La trasformazione di una donna attraverso un percorso imprevedibile e "sconveniente". Irina Palm è la storia di una vedova inglese, abituata a subire i tradimenti e i colpi bassi della vita ma anche decisa a non arrendersi. Quando i medici dicono che al suo nipotino, affetto da una grave e rara malattia, rimane un'unica possibilità di salvarsi, una cura all'avanguardia in un ospedale australiano, nonna Maggie mette in campo tutte le sue energie per far sì che questo accada. A differenza di suo figlio Tom, il padre del piccolo Holly, che è già rassegnato al peggio per via delle scarse disponibilità economiche della famiglia. Per trasferirsi in Australia e affrontare lunghi mesi di terapie servono soldi, ma nessuna banca fa più credito a persone costrette a stare costantemente in ospedale accanto al figlio malato. Maggie poi è giudicata vecchia per qualsiasi lavoro e riceve una lista interminabile di rifiuti.

Il film di Sam Garbarski, malgrado la drammaticità dello spunto iniziale, vira in fretta verso la commedia, dando vita a situazioni e personaggi spassosi, buffi, teneri. I quindici minuti di applausi che il pubblico di Berlino ha riservato alla pellicola e l'accoglienza calorosissima di quello del Torino Film Festival dicono qualcosa in proposito. L'interpretazione di Marianne Faithfull è senza dubbio straordinaria, l'ex musa di Mick Jagger riesce a mimetizzarsi benissimo nei scialbi panni di una donna di mezza età, imbolsita, poco appariscente, una di quelle persone che tutti danno per scontata e dalla quale non ci si aspetta sorprese.  Invece Maggie, spinta dall'ansia per la sorte del nipote, fa scelte imprevedibili, che poco si addicono a una tranquilla e timida vedova. Pur di racimolare il gruzzolo che serve a far curare Holly, la donna accetta un lavoro nel locale del burbero Miki. Ma non si tratta di un posto da cameriera, come lei ingenuamente aveva creduto e sono le sue mani, morbide e armoniose, a convincere il proprietario a non liquidarla con uno sguardo di commiserazione.

Eh sì, Maggie al Sexy World lavora con le mani e in breve tempo la sua abilità richiama lunghissime file di uomini, che non sanno che faccia abbia (un muro li separa da lei e loro si limitano ad introdurre una parte del corpo in un buco...) ma gradiscono i suoi "servizi". Il successo è tale che Miki inventa per lei un nome d'arte, Irina Palm appunto. Mani di fata è talmente richiesta che a un certo punto è costretta a mettersi a riposo perchè le è venuto il gomito... del seghista!!!! L'iniziale sacrificio, l'esser stata costretta ad accettare un lavoro a dir poco imbarazzante pur di guadagnare in fretta dei soldi, coinciderà in seguito con un percorso di cambiamento. Maggie rifiorirà, sentendosi per la prima volta la più brava in qualcosa, e avvertendo la crescente stima di Miki, destinata a diventare qualcosa di più.

Illuminanti le parole della Faithfull: Irina Palm, Maggie compie un grande viaggio. Parte come persona incompleta e insoddisfatta e diventa una donna sicura di sè, consapevole di cosa è importante nella vita>. Il film di Garbarski è pungente come l'affilato sorriso di Miki e accogliente come le morbide mani di Maggie.