Torna il talento visionario di Michel Gondry (Eternal Sunshine of the Spotless Mind e L'arte del sogno) a raccontare di come due amici si ritrovino a dover girare un bel po' di film smagnetizzati per errore finendo per coinvolgere l'intero quartiere.
Il voto del redattore
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- 4/5
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- Quando il cinema è più vero della realtà.
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- di Carlo Verdone
- dal 02 03 2012
- genere Commedia
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- genere Commedia
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Be Kind Rewind - Gli acchiappafilm
di Michel Gondry
- Dati
- Titolo originale: Be Kind Rewind
- Soggetto: Michel Gondry
- Sceneggiatura: Michel Gondry
- Genere: Commedia - Comico
- Durata: 98 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2008
- Produzione: Partizan
- Distribuzione: BIM Distribuzione
- Data di uscita: 23 05 2008
Michel Gondry e la nobile arte del ri-fare il cinema
di Marina Zabatino
Un tuffo nel passato per rivitalizzare il presente. Jack Black (King Kong, School of rock) e Mos Def (The Italian Job) interpretano, assieme a Melonie Diaz (Guida per riconoscere i tuoi santi) nei panni di una "spumeggiante compagna di giochi", il nuovo film di Michel Gondry, Be Kind Rewind - Gli acchiappafilm che ci racconta il loro originalissimo modo per salvarsi dal fallimento, divertendosi. La trama, infatti è genuinamente semplice: in una piccola cittadina apparentemente senza storia nè futuro di Passaic, nel New Jersey, Mike trova una soluzione per rimediare al disastro compiuto da Jerry che, dopo essere stato vittima di un "incidente magnetico"nella centrale elettrica in cui lavora, finisce per smagnetizzare tutti i film della videoteca lasciata in custodia a Mike dal vecchio Signor Fletcher (Danny Glover, Saw-l'enigmista), salvando così il negozio dalla rovina imminente.
Fin qui, sembrerebbe nient'altro che una banalissima trama di un qualunque tradizionale "film di cassetta" a lieto fine, in stile USA, ma se avrete la pazienza di andare oltre scoprirete piacevolmente che questi primi minuti di film sono soltanto una breve introduzione a ciò che vi aspetta: un pò di musical, travestito dal più moderno video-clip, un documentario che diventa finzione, il cinema che, letteralmente, rinasce negli originali esperimenti cinematografici di Jerry e Mike. I due ragazzi, comici e bizzarri "cineasti in erba", grazie anche all'aiuto di Alma (Melonie Diaz) riscoprono il cinema (ma proprio tutto: da King Kong a Ghostbusters) diventando loro stessi i protagonisti dei loro remake e realizzando così anche la beneamata illusione de "il cinema nel cinema" che sta ormai diventando sempre più un genere vero e proprio. Jerry e Mike alternano la dimensione del racconto classico cinematografico a quella di un metalinguaggio che si realizza pienamente attraverso il "potere della visione", l'auto-referenzialità dell'immagine filmica. Per un insolito problema Gondry ci propone un'ancora più inattesa soluzione, e la storia che la piccola contea di Passaic non ha mai avuto da raccontare diventa la leggenda che tutti vogliono ascoltare e perfino interpretare! La "febbre del cinema" contagia l'intera comunità, i remake invadono il negozio e, ancor più, la vita di ognuno fino a ritrovarsi a collaborare come attori, sceneggiatori, registi, costumisti e chi più ne ha più ne metta.
Ma se non fosse per le ardite, tecnicamente artistiche, sperimentali visioni, le quali richiamano alla mente immagini oniriche per la loro consequenzialità alogica e se non fosse per l'amplissimo materiale visivo che lo schermo ci riversa addosso, dal quale possiamo sentirci quasi assorbiti, risucchiati, come fosse un vortice di allegra follia che trasudano i personaggi, il film di Gondry potrebbe semplicisticamente ridursi, sotto il profilo narrativo, ad una semplice favoletta piena di humor e spiccata fantasia. Bello ma finto. Allora ecco un'altra idea, ma del regista stavolta: la favola deve diventare realtà. E' così che, dopo il crudele intervento dell'FBI che irrompe nella cittadina solo per distruggere le copie pirata realizzate dai nostri cineasti che hanno spudoratamente violato il diritto d'autore dei film degli Studios (protagonista di quest'evento è Sigourney Weaver nella sua impeccabile, anche se marginale, interpretazione ), Gondry torna -ancora una volta nei suoi film- nel mondo reale, portandoci con sè. Così scivoliamo dolcemente in una sottotrama del film, niente affatto secondaria quanto piuttosto una sorta di alter ego rispetto alla prima, in una prospettiva in cui il sogno può diventare realtà e la storia che la piccola Contea di Passaic ha solo sentito fino a quel momento come leggenda, quella che rivendicava la maternità del musicista Fats Waller, indimenticabile pianista jazz venerato dal signor Fletcher e compagni (e molto amato proprio dal padre dello stesso Gondry insieme a Jimmy Smith ed, in generale, al jazz che imperversava nelle comunità afroamericane agli inizi del XX° secolo) può realizzarsi. Eppure il mezzo che Jerry, Mike e Alma, insieme agli altri e al signor Fletcher stavolta usano per ottenere questo è uno degli strumenti, forse lo strumento per eccellenza della finzione: il cinema. Quella macchina scenica che può magicamente riprodurre qualsiasi cosa, imitando la realtà e sotituendosi ad essa, rimpiazzandola con ciò che più ci piace immaginare, sentire e vedere, lasciando largo spazio alla fantasia di ognuno di noi, ad ogni nostra quotidiana rappresentazione personale delle cose del mondo: quando il cinema è più vero della realtà, insomma.
Con questo film Gondry continua ad oltrepassare, con l'arma della visual-art cinematografica, il limite impostoci dalla vita reale, dalle regole, dalle istituzioni, dalla razionalità degli eventi, incoraggiando l'esperimento, la fantasia, l'immaginazione e sostenendo le aspettative e gli sforzi di chiunque sia munito di queste meravigliose qualità creative che altrimenti sarebbero condannate a restare nell'ambito di una dimensione evanescente, senza l'opportunità di poter, ad esempio, contribuire al miglioramento della vita di ognuno di noi. Be Kind Rewind, oltre ad essere autosufficiente sotto il profilo strettamente narrativo, segna anche un altro centro nella lunga collaborazione tra Michel Gondry (premio Oscar con Eternal Sunshine of the Spotless Mind penosamente tradotto, nel titolo italiano, in Se mi lasci ti cancello) e il produttore George Bermann , già produttore di Eternal Sunshine of the Spotless Mind e L'arte del sogno (La science des rêves). Il film e vede nel suo cast tecnico numerosi talenti già presenti nei precedenti successi del regista: lo scenografo Dan Leigh candidato al premio Art Directors Guild, Jeff Buchanan, montatore di Block Party e Jean Michel Bernard, che ha visto tra le sue collaborazioni quella con Ennio Morricone e la direzione dell'orchestra per Ray Charles, vincitore del prestigioso premio France Musique-Union of Composer of Film per la migliore colonna sonora al 60° Festival di Cannes, nel 2006.
I lettori hanno scritto 1 commento
- indirizzo IP 213.140.11.141
- data e ora Mercoledì 21 Maggio 2008 [17:06]
- commento ho perso l'anteprima.. mannaggia! ma devo assolutamente rimediare : )
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