Da quando il marito, dopo averla tradita con un'amica, l'ha abbandonata, Adrienne Willis (Diane Lane) si dedica anima e corpo ai figli, un ragazzo asmatico ed una adolescente problematica che non le risparmia critiche e rimbrotti. A rifarsi una vita non ha mai pensato seriamente fino a quando Jack (Christopher Meloni) si ripresenta alla sua porta con un sorriso contrito e un mazzolino di fiori, e le chiede di tornare insieme. Spiazzata da questo ritorno improvviso e terrorizzata dalla tentazione di riaccogliere nel suo cuore l'uomo che glielo ha spezzato, Adrienne decide di allontanarsi per un po' da tutto e da tutti. Accetta così la proposta di un'amica: occuparsi per lei della piccola pensione che gestisce a Rodanthe, cittadina costiera del North Carolina. Lì, con sua grande sorpresa, Adrienne scopre che malgrado la stagione turistica sia terminata, un misterioso cliente continua a soggiornare nella pensione sulla spiaggia. Paul Flanner (Richard Gere), questo il nome del misterioso cliente, è un uomo riservato e dai modi bruschi: medico affermato, ha sempre trascurato la famiglia pregiudicando il rapporto con il figlio (James Franco, a cui il copione riserva purtroppo - o per fortuna per lui - poco spazio) diventato per lui ormai un estraneo. Confidare i propri fallimenti sentimentali e familiari a Adrienne, sembra per Paul la cosa più naturale del mondo e poco per volta i due estranei avvicinano le proprie solitudini. E, complice un uragano inatteso e la convivenza forzata in una vecchia palafitta a pochi metri dall'oceano, i due scopriranno che non è mai troppo tardi per una seconda opportunità. Per riconciliarsi definitivamente con se stesso, Paul decide di provare a recuperare il rapporto con il figlio e di raggiungerlo in Ecuador dove gestisce una clinica. Separarsi da Adrienne è difficile ma necessario e i due si ripromettono di tenersi in contatto. Ed è così, lettera dopo lettera, confessione dopo confessione, che il loro legame diventa più profondo e maturo. Il fato così generoso nell'averli fatti incontrare si rivelerà però crudele.

Capita spesso che la parte più riuscita dei film tratti dai romanzi strappalacrime di Nicholas Sparks siano le interpretazioni offerte dai suoi protagonisti. Accadde nel 1999 con Le parole che non ti ho detto, con Kevin Costner, Paul Newman e Robin Wright Penn, rispettivamente nei panni di un vedovo inconsolabile che aggiusta barche, del suo tenero padre e di un'affascinante giornalista single; fu la stessa cosa nel 2004 con Le pagine della nostra vita con il talentuoso Ryan Gosling nei panni del giovane di belle speranze innamorato di una ricca coetanea promessa sposa ad un altro uomo; non fa eccezione Come un uragano di George C. Wolfe, dove la coppia Diane Lane-Richard Gere funziona molto meglio di tutto ciò che li circonda, compresa la stucchevole sceneggiatura di Ann-Peacock e John Romano. Per la terza volta insieme dopo Cotton Club di Frances Ford Coppola (1984) e dopo il torbido Unfaithful - L'amore infedele (2002) di Adrian Lyne, Gere e Lane hanno accettato di riunirsi nuovamente sul set diretti da un regista proveniente dal teatro, per trasportare sul grande schermo le pagine melodrammatiche di un bestseller di Sparks, scrittore statunitense tra i più apprezzati dal pubblico e più snobbati dalla critica. Peccato che il risultato sia un indigesto polpettone sentimentale che non risparmia nulla allo spettatore: dagli insostenibili siparietti romantici dei due protagonisti (con tanto di notte d'amore al lume di candela e passeggiate sulla spiaggia con pantaloni arrotolati sui polpacci) al drammatico - e fin troppo pilotato - tragico finale.

Più melenso nel principio e più asciutto e rigoroso nella seconda parte - quando la regia si dimostra più attenta ed efficace nel descrivere il ritrovato rapporto tra Adrienne e la figlia adolescente (Mae Whitman) -, il film salva il salvabile solo grazie alla bravura della splendida quarantatreenne Diane Lane, attrice che porta in dote il fascino naturale di una donna che, esattamente come il suo personaggio, non teme di mostrarsi per quello che è, rughe incluse. Questo anche se la sua Adrienne Willis sembra la naturale estensione di un personaggio da lei interpretato nel 2004 in Sotto il sole della Toscana. Nel film di Audrey Well, Lane interpretava Frances Mayes, una scrittrice americana, ancora una volta non più giovanissima, abbandonata dal marito e decisa a prendere in mano la sua vita trasferendosi in Italia, e più precisamente in Toscana. Dai paradisi bucolici toscani alla costa sferzata dal vento oceanico del North Carolina, il personaggio interpretato da Lane non sembra essere cambiato molto ma per fortuna, questa volta, a farle perdere la testa è il brizzolato medico interpretato da un affascinante Richard Gere e non quella brutta copia di latin lover proposta dal mono-espressivo Raul Bova.