Molly lavora alla bottega delle meraviglie di Mr Magorium ed e' felice, ma ha il problema di non riuscire a finire cio' che inizia. Mr Magorium, da parte sua, alla veneranda eta' di 243 anni deve lasciare un'eredita'.
Il voto del redattore
- voto
- 1/5
- valutazione
- Niente di nuovo, solo un altro giocattolo privo di anima.
Il voto dei lettori
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- di Terry Gilliam
- dal 31 10 2007
- genere Fantastico
- tipo Fiabesco
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Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie
di Zach Helm
- Dati
- Titolo originale: Mr. Magorium's Wonder Emporium
- Soggetto: Zach Helm
- Sceneggiatura: Zach Helm
- Genere: Fantastico - Fiabesco
- Durata: 103 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2007
- Produzione: Mandate Pictures, FilmColony, Walden Media
- Distribuzione: Moviemax
- Data di uscita: 25 01 2008
Mr. Magorium e la piccola bottega degli orrori
di Federico Lommi
Torna Dustin Hoffman, in versione tartaruga ossigenata e con lui torna la commedia natalizia dolce e tenera con la dolce e tenera Natalie Portman. Non si sfugge! E il mondo delle banalità torna a ruggire anche oltre oceano con una storia per grandi e piccini che scontenta entrambi dove il mondo della fantasia e dei giochi si scontra con la grigia realtà metropolitana in modo crudo e violento degno di Hook. Il negozio non-negozio diventa città dei balocchi senza tempo dove anche i più grandi dovrebbero perdersi. L'anima del negozio diventa subito irascibile quando il nostro Capitan Uncino, dicevamo appunto, versione tartarugata, decide di andare "in pensione" "in Toscana" (elegante modo di comunicare la propria morte) dopo duecento anni di onorato servizio e nessuno crede di poter mandare avanti quel che lui e la sua magia avevano creato. Natalie Portman interpreta il ruolo forse più emblematico della sua carriera, una ragazza ventunenne in cui qualcuno, quando era piccola, aveva intravisto una scintilla di talento. E la scintilla rimane ma il talento ? A far compagnia ai protagonisti ci sono un misterioso cubo di legno e altri inutili oggetti computerizzati che alla fine diventano pure la chiave di volta di questo family movie. La storia non appassiona, non coinvolge e forse in questo caso il doppiaggio è l'unica cosa che potrebbe salvare il film in Italia. Classica opera sulla vita e sulla morte in versione edulcorata USA dove il vero raffronto con la verità si va a sfumare lentamente laddove dovrebbe essere di maggior impatto.
Film post natalizio che sarebbe dovuto uscire a Natale in Italia, film pre natalizio in America Mr. Magorium toppa entrambe le date e si conferma non solo dimensione 3D del trash americano ma anche manifesto e palese tentativo di tornare a quel cinema per adulti e bambini che solo Robin Williams sapeva e sa ancora fare. Peter Pan batte ancora Uncino si direbbe, quindi e ancora una volta lo fa con classe. Se la trama non supporta il cast e se il cast, come in questo caso, con l'età, tende a dare il peggio di sè a noi piccolo pubblico non rimane altro che la scelta. Una piccola scelta di fatto: dire sì dunque al cinema frivolo, ma al cinema frivolo di classe, quello che almeno ci fa sorridere e ci emoziona e dove non scorrano al posto di lacrime vere solo le nostre lacrime digitali per un cinema sempre più in crisi. Ancora una volta la figura dell'emarginato bambino prodigio colpisce forse in parte e solo in minima parte ci intenerisce quel bambino che non trova amici e che si rifugia nella sua fantasia e che forse ci ricorda come siamo stati un po' tutti da piccoli. Quel bambino forse è l'industria di Hollywood stessa ormai solo costretta a rifugiarsi in piccoli giochi mentali, grafici, spettacolari e totalmente fini a se stessi.
Se questo Mr. Magorium abbia o non abbia senso a fine gennaio lo lasciamo decidere a voi, ci limitiamo a constatare che, solo per il fatto che qualcuno abbia investito denaro in un progetto così insulso, ci dà la misura di come un film come questo voglia essere un ago di una piccola bussola, quella bussola che dovrebbe puntare dritto al cuore di quei bambini che magari non hanno mai giocato con i giocattoli veri, ma solo con i videogame, quei bambini che non hanno mai inventato una storia, ma che hanno sempre potuto vederla rappresentata su uno schermo, per tutti quei bambini per cui il cinema non è mai stato disney-animato-disegnato ma sempre harrypotterizzato.
Se dunque è vero che le nuove generazioni vedono quello che l'industria del cinema propina loro senza distinzione, allora che si propongano modelli più genuini, come l'ultimo Bee movie aveva indicato giustamente e come ovviamente, dopo neanche un mese, si stà già dimenticandoI lettori hanno scritto 1 commento
- indirizzo IP 213.140.11.141
- data e ora Mercoledì 30 Gennaio 2008 [23:30]
- commento ciao "capelli pazzi"!!! grazie per avermi risparmiato un'inutile noia cinematografica!
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