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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Trama

Il cavaliere oscuro torna, dopo Batman Begins, con il compianto Heath Ledger nel ruolo del Joker. Stessa squadra del primo episodio, stesse atmosfere dark. Importante uscita estiva.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 4/5
  • valutazione
  • Da vedere in sala. Da rivedere in lingua originale anche per il "Why so serious?" del lancio del film.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 3.7/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 2 lettori
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Info

Il Cavaliere Oscuro

di Christopher Nolan

 
    Dati
  • Titolo originale: The Dark Knight
  • Soggetto: Christopher Nolan, David S. Goyer, basato sul personaggio dei fumetti creato da Bob Kane
  • Sceneggiatura: Christopher e John Nolan, David S. Goyer
  • Genere: Azione - Thriller
  • Durata: 152 min.
     
  • Nazionalità: USA
  • Anno: 2008
  • Produzione: Warner Bros. Pictures, Legendary Pictures, DC Comics, Syncopy
  • Distribuzione: Warner Bros. Pictures
  • Data di uscita: 23 07 2008
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Brutto, sporco e cattivo: Heath Ledger ci mancherai tantissimo.

di Sara Troilo

 

Nella realtà bello, bravo e pulito (quantomeno più di Brad Pitt se vogliamo credere alle classifiche sulle star che non si lavano), protagonista assoluto di questo nuovo capitolo del Batman riletto da Nolan, è il Joker interpretato, reinventato e rivissuto da Heath Ledger. Comincio col dire che vederlo sullo schermo con la consapevolezza che questa è stata la sua ultima interpretazione fa stringere il cuore, al di là dei pianti preconfezionati, è autentico rimpianto quello di aver perso un attore di quella statura. Pochi professionisti sono in grado di entrare nella parte e nello stesso tempo regalare al personaggio interpretato una molecola (tante molecole) di sé, ma a Ledger questa magia riesce ed emerge anche dalla versione italiana del film, nonostante sia pesantemente penalizzata dal doppiaggio. Nel caso del Joker il tentativo dei doppiatori italiani è stato quello di appiattirlo sull'antecedente, tutto lustrini e risate sguaiate, interpretato dal solito Jack Nicholson. Niente di più sbagliato, Adriano Giannini ha seguito le orme paterne in modo pedissequo, l'estrema somiglianza della voce ha fatto il resto, con il risultato che due personaggi completamente diversi parlano nello stesso identico modo. E questo è nulla al confronto con l'imbarazzante voce di Batman che parla un italiano stentato quando è Bruce Wayne e assume una voce sprannaturale e ridicola quando indossa il costume da pipistrello, tanto da ricordare il Serse di 300.


Davvero incomprensibili questa volta le scelte del doppiaggio, Il Cavaliere oscuro va recuperato in lingua orginale per una visione migliore perchè è un grande film quello che ci troviamo davanti in questa uscita estiva, e non solo per quanto riguarda il cast. La storia mette Batman di fronte al suo più grande antagonista, il Joker appunto, che ha in mente solo e soltanto di uccidere l'uomo pipistrello e con lui la sua mania delle regole. Joker è un anarchico che teorizza e persegue il caos, incurante persino del denaro, comincia a mietere vittime ricattando Batman che viene messo alla prova e vacilla; a latere rispetto ai due pomposi outsider si muovono Harvey Dent (Aaron Eckhart) che ha ingaggiato una dura lotta contro la mafia, e il commissario Gordon (altra convincente interpretazione di Gary Oldman) che collabora attivamente con l'uomo pipistrello per ripulire Gotham City. Il film si apre con una mirabile sequenza che narra di una sanguinosa rapina in banca e che presenta subito il personaggio principale di tutto il film, Joker, che dall'inizio alla fine non molla la presa sugli spettatori e si mostra in tutta la sua schizofrenia con occhi sfuggenti, racconti di un'infanzia traumatica, capelli sporchi e verdastri e mise messa insieme dopo un'attenta cernita tra la roba smessa da altri. Dotato di spessore e di approfondimento psicologico (come tutti gli altri personaggi), il Joker interpretato da Heath Ledger prende il volo e, grazie ad una combinazione di sceneggiatura e bravura dell'attore, mette in ombra il cavaliere oscuro che dà il titolo al film. Per quanto Christian Bale sia in parte e crei un Batman inquietante e misterioso, non può che essere il comprimario del film e tutte le sue elucubrazioni sul farsi da parte e tributare ad Harvey Dent il ruolo di paladino di Gotham City rimangono accessorie e velleitarie come le sue convinzioni sull'amore vero di Rachel (Maggie Gyllenhaal). La consapevolezza è tutta di Joker, alla faccia della sua pazzia, che manovra mafiosi e poliziotti a bacchetta e gioca con tutti gli stereotipi di questo mondo, compreso il racconto delle violenze subite da bambino. Ospite ideale di uno dei tanti talk show, Joker parla moltissmo, a differenza dell'introverso Batman, e sa utilizzare il linguaggio, la mimica e la persuasione. E' cattivo e inafferrabile, un incubo che si è fatto carne e che cerca proseliti per il proprio Verbo. Non ha nulla di tranquillizzante, non è quello sopra le righe ma vestito bene, no. E' anche sporco, è sfregiato e il cerone bianco è a chiazze, non ha nulla di medioborghese, lui li ammazza i medioborghesi e, già che c'è, anche gli altri.


