Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- L'ennesima occasione persa di fare un bel film con ottimi attori
Il voto dei lettori
- voto medio
- 0.7/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 2 lettori
- di Robert Zemeckis
- dal 16 11 2007
- genere Azione
- tipo Fantasy
- Elena De Dominicis
- di Måns Mårlind, Björn Stein
- dal 20 01 2012
- genere Azione
- tipo Fantasy
- Carlo Griseri
- di Gore Verbinski
- dal
- genere Azione
- tipo Fantasy
- Luisa Beretta
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
L'ultima legione
di Doug Lefler
- Dati
- Titolo originale: The last legion
- Soggetto: Valerio Massimo Manfredi (romanzo)
- Sceneggiatura: Jez Butterworth, Tom Butterworth
- Genere: Azione - Fantasy
- Durata: 110 min.
- Nazionalità: USA, UK, Francia, Slovacchia, Italia
- Anno: 2007
- Produzione: Dino De Laurentiis Company, Ingenious Film Partners, Quinta Communications, Zephyr Films Ltd.
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 14 09 2007
Quasi una prima puntata di uno sceneggiato RAI
di Elena De Dominicis
Durante l'ultimo periodo dell'impero romano, poco prima della caduta, l'ultimo imperatore Romolo viene sequestrato e portato in esilio a Capri dai Goti di Odoacre, verrà salvato da una piccola legione guidata da pochi fedelissimi ( tra cui Colin Firth che più invecchia più diventa affascinante) e da una bellissima guerriera bizantina (Aishwarya Rai). Romolo, imperatore bambino, ha al suo seguito un saggio maestro di origine britannica (Ben Kingsley) che si chiama Ambrosino, ma capiremo da subito che quello non è il suo vero nome. Egli custodisce un segreto: il nascondiglio di una spada forgiata da una pietra caduta dal cielo, nascosta da un avo di Romolo nella villa di Capri, e che va cercata all'interno di un pentacolo, simbolo magico di religioni pagane precristiane e preromane. La spada viene trovata, romani e goti si scontrano e Romolo, con quel che resta della sua legione, dopo aver vinto si sposterà definitivamente in Britannia. Li' sancirà che non ci dovrà essere più alcuno spargimento di sangue, gettando epicamente la spada verso una rupe e facendole farà la fine che tutti immaginiamo fin dai primi minuti in cui viene menzionata. Il film e' scontato, poco emozionante e decisamente poco cinematografico: pochissimi i campi lunghi e lunghissimi.
Prodotto da Rai Cinema sembra costruito apposta per la televisione e nonostante sia tratto da un bestseller di Valerio Massimo Manfredi (che ha partecipato alla sceneggiatura e ha collaborato come consulente storico) il film pare un'accozzaglia di luoghi comuni ormai stantii, come la spada magica, la fine dell'impero romano che coincide con l'inizio delle leggende bretoni eccetera. Piccoli espedienti "browniani" ( la spada è a Capri perché il Louvre era già stato preso ) che servono a trasformare una storia di fiction in fatti quantomeno verosimili o comunque non verificabili con certezza e a tentare di affascinare un pubblico ormai abituato alla fanta-storia. Non è un fantasy (lo spettatore viene preso in giro in una scena in cui si vede Ambrosino che pare lanciare delle sfere di fuoco, poi nella sequenza successiva si vede che dietro ha delle catapulte), non è un film storico , anche se si ispira ad eventi storici reali, non è un giallo, non è nemmeno un film romantico (c'è una scena in cui la guerriera Mira, in camicia da notte, si infila nel letto col generale Colin Firth e si nota l'assoluta mancanza di baci, come specificamente richiesto dalle attrici indiane nei loro contratti), è un film d'azione, ma comunque non attrae l'occhio dello spettatore, né per fotografia, né per musiche, né per scelte registiche, ed è quindi poco riuscito. L'introduzione del film sembra la sigla di una serie tv ed è forse la parte più decorativa del film, insieme alla bella co-protagonista. Il trucco di Ben Kingsley non è all'altezza; si vede benissimo la barba finta incollata. Le riprese sono troppo strette, tipicamente televisive. Buono come sottofondo per una partita a carte tra amici in casa durante una fredda serata invernale.
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