Una coppia si trasferisce, a causa del lavoro di lui e per alleviare lo stato depressivo di lei, in una cittadina nel Nord della Francia dove gli abitanti sono a dir poco rozzi.
Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- Per chi ama lo stile 'glocal'
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.2/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 2 lettori
- di Carlo Verdone
- dal 02 03 2012
- genere Commedia
- tipo Comico
- Maria Cristina Caponi
- di Michel Gondry
- dal 23 05 2008
- genere Commedia
- tipo Comico
- Marina Zabatino
- di Carlo Verdone
- dal 07 03 2008
- genere Commedia
- tipo Comico
- Elena De Dominicis
- di Ferzan Ozpetek
- dal 16 03 2012
- genere Commedia
- tipo Comico
- Anna Romana Sebastiani
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Giù al nord
di Dany Boon
- Dati
- Titolo originale: Bienvenue chez les Ch'tis
- Soggetto: Dany Boon, Alexandre Charlot, Franck Magnier
- Sceneggiatura: Dany Boon, Alexandre Charlot, Franck Magnier
- Genere: Commedia - Comico
- Durata: 106 min.
- Nazionalità: Francia
- Anno: 2008
- Produzione: Pathé Renn Productions
- Distribuzione: Medusa
- Data di uscita: 31 10 2008
Per ridere senza volgarità
di Paola Galgani
Il film si basa essenzialmente sui dialoghi da commedia degli equivoci e sulla recitazione molto facciale, sottolineata dai continui primi piani, di Kad Meda e della sua efficacissima spalla Dany Boon, anche autore e regista del film (nonchè pregevole campanaro dilettante): nato come cabarettista, Boon aveva in mente da anni questo soggetto basato sulle sue esperienze personali da « Ch'tis » (gli abitanti della zona di Pais de Calais, cosi' chiamati per la loro tipica pronuncia) e naturalmente ha ottenuto grande soddisfazione dall'apprezzamento dei connazionali. In effetti il pregio maggiore del film, visivamente molto compatto, è proprio la sincerità dei toni, evidente in scene come quella al ristorante di Lille, dove gli amici fanno a gara per far integrare Philippe insegnandogli lo ch'tis proprio come si farebbe con una lingua straniera. L'altro punto focale è la parte finale, in cui i 'provinciali' dimostrano la loro intelligenza, dignità ed autoironia nell'aderire volontariamente ai clichè per una buona causa.
C'è da riflettere sul fatto che, in tempi di convivenze multietniche ma anche di regionalismi sempre più insistiti (basti pensare, ad esempio, alla frattura tra Belgio vallone e fiammingo), abbia tanto colpito un tema cosi' 'locale' oltre che per l' assoluta novità del soggetto. Indubbiamente si ride, forse non proprio in maniera esilarante ma con complicità (« con » loro e non « di » loro); assente la volgarità, e non si sa quanto per il pubblico nostrano possa essere un pregio. Da noi non ci si puo' aspettare di bissarne il successo, anche perchè non tutti amano la leggerezza tipica delle commedie francesi (l'autore si ispira a Jacques Tati), come ha dimostrato il caso Les bronzeès. Apprezzabile il non facile lavoro di traduzione effettuato da Medusa, che ha già annunciato di avere in cantiere un remake italiano.
I lettori hanno scritto 1 commento
- indirizzo IP 85.18.201.173
- data e ora Mercoledì 12 Novembre 2008 [21:39]
- commento ho visto il film l'altra sera e devo dire di essere rimasta piacevolente sorpresa. il lavoro sul doppiaggio è fatto davvero bene! riflette in qualche modo anche i comportamenti di noi italiani : )
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