Il voto del redattore
- voto
- 1.5/5
- valutazione
- Dice il saggio: tanta noia sta in agguato nel fumetto strapazzato
Il voto dei lettori
- voto medio
- 1.6/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 3 lettori
- di Kerry Conran
- dal
- genere Fantastico
- tipo Sci-fi
- Luigi Faragalli
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
I Fantastici 4 e Silver Surfer
di Tim Story
- Dati
- Titolo originale: Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer
- Soggetto: Tratto dal fumetto creato da Jack Kirby e Stan Lee
- Sceneggiatura: Don Payne
- Genere: Fantastico - Sci-fi
- Durata: 92 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2007
- Produzione: 20th Century Fox, Marvel Enterprises
- Distribuzione: 20th Century Fox Italia
- Data di uscita: 00 00 0000
- Link
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- Il sito ufficiale in inglese
- I Fantastici 4 sul sito della Marvel
- Il sito di Gulp! e Supergulp!
4 fantastici motivi per evitare questo film
di Luigi Faragalli
Non basta certo una comparsata di Stan Lee a rendere il giusto omaggio agli eroi dei fumetti con cui nacque il concetto stesso di "gruppo" di individui straordinari.
Cominciò tutto così... (chi capisce questa citazione è un maniaco fumettaro della peggior specie).
Quando ero piccolo, molto piccolo, diciamo pure trascurabile, io guardavo Supergulp!, e lo facevo con gli occhi spalancati. Gulp! e Supergulp! erano i fumetti che prendevano vita, una trasmissione geniale e rispettosa, ai limiti della filologia. Oggi in tv non si fa nulla di tanto arguto, purtroppo. Nick Carter, Patsy e Ten, oltre ai maestri del disegno nostrano, mi fecero conoscere i supereroi, e lo fecero con i disegni ed i testi tratti dagli originali statunitensi.
Fu grazie a Supergulp! che conobbi e, francamente, mi innamorai dell'Uomo Ragno, di Thor e, naturalmente, dei Fantastici Quattro.
Fantastici, fantastici, fantastici, fantastici, questo ripeteva la sigla, quattro volte fantastici.
E' passato troppo tempo, troppo davvero. I Fantastici Quattro che ho visto pochi giorni fa al cinema non hanno nulla di sorprendente, non sono emozionanti, non trasmettono nulla, non risvegliano nemmeno ricordi di infanzia se non per fare tristi paragoni, sono semplicemente un brutto film.
Cercherò di spiegare in quattro punti (la numerologia vuole la sua parte) il perché del mio giudizio negativo.
1) Totale assenza di pathos.
Questo film non è in grado di regalare una singola emozione. Non diverte, non spaventa, non commuove, non sorprende, non intriga. Niente. Non c'è una singola trovata che rimanga in qualche modo impressa. I poteri e le storie dei nostri quattro eroi ormai sono noti, abbiamo già fatto la loro conoscenza nel primo film e qui, ovviamente, vengono dati per scontati. Tutti i cliché del primo episodio vengono banalmente ripetuti, tanto da non coinvolgere in nessun modo. Ciò che rende i supereroi Marvel diversi dagli altri è la ben nota filosofia dei supereroi con superproblemi, ebbene, qua di superproblemi non ce n'è neanche l'ombra. Johnny Storm è scapestrato e opportunista, lo era già nel film precedente del resto, il suo dramma dovrebbe essere la paura della fine del gruppo, dello scioglimento del team. Dovrebbe temere la solitudine, anche per via del suo nuovo strano potere di "scambio", dovrebbe essere preoccupato dall'essere l'unico dei quattro che non ha ancora trovato l'amore, dovrebbe essere scosso dalla possibilità di ritrovarsi diverso e senza più nemmeno il gruppo che lo ha accolto ed ha dato un senso alla sua vita... macché, ogni tanto fa qualche smorfia, una volta sbotta in faccia a Susan e Reed, ma nel complesso parrebbe fregargliene pochino. Della Cosa parliamo con dolore, nel film è praticamente ridotta a spalla comica. Il dramma dell'essere l'unico con sembianze non umane viene completamente tralasciato, quando non ridotto a pretesto per insulse allusioni sulla stranezza del far sesso avendo il pene presumibilmente di pietra. La Donna Invisibile e Mr. Fantastic si sposano, ed il loro più grande problema è riuscire a trovare il tempo per farlo e liberarsi un po' dei paparazzi che li attanagliano, come fossero poco più di un Tom Cruise e di una Katie Holmes qualsiasi. Insomma, pessima e scialba sceneggiatura.
