Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Il tunnel dove finiscono i genitori, scaraventa una bambina particolarmente fantasiosa in un inquietante mondo, tanto reale quanto distorto.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 5/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 1 lettore
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- di Terry Gilliam
- dal
- genere Fantastico
- tipo Fiabesco
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02 11 2013
Tideland - Il mondo capovolto
di Terry Gilliam
- Dati
- Titolo originale: Tideland
- Soggetto: Mitch Cullin (romanzo omonimo)
- Sceneggiatura: Terry Gilliam, Tony Grisoni
- Genere: Fantastico - Fiabesco
- Durata: 122 min.
- Nazionalità: Canada, UK
- Anno: 2005
- Produzione: Capri Films, Prescience Film Fund, Recorded Picture Company (RPC)
- Distribuzione: Officine Ubu
- Data di uscita: 31 10 2007
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- Sito della casa di distribuzione
Recensione pubblicata il 09 11 2007
Questa recensione è stata letta 18042 volte
Gli occhi capovolti di una bambina
di Antinoo
Jeliza Rose (Jodelle Ferland) è una graziosa bambina che passa la propria giornata a tentare di leggere alcuni passi di Alice in Wonderland di Lewis Carroll, tra una dose di eroina da preparare a papà Noah (uno strepitoso, nonostante la breve parte, Jeff Bridges) e un massaggio alle gambe, durante i fumi del metadone, a mamma Regina Gunhilda (Jennifer Tilly). Tra un atteggiamento bipolare e una scorpacciata di barrette di cioccolato, finalmente mamma ci lascia. Papà, dopo essere tornato da uno dei suoi viaggi senza mai lasciare la sedia di casa con nuove avventure ambientate in un leggendario quanto improbabile Nord celtico, decide allora di realizzare davvero una di queste visioni, lasciando Vancouver ma passando per la vecchia casa della nonna. Jeliza Rose ammucchia le sue poche cose, portando con sé le carissime amiche: 4 teste di bambola, più vari arti ed accessori, che l'accompagneranno durante tutto il tragitto. Giunti alla fattoria, tanta è la sorpresa della bambina quando al lussureggiante ed onirico campo di grano esterno, dominato dall'immensa casa di legno, fa da contraltare un interno squallido, sporco e decisamente desolante. Dopo averla messa a parte dei rischi che ogni scoiattolo procura, Noah chiede alla figlia di preparargli e concedergli la sua solita vacanza. La bambina, sempre premurosa ed attenta, esegue subito gli ordini paterni, e si sincera, come sempre, che il padre sia sì partito, ma ancora ben presente nella sua vita, alzandogli gli occhiali da sole che sempre inforca. Il padre non si sveglierà più.
Jeliza Rose è, però, troppo impegnata a vedere la tragica realtà che la circonda con occhi da fiaba per potersi permettere di restare completamente orfana. Sempre più calata nella storia di Alice, scopre intorno a sé un ambiente tenebroso e fantastico, fatto di scoiattoli parlanti, lucciole che sono fate e uno strano fantasma che si aggira tra gli sterminati campi di grano. Fantasma che si rivelerà presto per ciò che è: Dell (Janet McTeer), una strana vicina cieca da un occhio, che vuole vendicarsi di api assassine che le hanno ucciso la madre. Per questo gira vestita come una apicoltrice a lutto. Dell ha un fratello, epilettico e sfregiato a causa di un'operazione al cervello, Dickens (Brendan Fletcher: straordinario, straordinario, straordinario), che crede di essere un capitano di marina in missione e attraversa i campi di grano nuotando tra le spighe vestito come un palombaro. Jeliza Rose è tanto desolatamente sola da: non ammettere che il padre sia morto, attribuendo l'orrendo fetore della decomposizione alla petomania; considerarsi la migliore amica di Dell; innamorarsi dell'orribile Dickens che la ospita nel suo dirigibile baraccone e le rivela alcuni dei propri segreti tra cui la strenua lotta che da anni ha ingaggiato con un fantomatico squalo ed una strana, quanto misteriosa, attività della sorella.
Tideland di Terry Gillian è un film fiabesco, spietato, suggestivo e particolarmente inquietante. Un'opera che, se hai gli occhi giusti, va al di là degli splendidi esterni agresti, delle normali fantasmagorie e drammatizzazioni infantili e di una certa lungaggine, un po' noiosa nella parte centrale, ma pertinente allo stato straniante ed allucinatorio del tutto, per raccontare una storia da antologia di Charles Dickens: quella di una bambina perduta, orfana di genitori tossicodipendenti, morbosamente attaccata ad un padre che la adora ma non può far altro per lei che lasciarla in una realtà priva di stupefacenti, irrimediabilmente sola, tanto da avere come amiche 4 orribili e sbeccate teste di bambola dai nomi altisonanti. Qualsiasi cosa incontri al suo passaggio, Jeliza Rose la trasfigura in sogno per alleviare il dolore dell'essere costantemente bisognosa di affetto ed attenzioni che le mancano. E che non avrà mai gratuitamente. Anche nel, presunto, finalino di redenzione.
