Il termine ratatouille, fino ad oggi, altro non indicava se non un piatto culinario tipico della Provenza a base di verdura stufata. Una portata tradizionale nelle famiglie povere, preparato con le verdure di stagione e con semplicità. Quello stesso termine, da oggi, non potrà che essere

associato a uno dei più bei film di animazione della storia, un prodigio di tecnica e di sensibilità umana che - tutto lascia prevedere - riempirà le sale cinematografiche d'Italia dal prossimo 17 ottobre (tra gli ultimi al mondo, uscirà dopo solo in Finlandia, Svezia e Lettonia!). La Pixar ha superato se stessa: avrebbe potuto anche essere questo l'inizio di questo articolo. In effetti, stanca di aspettare che qualche altra casa di produzione riuscisse a produrre un film migliore di quelli nel suo catalogo ha deciso che era il momento di fare da sé (lo so che qualcuno potrà pensare a
Shrek, e lo capisco
ma la forza dei film dell'orco verde è più nella storia e nelle varie trovate: a livello di "look" e di resa dell'immagine è ancora un gradino sotto).
Dimenticate Nemo, dimenticate Toy Story, dimenticate tutto: Ratatouille vi ammalierà. Certo, a voler fare i difficili (e in questo caso un paragone con Anton Ego - tremendo critico culinario della storia - non ve lo toglierebbe nessuno!) si può dire che una durata di quasi due ore per un film di questo tipo è forse eccessiva e che l'andamento della trama rispecchia i più classici clichè di Hollywood e della Disney in particolare
ma si tratta solo di quisquilie.
La storia: Remy è un topo che adora la buona cucina e sogna di diventare un grande chef, contrariamente alle aspirazioni del padre. A causa di una disavventura, si ritrova ben presto a vagare da solo per le strade di Parigi, e da lì arriva alle cucine del celebre ristorante Gusteau's,
fondato e portato alla gloria (prima di un rapido declino) dal celebre chef Auguste Gusteau, autore del motto "tutti possono cucinare". Spinto dalla sua irrefrenabile voglia di non accontentarsi dei rifiuti della strada, Remy coraggiosamente si avvicina a fornelli e pentole e stringe casualmente alleanza con il nuovo sguattero del locale, lo sbadato e incapace Linguini. Il talento del roditore nell'associare pietanze e spezie, nel trovare sempre nuove e riuscite soluzioni culinarie, rende ben presto Linguini uno dei più celebri e rinomati chef della città. Il che, fin troppo ovviamente, gli attira attenzioni e antipatie
Diretto da Brad Bird (Gli incredibili), Ratatouille è il nuovo figlio dei Pixar Animation Studies, sempre più ormai colonna portante della grande casa Disney. Rendere simpatici i ratti e, ancor più, rendere accettabile l'idea di mangiare cibi da loro preparati, sembrava già una sfida impossibile da vincere. Bird e il suo staff (tra cui spicca Sharon Calahan, la direttrice della fotografia nonché responsabile della computer grafica) invece trionfano, e il loro successo è anche merito dell'ottima colonna sonora di Michael Giacchino, alla sua seconda collaborazione Pixar dopo Gli Incredibili.
Se tutti i 120 minuti sono ricchi di immagini splendidamente reali e di spunti originali, rimangono nella memoria
maggiormente alcune sequenze: la prima scorribanda di Remy per le case di Parigi, tra grondaie, tetti e interstizi tra le pareti; la vista della capitale francese dall'alto, reale come mai prima; le mille luci della città riflesse negli occhi di Remy,
(mi fermo, mi rendo conto che andrei avanti elencando quasi ogni momento!). Al primo di ottobre, negli Stati Uniti, il cartone animato (se ancora può avere un senso chiamarlo così) aveva incassato qualcosa come 203 milioni di dollari, cifra che lo collocava al 78° posto tra i maggiori successi di sempre e all'ottavo in questo 2007. Nel mondo questa cifra ha raggiunto i 419,5 milioni, a cui si dovranno aggiungere gli incassi tricolore
Il titolo del film, come viene spiegato, è dovuto all'assonanza, che fortunatamente riguarda più lingue, tra il nome della portata e il termine rat e con il nostro ratto, ma anche con lo spagnolo raton, col tedesco ratte, col portoghese rato, col francese rat... L'anteprima di Ratatouille è stata organizzata a Torino per presentare nel miglior modo possibile l'ottava edizione di View Conference, la più importante manifestazione in Italia sulla computer grafica in programma dal 6 al 9 novembre prossimo nella città sabauda. Direttamente dalla Pixar arriverà anche la squadra che ha realizzato il film Ratatouille. Oltre a Sharon Calahan, verranno al View anche Paul Topolos, creatore di molti dei paesaggi urbani e degli sfondi parigini che compaiono nella pellicola, il technical director e ricercatore per gli effetti digitali 2D e 3D Alex Harvill e Jessica McMackin, technical director.
"Sarà un'edizione imbarazzantemente ricca", ha detto nella conferenza stampa pre-film la direttrice dell'evento, Maria Elena Gutierrez: sono previste infatti altre due anteprime (Khan Kluay, Courage Comes from the Heart, il primo lungometraggio in 3D di produzione interamente tailandese, e Free Jimmy, irriverente film d'animazione in 3D, realizzato dalla norvegese Storm Studio) e l'incontro con ben quattro premi Oscar, il vincitore per gli effetti speciali Grant Major (Il signore degli anelli - Il ritorno del re), oltre a Glenn Entis, Ken Perlin e Christophe Hery, trionfatori del premio per l'innovazione tecnica rispettivamente nel 1998, nel 1997 e nel 2004.