Gruppo di studenti particolarmente ferrati in matematica viene reclutato da un professore per sbancare Las Vegas al Black Jack.
Il voto del redattore
- voto
- 3.5/5
- valutazione
- Forse gli studenti dei licei scientifici vorranno andare tutti in gita a Venezia o in settimana bianca in Val d'Aosta con puntatina ai casinò dopo questo film?
Il voto dei lettori
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- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
21
di Robert Luketic
- Dati
- Titolo originale: 21
- Soggetto: Ben Mezrich (romanzo)
- Sceneggiatura: Peter Steinfeld, Allan Loeb
- Genere: Azione - Comico
- Durata: 123 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2008
- Produzione: Michael De Luca Productions, Relativity Media, Trigger Street Productions
- Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
- Data di uscita: 18 04 2008
Baronìa all'americana
di Elena De Dominicis
In America, si sa , studiare costa centinaia di migliaia dollari. Se uno è brillante può sperare in una borsa di studio, ma se è semplicemente bravo deve trovare metodi alternativi per racimolare soldi. I classici lavoretti da studente: baretto, negozio di abbigliamento. Certo che con 8 dollari all'ora scarsi per arrivare a 300.000 deve lavorare tutto il parentado per tutta la vita. Lavorare in un negozio di abbigliamento, inoltre, non aiuta certo a fare bella figura con le ragazze, che essendo molto carine, sfigurerebbero ad andare in giro con lo sfigatello di turno che si illumina d'immenso quando lei passa. Però l' America è il paese delle opportunità, ed essendoci spazio per tutti, basta avere una trovata insolita che si viene premiati. La creatività viene sempre riconosciuta, soprattutto in un posto dove i creativi brillanti sono quasi tutti immigrati e dove, non essendoci storia dal momento che gli autoctoni ora vivono nelle riserve, bisogna storicizzare qualsiasi cosa e di conseguenza ogni idea insolita può risultare atta allo scopo.
Il nostro negoziante di orribili cravatte e abiti da uomo tagliati male ha la possibilità di farsi notare a lezione di matematica da un professore dall'aria da viveur. Il prof lancia la proposta: unirsi a un gruppo di studenti brillanti dove, fatalità!, sta anche la beneamata bella del college. Si tratta di contare le carte a las vegas, ci sono un sacco di soldi in ballo. "No io non posso, ho un progetto di robotica in ballo insieme ai miei amici, siamo alla fine , siamo pronti per il concorso." Che si potrebbe anche non vincere. Il Black Jack è un gioco non troppo difficile e contare le carte tecnicamente non è reato. Si tratta solo di fare molta attenzione, essere lucidissimi e organizzarsi: il professore coordina i ragazzi, insegna loro i trucchi, ma nei casinò non mette piede, e si prende il 50% delle vincite. La strategia è semplice: un ragazzo fa il puntatore, gli altri fanno il palo ai tavoli, contando le carte. Il puntatore gira tra i tavoli, i compagni fanno la puntata minima, se il tavolo è "caldo" c'è un segnale , se non è ancora tempo invece c'è un altro segnale. Se il tavolo è quello buono il puntatore si siede e punta qualcosa, quando è il momento il compagno dice una frase in codice. Ad ogni parola corrisponde il numero che deve uscire, e quindi il momento in cui fare la puntata grossa. Chiaramente si vince. E si va avanti fino a che non arriva il momento di fermarsi. Tutto bellissimo, mega suites negli hotel, vestiti e scarpe di lusso, bella vita da ricconi, soldi nascosti in cameretta e acqua in bocca o si viene bocciati agli esami. Però cominciano le invidie, i passi falsi e (detto appropriato) ci si fa prendere la mano. Non solo le dinamiche cominciano a destabilizzarsi ma c'è un altro ostacolo. In America, i grandi truffatori (hackers, giocatori d'azzardo, falsari eccetera) vengono spesso assunti dalle agenzie di sicurezza e/o FBI come consulenti. E Las Vegas non fa eccezioni. Chi controlla se va tutto bene è una persona che sa contare le carte e che quindi riconosce tutti gli atteggiamenti sospetti. La situazione precipita. E l'intelligenza di questi matematici della MIT di Boston riuscirà a salvarli in maniera rocambolesca e spettacolare come succede ad ogni finale di film americano che si rispetti.
E' stato detto di questo film che è molto noioso e anche inutile, mentre altri hanno detto che è uno dei pochissimi film dove viene fatto capir che la matematica è una lingua affascinante e molto utile se non addirittura remunerativa. Alcuni hanno detto che questo film può risultare più affascinante di A beautiful mind, in quanto lì la matematica era un'entità astratta, pensiero puro di un uomo malato, e comunque preclusa alle menti del popolo normale. In questo film invece i ragazzi sono tutti normali, hanno questa passione per i numeri e riescono a farne un uso pratico nella vita di tutti i giorni, cioè usano la lingua della matematica per capire ciò che succede loro intorno e per sfruttare le situazioni a loro vantaggio. Il film non è certo da Oscar anche se Kevin Spacey, come al solito, risulta credibilissimo nella parte del professore cattivo, sfruttatore e ricattattore. Bravi anche i ragazzi che interpretano gli studenti. Non è un film eccezionale, ma di certo si passano un paio d'ore piacevoli, delegando a questi geni il sogno di poter fare soldi studiando la matematica. Ispirato a un fatto vero.
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