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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

Un bambino povero e uno ricco diventano amici in Afghanistan, uniti anche dalla passione per gli aquiloni. Uno dei due fugge negli USA con sensi di colpa al seguito e quando sara' il momento tentera' di aiutare l'amico. Tratto dall'omonimo best seller mondiale.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 5/5
  • valutazione
  • Un film straordinario che insegna cosa sono amore, onore e rispettabilità.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 3.2/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 2 lettori
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Info

Il cacciatore di aquiloni

di Marc Forster

 
    Dati
  • Titolo originale: The Kite Runner
  • Soggetto: Khaled Hosseini (romanzo omonimo)
  • Sceneggiatura: David Benioff
  • Genere: Drammatico - Psicologico
  • Durata: 131 min.
     
  • Nazionalità: USA
  • Anno: 2007
  • Produzione: DreamWorks SKG, MacDonald/Parkes Productions, Neal Street Productions, Participant Productions, Sidney Kimmel Entertainment, Wonderland Films
  • Distribuzione: FILMAURO
  • Data di uscita: 28 03 2008
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Onore e gloria ai bambini

di Elena De Dominicis

Questo film è ambientato per la maggior parte in Afghanistan e copre un periodo di tempo che va della fine degli anni '70 ai giorni nostri. All'epoca l'Afghanistan era un paese normale e Kabul una città antica e vivace, dove vivevano intellettuali liberi e il popolo conviveva senza curarsi delle diverse etnie. Amir è figlio di un importante ed influente uomo pashtun e ha una profonda e fraterna amicizia con Assan, figlio del suo domestico, di etnia azara, tradizionalmente avversa alla sua. I bambini giocano sempre insieme, hanno una passione per gli aquiloni. Un giorno durante una tradizionale gara (una delle scene più spettacolari del film), Amir vince e Assam corre a recuperare l'altro aquilone avversario. Nella ricerca del trofeo, il ragazzino viene fermato da alcuni teppisti che lo immobilizzano e lo violentano. Amir assiste alla scena di nascosto e non fa nulla per salvare l'amico che in altre occasioni si era dimostrato coraggioso e prontissimo a difenderlo. Questo sua scelta gli provoca un profondo turbamento che riverserà sull'amico ignaro di tutto, fino a creare una situazione di calunnia ai danni di Assam pur di allontanarlo. Amir non riuscirà mai a perdonarsi e vivrà con questo rimorso per sempre, nonostante sia riuscito a non avere più davanti agli occhi quell'amico, proprio perché continuerà a riconoscerlo ben più onorevole di lui. 

Comincia l'occupazione ad opera dei russi e, come in tutte le guerre, onore e gloria perdono il loro valore. In una scena che ricorda i film ambientati durante il periodo della secondo guerra mondiale, un soldato russo ferma una carovana di profughi e per farli passare dice loro che devono pagare un pegno: mezz'ora con una puerpera che ha tra le braccia il suo bimbo accompagnata dal marito. Il padre di Amir è scandalizzato, la dignità umana va sempre rispettata e preferisce farsi ammazzare purchè la donna sia risparmiata. Provvidenziale l'arrivo di un ufficiale che fa procedere tutti senza ulteriori perdite di tempo. Il personaggio del padre di Amir è fondamentale in tutto il film: ci mostra quella parte di popolazione afghana che era all'avanguardia, ma che, con una dignità decisamente nobiliare, tipica dei popoli antichi e gloriosi, riusciva a conciliare alla perfezione usanze tradizionali, ideologie contemporanee, visioni lungimiranti ma al tempo stesso onore e solidità di principi. Questo atteggiamento verrà espresso in tutto l'arco della storia, anche quando i due, fuggiti in America, diventano poverissimi, dopo essere arrivati in un mondo completamente nuovo e distante anni-luce da quelle che sono le tradizioni millenarie di un popolo indoeuropeo e che però metterà in risalto il loro background e la loro diversità, permettendo loro di vivere di ricordi, sradicati dalla loro cultura che si terranno stretta proprio come qualche granello di terra madre in una piccola tabacchiera. Amir intanto è cresciuto, si diploma in America, il padre sogna una carriera tradizionale ma lui vuole fare lo scrittore. Conosce una ragazza afghana, anche lei profuga, si sposano, ma arriva una telefonata dall'amico di suo padre che l'aveva sempre spinto a continuare a scrivere e Amir deve tornare in Afghanistan per chiudere il cerchio.

