Il padre di un soldato che dovrebbe essere tornato dall'Iraq e di cui si sono perse le tracce, apre un'inchiesta sul figlio tirando fuori migliaia di scheletri di quelli che di solito si tengono negli armadi.
Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Intenso, coraggioso, coinvolgente. Un film e un attore - Tommy Lee Jones - che non si dimenticano.
Il voto dei lettori
- voto medio
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- numero votanti
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- di Jean-Pierre Jeunet
- dal
- genere Drammatico
- tipo Guerra
- Luigi Faragalli
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Nella valle di Elah
di Paul Haggis
- Dati
- Titolo originale: In the Valley of Elah
- Soggetto: Paul Haggis, Mark Boal
- Sceneggiatura: Paul Haggis
- Genere: Drammatico - Guerra
- Durata: 121 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2007
- Produzione: Blackfriars Bridge Films, NALA Films, Samuels Media, Summit Entertainment
- Distribuzione: Mikado
- Data di uscita: 30 11 2007
La resa di tutte le certezze
di Francesca Paciulli
Cosa è successo veramente a Mike? Perché si ostina a non dare sue notizie? Domande alle quali vengono fornite risposte sempre più nebulose: a mano a mano che le indagini di Hank e Emily procedono e che indizi e testimonianze si accumulano, quella che sembrava la semplice sparizione di un soldato sconvolto dagli orrori della guerra, assume i contorni di un terribile crimine e l'ostruzionismo dell'esercito rischia di affossare l'indagine della Sanders e, soprattutto, di scardinare l'universo di certezze in cui Hank si è sempre cullato.
Sono lo sguardo nervoso e il reticolo di rughe sul viso di Tommy Lee Jones (uno che anche quando ricopre ruoli di secondo piano ruba clamorosamente la scena al primo attore, come accade con Harrison Ford ne Il Fuggitivo) ad aprirci gli occhi sulla perdita dell'innocenza dei giovani americani nella terza intensa regia del canadese Paul Haggis. Con Crash - Contatto fisico, nel 2006, soffiò a sorpresa l'Oscar ai commoventi mandriani di Ang Lee (I segreti di Brokeback Mountain) e offrì il primo vero ruolo drammatico alla ex fidanzatina d'America Sandra Bullock; con le sue misurate sceneggiature (Million Dollar Baby; Flags of our Fathers; Lettere da Iwo Jima) ha fatto guadagnare all'amico Clint Eastwood fama di regista sensibile e a 007 (Casino Royale) l'allure ruvido e raffinato di un tempo. Con Nella Valle di Elah, Haggis decide di buttare tutte le carte in tavola e di seguire l'esempio di George Clooney (Good Night e Good Luck) denunciando per immagini il suo stesso paese (emblematica la sequenza dell'alzabandiera capovolto, ripresa dalla locandina italiana ma non da quella americana).
Dopo il manifesto anti-razzista di Crash - Contatto fisico, il regista alza il tiro e gira la sua pellicola più provocatoria e fortemente politica affidandone il messaggio al suo granitico protagonista, uno straordinario Tommy Lee Jones (un militare in pensione fiero della sua patria e proprio da essa duramente messo alla prova) e una ben sintonizzata Charlize Theron, mortificata da occhiaie fonde, capelli scuri e abbigliamento informe per rendere più credibile il personaggio della giovane madre single che lotta contro lo spietato maschilismo del distretto di polizia e accoglie, anche se inizialmente a fatica, la richiesta di aiuto di un padre lacerato dal dubbio. Appena eletta da Esquire donna più sexy del pianeta davanti alla collega Angelina Jolie, l'attrice premio Oscar per Monster rilancia con sensibilità sguardi e battute a Tommy Lee Jones (Oscar prenotato a febbraio), vera anima dolente di un film crudo, scomodo, difficile da dimenticare.
Ispirato al reale fatto di cronaca raccontato nell'articolo 'Morte e disonore' di Mark Boal, Nella Valle di Elah è un film "alla Eastwood" (che per anni ha corteggiato il soggetto per poi passarlo ad Haggis): scarno, teso, commovente nella sua totale assenza di retorica (struggente il modo in cui, nella sequenza all'obitorio, la macchina da presa filma con dignità e rispetto il dolore trattenuto dei coniugi Deerfield mentre percorrono a passi stentati il corridoio).
La guerra ha conseguenze impietose e devastanti anche sull'animo più innocente: cambia l'uomo e lo rende irriconoscibile alla propria coscienza e agli occhi di chi lo ama. Il film di Haggis coraggiosamente lo mostra e gli occhi asciutti di Hank Deerfield (costretto al termine di un lungo viaggio fisico e interiore a scoprire - e accettare - una verità agghiacciante sul conto del suo affetto più caro) lo raccontano.
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