ha insegnato le strategie belliche e la famosa falange macedone agli attori, ci sono i moti interiori del grande re che ama profondamente Efestione, l'amico d'infanzia, il compagno di lotta e anche di armi. Da una parte le riprese dettagliate del campo di battaglia, dall'altra le scene piu' accorate, quelle d'amore con Efestione ma anche le sovrapposizioni e le proiezioni, le feroci influenze materne e paterne. L'approfondimento psicologico del protagonista e' l'elmento di modernita' del genere epico che pero', in quanto rigido nei canoni, non diventa altro da se' anche per via dei dialoghi che nella traduzione italiana sono ridicolmente altisonanti.
Stone fa un po' il primo della classe, ha studiato tanto e ha collaborato con Robin Lane Fox, autore di una biografia di Alessandro Magno, per la consulenza storica, ha ricreato le armi, ha studiato a fondo i costumi, ci si e' messo con puntiglio e scrupolo, bisogna ricnoscerglielo, l'effetto generale resta pero' impomatato, nonostante gli inserti da setting analitico e i momenti di tenerezza umana che hanno il pregio di spostare il piano di narrazione su una dimensione meno mitologica, manca l'amalgama tra le due componenti e lo spostamento e' poco armonioso e anche poco significativo dal momento che dallo scambio tra i due piani sarebbe potuta scaturire una chiave di lettura piu' politica che intimista.
I lettori hanno scritto 67 commenti
- commento E' una tua lettura del film. Non l'oggettivita' della figura messa in scena.
- commento L'oggettività della figura essa in scena io la ricavo da interpretazione e scenaggiatura. La prima e povera, Colin ha due espressioni, una triste col musetto ed una con gli occhioni a palla. La ...
- commento seconda è confusa, con dialoghi deliranti volutamente allungati oltre ogni necessità narrativa e incapace di dare un qualche spessore o un qualche carisma alla figura di Alessandro. Imperatore del...
- commento mondo quasi per caso.
- commento Bene, allora c'e' il forum.
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