Una famiglia prima divisa e poi unita da una grave malattia genetica che porta alla morte di un bambino di soli 7 anni.
Il voto del redattore
- voto
- 3.5/5
- valutazione
- Natale tira fuori il peggio e il meglio di tutti...
Il voto dei lettori
- voto medio
- senza voto
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 0 lettori
- di Nicolo Donato
- dal 02 07 2010
- genere Drammatico
- tipo Psicologico
- Papupop
- di Francis Ford Coppola
- dal 20 11 2009
- genere Drammatico
- tipo Psicologico
- Antinoo
- di Marc Forster
- dal 28 03 2008
- genere Drammatico
- tipo Psicologico
- Elena De Dominicis
- di Michael Haneke
- dal 30 10 2009
- genere Drammatico
- tipo Psicologico
- Severino Faccin
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Racconto di Natale
di Arnaud Desplechin
- Dati
- Titolo originale: Un conte de Noël
- Soggetto: Emmanuel Bourdieu, Arnaud Desplechin
- Sceneggiatura: Emmanuel Bourdieu, Arnaud Desplechin
- Genere: Drammatico - Psicologico
- Durata: 150 min.
- Nazionalità: Francia
- Anno: 2008
- Produzione: Why Not Productions
- Distribuzione: BIM
- Data di uscita: 05 12 2008
Riunioni familiari come sedute di analisi
di Roberta Folatti
Raccontato così il film di Arnaud Desplechin potrebbe sembrare un mattoncino indigesto, in realtà è pieno di guizzi e trovate, sdrammatizza le situazioni più gravose, prendendo in giro i suoi personaggi con garbata bonomia. Ridicolizza affettuosamente l'eterna tristezza della mesta Elizabeth che coltiva un astio inestinguibile verso il fratello Henri, tanto da bandirlo - tramite tribunale - dalla sua vita e in parte da quella dell'intera famiglia. Sorride anche alla malattia che irrompe nella saldissima unione tra Abel e Junon, la stessa malattia che aveva colpito il loro primogenito e che allora non aveva potuto essere curata. Per Junon c'è la possibilità di un trapianto di midollo e il donatore compatibile risulterà essere proprio Henri. La pecora nera della famiglia, che sin dalla nascita dell'incompatibilità aveva fatto un "marchio di fabbrica". Ora la situazione si ribalta e le speranze di tutti si concentrano sul fratello più inaffidabile.
Così per Natale la famiglia si riunisce attorno a Junon, figli, compagni dei figli, nipoti, un cugino: il tempo trascorso insieme diventa una gigantesca seduta di autocoscienza. Sottili ironie e spacconate goliardiche si intrecciano in un quadro familiare a cui Desplechin aggiunge sempre nuove pennellate, nuove sfumature di colore. Il risultato è fin troppo denso, ci si sente quasi soverchaiti da tanta "carne al fuoco", 150 minuti di dialoghi serrati e di silenzi altamente significativi, una carrellata sulle relazioni familiari con le accelerazioni che esse prendono (nel bene e nel male) quando si avvicina il periodo natalizio. Ma vincendo la pigrizia tipica dello spettatore e lasciandosi coinvolgere, la visione diventa un piacere. Se si aggiunge un cast imponente, da Catherine Deneuve, Jean-Paul Roussillon, Hippolyte Girardot, a Emmanuelle Devos e Chiara Matroianni, Racconto di Natale si può senz'altro raccomandare.
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