Una fotografia meravigliosa e trovate oniriche assolutamente geniali fanno da contorno ad un cast eccezionale, con performance da standing ovation ad ogni apparizione. Impossibile non citare Brendan Fletcher, perché non vedevo un lavoro così impressionante sulla recitazione dai tempi di Arnie by Leonardo DiCaprio in Buon Compleanno Mr Grape. E Jodelle Ferland, la giovanissima e bellissima protagonista, che esibisce tutta una gamma di sfumature recitative da consumata attrice, senza mai perdere l'innocenza e il candore della bambina oniricamente iperdotata che il suo personaggio pretende: è disperata in maniera devastata e incoscientemente felice per lo stesso motivo, seducente sopra ogni malizia e circondata da tutto l'orrore che ogni mondo interiore porta irrimediabilmente con sé, scontrandosi con quello esteriore. Una resa praticamente perfetta di tutto l'immaginario infantile morbosamente in odore di pedofilia che spinse Lewis Carroll, sia come scrittore che, soprattutto, come fotografo, a dar vita ad Alice. Un film luminosissimo per i colori del grano e dei cieli, diabolicamente cupo per assenza di gratuità dei sentimenti, mancanza di speranza, e quindi di soluzioni, per ogni personaggio. Tranne che per occhi fatti di lucciole.
Jeliza Rose è, però, troppo impegnata a vedere la tragica realtà che la circonda con occhi da fiaba per potersi permettere di restare completamente orfana. Sempre più calata nella storia di Alice, scopre intorno a sé un ambiente tenebroso e fantastico, fatto di scoiattoli parlanti, lucciole che sono fate e uno strano fantasma che si aggira tra gli sterminati campi di grano. Fantasma che si rivelerà presto per ciò che è: Dell (Janet McTeer), una strana vicina cieca da un occhio, che vuole vendicarsi di api assassine che le hanno ucciso la madre. Per questo gira vestita come una apicoltrice a lutto. Dell ha un fratello, epilettico e sfregiato a causa di un'operazione al cervello, Dickens (Brendan Fletcher: straordinario, straordinario, straordinario), che crede di essere un capitano di marina in missione e attraversa i campi di grano nuotando tra le spighe vestito come un palombaro. Jeliza Rose è tanto desolatamente sola da: non ammettere che il padre sia morto, attribuendo l'orrendo fetore della decomposizione alla petomania; considerarsi la migliore amica di Dell; innamorarsi dell'orribile Dickens che la ospita nel suo dirigibile baraccone e le rivela alcuni dei propri segreti tra cui la strenua lotta che da anni ha ingaggiato con un fantomatico squalo ed una strana, quanto misteriosa, attività della sorella.
Tideland di Terry Gillian è un film fiabesco, spietato, suggestivo e particolarmente inquietante. Un'opera che, se hai gli occhi giusti, va al di là degli splendidi esterni agresti, delle normali fantasmagorie e drammatizzazioni infantili e di una certa lungaggine, un po' noiosa nella parte centrale, ma pertinente allo stato straniante ed allucinatorio del tutto, per raccontare una storia da antologia di Charles Dickens: quella di una bambina perduta, orfana di genitori tossicodipendenti, morbosamente attaccata ad un padre che la adora ma non può far altro per lei che lasciarla in una realtà priva di stupefacenti, irrimediabilmente sola, tanto da avere come amiche 4 orribili e sbeccate teste di bambola dai nomi altisonanti. Qualsiasi cosa incontri al suo passaggio, Jeliza Rose la trasfigura in sogno per alleviare il dolore dell'essere costantemente bisognosa di affetto ed attenzioni che le mancano. E che non avrà mai gratuitamente. Anche nel, presunto, finalino di redenzione.
Una fotografia meravigliosa e trovate oniriche assolutamente geniali fanno da contorno ad un cast eccezionale, con performance da standing ovation ad ogni apparizione. Impossibile non citare Brendan Fletcher, perché non vedevo un lavoro così impressionante sulla recitazione dai tempi di Arnie by Leonardo DiCaprio in Buon Compleanno Mr Grape. E Jodelle Ferland, la giovanissima e bellissima protagonista, che esibisce tutta una gamma di sfumature recitative da consumata attrice, senza mai perdere l'innocenza e il candore della bambina oniricamente iperdotata che il suo personaggio pretende: è disperata in maniera devastata e incoscientemente felice per lo stesso motivo, seducente sopra ogni malizia e circondata da tutto l'orrore che ogni mondo interiore porta irrimediabilmente con sé, scontrandosi con quello esteriore. Una resa praticamente perfetta di tutto l'immaginario infantile morbosamente in odore di pedofilia che spinse Lewis Carroll, sia come scrittore che, soprattutto, come fotografo, a dar vita ad Alice. Un film luminosissimo per i colori del grano e dei cieli, diabolicamente cupo per assenza di gratuità dei sentimenti, mancanza di speranza, e quindi di soluzioni, per ogni personaggio. Tranne che per occhi fatti di lucciole.
I lettori hanno scritto 4 commenti
Emanuel Perico
- indirizzo IP 82.90.134.129
- data e ora Martedì 13 Novembre 2007 [11:05]
- commento Quoto a pieno Antinoo! Gilliam è un genio, la gente non lo capisce e non ci prova nemmeno..
Antinoo
- indirizzo IP 88.45.225.213
- data e ora Martedì 13 Novembre 2007 [16:02]
- commento Oh, grazie Emanuel :-) Peccato non poter ricambiare circa Seta :-p
Luigi Faragalli
- indirizzo IP 151.65.229.196
- data e ora Martedì 13 Novembre 2007 [20:37]
- commento Ah, il sommo Gilliam (IDF cit.).
chiara
- indirizzo IP 213.140.11.141
- data e ora Mercoledì 14 Novembre 2007 [23:35]
- commento l'ho visto oggi. il film è davvero un capolavoro anche se troppo sottovalutato (almeno in italia...). jeliza è più dark della ricci/addams. un "alice" in chiave moderna da non perdere!
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