Ronzinante si è rotto delle manie di Don Chisciotte, mentre l'asinello Rucio, stanco delle angherie dei cavalli, vuole dimostrare a tutti di che pasta è fatto, così decide di seguire Don Chisciotte in un nuovo torneo.
Il voto del redattore
- voto
- 2/5
- valutazione
- Ottimo per le qualità tecniche, meno per la sceneggiatura il primo cartoon 3D "made in Italy".
Il voto dei lettori
- voto medio
- senza voto
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 0 lettori
- di Ash Brannon, Chris Buck
- dal 05 10 2007
- genere Commedia
- tipo Animazione
- Elena De Dominicis
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Donkey Xote
di Jose Pozo
- Dati
- Titolo originale: Donkey Xote
- Soggetto: Miguel de Cervantes Saavedra (romanzo)
- Sceneggiatura: Angel E. Pariente
- Genere: Commedia - Animazione
- Durata: 90 min.
- Nazionalità: Spagna, Italia
- Anno: 2007
- Produzione: Lumiq Studios, Bren Entertainment, Filmax Animation
- Distribuzione: Lumiq Distribution, Revolver
- Data di uscita: 31 10 2008
Un asino temerario alla conquista del mondo
di Carlo Griseri
La trama: il film narra la storia dell'eroe di Cervantes visto da Rucio, l'asino di Sancho Panza, secondo cui il cavaliere sognatore della Mancha "non era affatto pazzo, ma un intelligente, passionale ed entusiasta uomo d'azione". La co-produzione Filmax-Lumiq, diretta dall'iberico José Pozo, è stata alquanto travagliata, lo studio italiano ha attraversato in questi anni crisi economiche e societarie continue, al punto che in molti pensavano ormai che questo film non sarebbe mai uscito. Invece - grazie al lavoro di oltre 150 tecnici e artisti italiani specializzati nei vari settori dell'animazione in 3D per circa 1 milione di ore/uomo lavorate - dopo varie riscritture e cambiamenti nella direzione dei lavori, il lavoro è uscito nelle sale.
Ma forse proprio questo travaglio è all'origine dei principali difetti: la sceneggiatura è davvero difficile da seguire, presuppone troppe conoscenze del libro originario per essere compresa e ha lacune che la rendono a tratti incomprensibili. La qualità dell'animazione è davvero notevole: mai avevamo visto disegni così bene animati prodotti in Italia, e ciò rende orgogliosi e speranzosi per il futuro di questa industria. Forse proprio per questo però è tanta anche l'amarezza: è forse un'occasione sprecata, con errori dovuti agli eventi ma anche altri già presenti alla partenza. Iniziamo dal più grande: il protagonista del film, l'asino Rucio, è troppo simile al Ciuchino di Shrek perché un pubblico amante di animazione non se ne accorga, e il paragone, anche nel caso migliore, non può che pendere per l'"originale", anche solo perché "arrivato prima". Stesso discorso per il cattivo di turno, Samson Carrasco, in tutto o quasi somigliante al cattivo de Gli Incredibili!
Ci sono anche note di merito sul film, sia chiaro: i personaggi umani - su tutti proprio Don Chisciotte - hanno tratti migliori di tanti film acclamati, e alcuni personaggi (pensiamo al simpatico e stremato Ronzinante o alla cattivissima mangusta) saranno ricordati a lungo. Una nota di merito anche per il riuscito gioco di parole del titolo, la pronuncia è uguale a quella dell'originale di Cervantes, e si gioca tutto sul fatto che in inglese "somaro" si dica "donkey": ma "Donkey" è anche il nome originale di Ciuchino, e qui si ricade nel problema posto precedentemente e inoltre il senso si perde completamente in Italia. Non vorremmo risultare troppo negativi nel parlare di questo film, ma forse è proprio l'idea di affrontare il Don Chisciotte che andrebbe abbandonata dai cineasti: Orson Welles, dopo oltre vent'anni di lavoro inutile, dovette abbandonare il progetto, un'odissea produttiva è stata all'origine dell'abbandono anche di Terry Gilliam (in questo caso ci si può consolare con lo splendido documentario che ne racconta la lavorazione, Lost in La Mancha) e anche per quest'animazione le traversie sono state notevoli. Dovremo imparare ad accontentarci (se così si può dire!) del libro...
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