Il film è stato girato con la piena collaborazione dell'autore del libro, Khaled Hosseini, che tra l'altro fa un cammeo alla fine del film  (è il dottore che i due coniugi salutano nel parco). Il regista ha voluto attenersi il più fedelmente possibile al libro e ha voluto ricreare al meglio le dinamiche sociali e comportamentali della gente di Kabul di quel periodo storico così roseo, prima che la guerra distruggesse questa cultura multietnica e antica di tremila anni. Per questo motivo è stato girato in lingua dari, in urdu e in pashtun. L'antica Kabul è stata ricostruita in Cina occidentale, in alcune zone che ricordano molto quell'area. Le ambientazioni di San Francisco sono state pure ricostruite in Cina tranne che per la scena finale girata veramente nella città californiana. Non sembra nemmeno un film americano, se non fosse per qualche battuta abbastanza prevedibile nel finale ma necessaria per sottolineare il senso della scena, talmente è rispettoso di tutti i minimi dettagli che possono rendere cinematograficamente una nazione e il suo popolo.

Il cacciatore di aquiloni è un film veramente imperdibile, dove ancora si possono vedere persone che vivono per l'onore, per il ricordo della storia sia recente che remota, bambini dotati di una sempre più rara quanto preziosa fedeltà alla purezza dell'amore e dell'amicizia incondizionati e incontaminati. La storia di tanti emigranti che arrivano in un posto come l'America che appiattisce tutto e che vorrebbe tutti americani e che proprio in questo intento fallisce perché troppe sono le persone che arrivano e che si portano dentro guerre che non permettono le integrazioni tra i gruppi: un afghano rifiuta un medico russo, senza pensare che magari quel medico può essere una persona affidabilissima che a sua volta si trova lì per fuggire a privazioni e guerre di diversa natura per mano di un altro gruppo etnico con il quale non riuscirà a convivere. L'afghano ha in mente solo che per colpa dei russi lui ha dovuto lasciare la sua bellissima casa, i suoi usi e costumi, il suo cibo, la sua storia, la sua lingua fino a diventare poverissimo, orfano di tutto, visto che nella terra d'origine sono stati distrutti anche i ricordi.

Una storia di riscatto attraverso le scelte d'amore, il coraggio di andare anche contro la morte, contro le convenzioni sociali costrittive, avendo la possibilità di riscattare non solo i propri errori ma anche quelli dei genitori. Una curiosità : l'attore che interpreta il padre del protagonista, Homayoun Ershadi, oltre che attore è un rinomato architetto e ha studiato in Italia

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 2 commenti

 
 
Isiltarion
Isiltarion
  • indirizzo IP 193.205.245.76
  • data e ora Mercoledì 21 Maggio 2008 [9:28]
  • commento Osannato da molti,criticato da altri:questo film suscita emozioni - su questo sono d'accordo - ma non (mi) convince. Fotografia banale,inquadrature poco coinvolgenti,colonna sonora monotono (contin.)
 
 
 
 
 
Isiltarion
Isiltarion
  • indirizzo IP 193.205.245.76
  • data e ora Mercoledì 21 Maggio 2008 [10:06]
  • commento (cont.)attori non proprio ecclesi(il protagonista adulto conosce solo un paio di espressioni facciali, temo)e poi salti temporali/narrativi mal inseriti.Risultato?Bel soggetto(libro),film "godibile".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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