Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- Un film insufficiente.
Il voto dei lettori
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- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Pathfinder- La leggenda del guerriero vichingo
di Marcus Nispel
- Dati
- Titolo originale: Pathfinder
- Soggetto: Laeta Kalogridis
- Sceneggiatura: Laeta Kalogridis
- Genere: Azione - Epico
- Durata: 99 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2007
- Produzione: Phoenix Pictures, Vinland Productions Canada Inc.
- Distribuzione: 20th Century Fox
- Data di uscita: 24 08 2007
Un'occasione persa
di Elena De Dominicis
Non ha dovuto faticare molto Claudio Sorrentino per dirigere il doppiaggio di questo film, metà recitato in islandese (la lingua nordica più antica e fedele a quella che parlavano i vikinghi -rigorsamente scritto con la kappa in quanto la parola "vik" vuol dire "baia") e metà recitato pochissimo. Scarsissimi i dialoghi infatti, nessuna spiegazione di tipo storico: solo chi conosce un po' la cultura vikinga, appunto, sa che le navi da guerra avevano la prua col drago e che i vikinghi sono stati gli ideatori dell'elmo col paranaso e della maglia di cotta metallica che, come viene detto nel film dal protagonista, non è trapassabile né dalle lance né dai sassi.
Pathfinder comincia con il ritrovamento da parte della moglie di un capo indiano di una nave vikinga dove tutti sono morti tranne un ragazzino dai capelli rossi e la pelle ovviamente bianca. Il ragazzino verrà adottato, nonostante l'opinione contraria del gruppo dei saggi che lo vedono come un figlio dei demoni e foriero di sventura . Il bambino crescerà e dovrà affrontare il ritorno dei guerrieri,ma conoscendo bene i posti, la lingua e le usanze del nemico, si saprà far valere. Girato in prevalenza con luci molto cupe e filtro bluastro, ambientato in inverno, con effetti speciali molto discutibili e non certo da Oscar, va fatta menzione del segretario di produzione e /o post produzione che sicuramente dormiva come emerge chiaramente dal fatto che, in una bellissima scena di fuga su uno scudo usato a mo di slittino, il protagonista, trafitto da una freccia, mostra l'arma conficcata nella spalla in una inquadratura sì e una no, in alternanza, durante tutta la scena.
Film decisamente splatter in cui la trama, tra teste mozzate, frecce che trafiggono il cranio uscendo dagli occhi, schizzi di sangue a secchiate, verteinteramente sulla battaglia tra il ragazzo aiutato dai suoi familiari e amici indiani e i vikinghi, che tra l'altro lo riconoscono. Un'occasione persa per poter parlare dell'affascinantissima storia di questo popolo, navigatore da sempre, che intorno all'anno 1000 si spostò fino in Islanda, e poi fino alla Groenlandia per arrivare a Vinland, il nome che diedero alle coste americane. Non c'è traccia di note storiche nel film, soltanto qualche flebile riferimento alla struttura della nave, al popolo del drago (drakka), alle incisioni runiche sulla spada del protagonista. Decisamente un film inutile, con effettacci speciali buoni per il primo anno di una scuola di cinema di provincia e una valanga che sembra ripresa da un documentario degli anni '80, per non parlare dell'immancabile scena del ghiaccio che si frantuma sotto i piedi con ripresa dal fondo, che ormai non fa più impressione a nessuno, ma che fa tanto "effetto freddo".
Ma vogliamo poi parlare dei "cattivi" che cadono in acqua restandoci per interminabili minuti e che non emettono nemmeno una goccia di condensa dell'alito, come se stessero a mollo ai Caraibi? E il protagonista che, dotato di polmoni d'acciaio, non solo resta intrappolato sotto il ghiaccio, ma riesce anche a liberarsi uscendo dall'acqua senza il minimo segno di congelamento come in una pubblicità girata a Capri? Diciamo che si potrebbe trattare di un "beef movie", cioè un genere di film alla Tarzan, concepiti per lanciare un attore dotato tanto di bel fisico quanto dell'espressività di un sasso, che pure nella sua dignità di minerale ha un suo perché quantomeno geologico. Se proprio volete farvi del male, aspettate almeno che passi su SKY .
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