Vicky e Cristina sono due turiste americane in giro per Barcellona. Le due restano folgorate da un pittore spagnolo e gli fanno la corte, ma la ex di lui non vede di buon occhio la cosa. Il nuovo Allen.
Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Non aspettatevi il masterpiece di Woody Allen ma una eclettica storia di passione.
Il voto dei lettori
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Vicky Cristina Barcelona
di Woody Allen
- Dati
- Titolo originale: Vicky Cristina Barcelona
- Soggetto: Woody Allen
- Sceneggiatura: Woody Allen
- Genere: Commedia - Sentimentale
- Durata: 96 min.
- Nazionalità: USA, Spagna
- Anno: 2008
- Produzione: Mediapro, Antena 3 Films, Gravier Productions
- Distribuzione: Medusa
- Data di uscita: 17 10 2008
Woody Allen tra l'America e l'Europa
di Chiara Orlandi
Le reazioni delle due ragazze rispecchiano le diverse visioni dell'amore: Vicky appare la donna sicura di sè che rincorre un futuro solido e in parte già programmato con un uomo altrettanto concreto; Cristina invece non si sottrae a quello che la sorte le pone di fronte vivendo l'amore con estremo romanticismo e un pizzico di ingenuità. Ma le due giovani non rappresentano le uniche tipologie femminili presenti nella storia: altre donne si sovrappongono alle vicende di cuore di Vicky e Cristina, tra cui l'amica di famiglia che le ospita in casa, e soprattutto la ex moglie del pittore Juan Antonio, una stratosferica Penelope Cruz nella parte della sensualissima e folle Maria Elèna. Sensi di colpa, desiderio di cambiamento, passioni soffocate sono tutti gli ingredienti che rendono la pellicola un realistico spaccato delle donne europee e americane. Forse questo non dimostra che Woody Allen sia un perfetto conoscitore della psicologia femminile, ma è senz'altro molto probabile che molte spettatrici si siano facilmente identificate nei personaggi. Non solo: il regista di Manhattan traccia una distinzione ben riconoscibile tra America e Europa, presentando un sentimento come quello amoroso alla stregua di un espediente per evidenziare la profonda diversità di tradizioni, vedute e pregiudizi; in entrambe le parti, s'intende.
È vero che i rampolli della middle-class americana sono così infinitamente noiosi? Perlomeno così come ce li presenta Allen paiono tutti presi dall'organizzazione di informali incontri di lavoro. Al di là dei tipi umani rintracciabili in questo film, il regista sembra più orientato a evitare classificazioni di sorta e, come denuncia la stessa Cristina in un dialogo con Doug, risulta poco sensato continuare a catalogare esistenzialmente gli uomini in base ai gusti sessuali o all'estrazione sociale. Vero è che questo atteggiamento spaventa ancora i benpensanti mentre accoglie invece i favori di un "avanguardista comico" come Allen che, senza pudori, porta al cinema le pecche della classe media americana. Il personaggio di Cristina diventa la metafora di un giovane Paese aperto alla convivenza multietnica, ma spaventato da un cambiamento incontrollabile. La travolgente Penelope Cruz - magnifica sotto tutti gli aspetti - incarna al contrario una Barcellona complessa, a tratti isterica, ma pur sempre profondamente artistica e attraente. L'aspetto moderno e dinamico di questa città si riconosce in tanti elementi presenti nel film tra cui, e direi soprattutto, la cucina, intesa come luogo in cui i protagonisti si ritrovano a discutere e a riflettere.
Infine ho trovato interessante l'idea che Woody Allen si è fatto della solidarietà femminile in genere. Una solidarietà rara ma intensa che quasi estromette completamente l'uomo, in questo caso Juan Antonio, il motore della vicenda amorosa, come fosse un banale espediente per comunicare e sostenersi vicendevolmente. L'impressione è che Allen dia per assodato tale comportamento tra donne (e spesso non è così) e che lanci un messaggio provocatorio al genere maschile, spronando gli ometti ad avere più coraggio nell'approccio col gentil sesso. Quante donne prenderebbero seriamente in considerazione la sfrontata proposta sessuale di un pittore sconosciuto? A prescindere dal fatto che l'attore sia un irresistibile Javier Bardem, io credo che la risposta risieda nell'esigenza sempre più femminile di distinguere l'atto sessuale dal coinvolgimento sentimentale, due elementi che possono coesistere e allo stesso modo non coesistere in totale e sublime serenità. Al di là dei canoni che la società impone, la libertà di amare un essere umano che incontriamo è in realtà il più grande atto d'amore verso se stessi, è un arricchimento senza pari. È per tale ragione che il bacio tanto discusso tra la Johansson e la Cruz trovo non sia un'espressione banalmente omosessuale bensì sia un puro e semplice atto d'amore.
La scelta delle musiche ricrea perfettamente l'atmosfera di una Spagna dove tutto può avvenire. Mi chiedo se Allen avrebbe potuto girare lo stessa storia in un'altra città europea e subito tristemente mi rendo conto che nessuna tra quelle italiane sarebbe stata una valida alternativa.
I lettori hanno scritto 1 commento
- indirizzo IP 213.140.11.139
- data e ora Domenica 01 Marzo 2009 [18:02]
- commento Ennò, in Italia mai, hai ragione Chiara. Concordo sulla tua rece, punto per punto. Solo che non di middle, ma di upper class si tratta data la casetta con piscina e campo da tennis del doug :)
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