Christopher Nolan ha avuto il coraggio di reinterpretare Batman dopo Tim Burton, avendo quindi presente la sua resa visiva forte, dalla magnifica Gotham City in avanti, fino al supercitato Joker e ha ricreato tutto, soprattutto Joker che è uno dei cattivi più caraterizzati della storia del cinema nell'interpretazione di Jack Nicholson, dando piena fiducia a Heath Ledger che non solo l'ha ripagato della fiducia, ma credo abbia sbalordito anche il regista con un cattivo che non si può nemmeno definire "da manuale" tanto è personale la sua interpretazione. D'ora in avanti non solo il Joker sarà quello de Il cavaliere oscuro nell'immaginario collettivo, ma chiunque si appresti a dare vita a un cattivo dovrà vedersela con Ledger.


L'idea di Nolan di trarre ispirazione da letture intelligenti di Batman (Jeph Loeb, Alan Moore e Grant Morrison tra gli altri) convince ancora di più in questo secondo capitolo, almeno sino a quaranta minuti dalla fine. Fino a quel punto il film è mirabile, ha un gran ritmo, l'azione coinvolge, gli attori rendono giustizia ai bei personaggi che interpretano, la storia non sfugge di mano a nessuno e i minuti che passano proprio non si sentono. Il finale invece manca il bersaglio, assomiglia a quei temi scritti durante il compito in classe in cui si è talmente concentrati su ciò che si scrive da non accorgersi del tempo che passa e poi, costretti a inventarsi un finale, si viene presi dalla fretta e si appiccicano le prime parole che passano. Troppe idee da condensare in poco tempo, dopo già due ore di narrazione, sono ciò che rendono questo film imperfetto e un'occasione parzialmente mancata di dimostrare al mondo, ma in modo particolare a Hollywood, che si possono raccontare i supereroi anche in questo modo: evitando sprechi di pellicola, si può giocare su un personaggio che non ha come punto di forza la verisimiglianza, approfondirlo e rompere gli schemi. Ciò che mette in discussione questo film sono l'omologazione, la ricerca di un modello ferreo a cui ispirarsi, l'appiattimento sull'esistente, ma anche il manicheismo che è molto americano e che è il prodotto più esportato all'estero. Le regole dello show business forse anche, a dispetto del lavorarci all'interno, perchè di certo non siamo di fronte a una produzione indipendente, ma ben vengano i film che incassano se raccontano bene una storia e se, tra un'ambientazione da milioni di dollari e l'altra, trova lo spazio per emergere un po' di umanità.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 7 commenti

 
 
Luigi Faragalli
Luigi Faragalli
  • indirizzo IP 151.65.229.253
  • data e ora Lunedì 28 Luglio 2008 [20:01]
  • commento Curioso come entrambi i film di Batman in cui compare Joker finiscano per essere due meravigliosi, diversissimi, film su due meravigliosi, diversissimi, Joker.
 
 
 
 
 
Luigi Faragalli
Luigi Faragalli
  • indirizzo IP 151.65.229.253
  • data e ora Lunedì 28 Luglio 2008 [20:08]
  • commento A voler fare proprio le pulci qualche perplessità la avanzo sulla sceneggiatura. Mentre la rapina iniziale è di una complessità degna davvero di un Picasso del crimine...
 
 
 
 
 
Luigi Faragalli
Luigi Faragalli
  • indirizzo IP 151.65.229.253
  • data e ora Lunedì 28 Luglio 2008 [20:12]
  • commento da lì in avanti Joker diventa, purtroppo, quasi soprannaturale nel congegnare i propri "colpi". La storia dei traghetti non regge, non si capisce ne come, ne in che tempi sia stata messa in piedi.
 
 
 
 
 
Luigi Faragalli
Luigi Faragalli
  • indirizzo IP 151.65.229.253
  • data e ora Lunedì 28 Luglio 2008 [20:14]
  • commento Inoltre, e qui non so se il problema riguardava solo la copia da me visionata o meno, talvolta il montaggio lasciava parecchio a desiderare, con scene troncate ed altre appiccicate brutalmente
 
 
 
 
 
Luigi Faragalli
Luigi Faragalli
  • indirizzo IP 151.65.229.253
  • data e ora Lunedì 28 Luglio 2008 [20:18]
  • commento Alla fine comunque di questo film ricorderò la grandissima interpretazione di Ledger ed i suoi magnifici e (per me) divertentissimi racconti sulle cicatrici del volto.
 
 
 
 
Pagine: 1 2
 
 
 
 
 
 
 
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