Dal musical di Broadway allo schermo, la storia di Sophie che prima di sposarsi decide di conoscere il proprio padre.
Il voto del redattore
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- 4/5
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- Momento fondamentale per svuotarsi la testa. A volte è utile. Almeno per chi la usa abitualmente.
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- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Mamma Mia!
di Phyllida Lloyd
- Dati
- Titolo originale: Mamma Mia!
- Soggetto: Judy Craymer, Catherine Johnson (musical)
- Sceneggiatura: Catherine Johnson
- Genere: Musicale - Sentimentale
- Durata: 108 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2008
- Produzione: Littlestar Productions, Playtone
- Distribuzione: UIP
- Data di uscita: 03 10 2008
Una visione tutta lustrini, zeppe e Grecia
di Sara Troilo
Adattamento cinematografico dell'apprezzatissimo e omonimo musical che si ispira al film di Melvin Frank Buonasera, signora Campbell (del 1968 con la Lollo nel ruolo che ora è di Meryl Streep), questo Mamma Mia! è travolgente, divertente, adattissimo a svuotare la testa da ogni pensiero e fresco. Parlandone a livello medico, a partire dall'ambientazione greca che è meravigliosa in ogni singola inquadratura, per finire con i pezzi musicali, tutti ABBA, che le due protagoniste femminili interpretano bene, questo film produce i seguenti sintomi nello spettatore: voglia di cantare e ballare, desiderio di mollare tutto e trasferirsi in Grecia con vista sul mare turchese (sì ce l'ha anche la Sardegna il mare turchese, ma in Grecia il dittatore dello stato libero Italia non ha 25 ville) e bisogno fisico di ciglia finte, vestitini attillati e zeppe ai confini con i trampoli. I sintomi si attenuano dopo qualche settimana. Nello specifico per l'ambientazione degli esterni dobbiamo ringraziare l'esistenza delle isole di Skiathos e Skopelos, bellissime come le isole greche sanno essere.
La storia è quella di Sophie (Amanda Seyfried dalla bella voce e dal look molto svedese), biondissima ventenne che ha deciso di sposarsi con il manzo di turno facendosi accompagnare all'altare dal proprio padre. L'unico problema è che la ragazza non ha idea di chi sia il proprio padre e, partendo dal diario della madre Donna (una Meryl Streep evidentemente divertita) decide di invitare al matrimonio i tre uomini che hanno avuto una relazione con la madre all'epoca del concepimento. La convinzione della ragazza è quella che al primo sguardo sarebbe stata in grado di riconoscere il proprio padre, convinzione errata, ca va sans dire e che porterà una serie di conseguenze che decidono di deflagrare il giorno delle nozze. Donna, all'arrivo dei tre uomini andrà in crisi, ma le due amiche del cuore, la scrittrice Rosie (Julie Walters) e la "serial moglie" Tanya (Christine Baranski) la aiuteranno a ridimensionare gli eventi e i sensi di colpa.
Tutto è all'insegna della leggerezza in questo film e la freschezza è il fil rouge scelto dalla regista Phyllida Lloyd, che dirige anche il musical tatrale, per mettere in scena le vicende di Sophie e di sua madre Donna: con pezzi come quelli del gruppo pop svedese sarebbe stato ridicolo scegliere un registro differente. Resta il fatto che la trasposizione su grande schermo del musical è molto piacevole, nonostante si collochi a una certa distanza dall'operazione raffinata e intellettuale realizzata da Julie Taymor in Across the Universe, musical strabiliante, visionario e coraggioso nonché privo di grandi nomi nel cast. Anche all'interno del genere musicale le due opere sono difficilmente paragonabili, ma entrambe hanno rispettato i brani di partenza ; poi Across the Universe è riuscito a dire qualcosa di assolutamente nuovo, cosa che non prova nemmeno a fare Mamma Mia! avendo l'onestà di non atteggiarsi a niente di differente da ciò che è.
Parlando di cast di grandi nomi e venendo agli interpreti maschili, vorrei aprire un'inchiesta su chi raccomandi Pierce Brosnan (Sam Carmichael nel film) che non appena inizia a cantare suscita un po' di imbarazzo e quando non canta recita come sempre e cioè male, alla faccia della meritocrazia che almeno nei paesi anglosassoni dovrebbe esistere. Gli altri due intepreti, Colin Firth nel ruolo di Harry Bright e ancora di più Stellan Skarsgård che interpreta Bill Anderson sono invece molto convincenti e riuscite le loro trasposizioni nell'epoca dei figli dei fiori.
Questo inno all'amore e alla libertà transgenerazionali che si trasmettono per via matriarcale e monito al non sposarsi troppo giovani rimane in superficie come è giusto che sia e convince proprio con la leggerezza. Tra i pezzi migliori voglio ricordare il Mammia Mia della Streep alla vista dei tre amanti del passato radunati insieme, il Dancing Queen intonato da Julie Walters e Christine Baranski e l'SOS che vede duettare Meryl Streep e Pierce Brosnan dove l'attore si riprende un po' dalle brutte figure precedenti. Imperdibile per gli amanti del musical, ma altamente tollerabile anche per chi non ama il genere, Mamma Mia! coinvolge nel suo clima spensierato ed estivo al di là di ogni vicissitudine personale. Potrebbe anche essere un bell'antidoto alla depressione.
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