2) Regia, fotografia ed effetti del tutto superati
Dopo aver visto orge per gli occhi come i tre film di Spiderman, la nuova trilogia di Star Wars o i vari Signori degli Anelli, ritrovarsi a commentare l'aspetto visivo di questo film è quasi imbarazzante. La Cosa sembra gommosa, potrei sbagliarmi ma direi che è quasi un passo indietro rispetto al primo film. Reed Richards si allunga tutto, vestiti compresi, in modo poco convincente, quasi fosse in un film, nemmeno ad alto budget, di almeno dieci anni fa. Anche Silver Surfer non è nulla di eccezionale, ed anzi il paragone con il T-1000 di Terminator 2 è istantaneo e doveroso, non fosse altro per il semplice fatto che il secondo risale al 1991, ovvero a ben 16 anni fa.
Non rimane impressa nessuna sequenza, non c'è una sola scena che toglie il fiato né migliora la situazione l'ingresso della Fantastic Car, celata per tutto il film come chissà quale meraviglia.
3) Dialoghi insulsi ed umorismo troppo spicciolo
Il "Ma dai!" che risolve fin troppe situazioni fa venire voglia di sbattere la testa al muro. Le battutine sono davvero sceme e davvero scontate, sempre, non se ne salva una. Sembrano dialoghi scritti per un pubblico men che adolescente. Se questa era l'intenzione francamente non la capiamo. In Italia come negli Stati Uniti il pubblico infantile è forse quello che meno ha a che fare con i Fantastici Quattro ed in generale con gli eroi tratti dai fumetti. Tutto è scritto, e diretto, talmente male da rendere inutili anche gli sforzi degli attori. Jessica Alba, lo sappiamo da Sin City, sa normalmente essere sexy e conturbante come poche altre attrici contemporanee, tuttavia in questo film finanche sdraiata bocconi per strada, completamente nuda, non riesce a trasmettere la minima sensualità. La sua interpretazione risulta "antipatica" e anche questo, se voluto, è un effetto discutibile.
4) Nessun cattivo, e contorno migliore della pietanza
Per dei supereroi cinematografici affrontare dei cattivi, dei villain, affascinanti e potenti è quasi più importante che l'avere superpoteri o peculiarità varie. il primo Batman del 1989, quello di Tim Burton, ci ha insegnato la lezione una volta per tutte, regalandoci una irripetibile apologia del Joker.
In questo I Fantastici 4 e Silver Surfer il Dottor Destino, come amiamo chiamarlo noi nostalgici, è un fighetto un tantino supponente ma nel complesso nemmeno troppo antipatico. Non c'è nulla dell'intreccio perverso tra occulto e scienza che tanto potere donava al personaggio originale, non c'è la usa psicologia contorta e folle, il suo orgoglio, la sua testardaggine, il suo desiderio di vendetta, la sua fame di potere. Questo fessacchiotto ben pettinato del film organizza un piano che avrebbe potuto funzionare soltanto con dei dementi di fronte:
- Scusi, posso vedere la tavola?
- Oh, ma certo, supercattivo, prego, si accomodi.
Ridicolo.
Finanche Galactus, il colossale divoratore di mondi, antico più dell'universo stesso, viene ridotto a poco più che una grossa tempesta, una robina a cui ci si può ribellare tranquillamente, soltanto per il bel faccino della Donna Invisibile.
Ma veniamo a lui, a Norrin Radd, Silver Surfer, probabilmente uno dei personaggi più atipici e singolari tra quelli creati dalla fervida mente di Stan Lee. Silver Surfer, nelle serie a lui dedicate, è un personaggio incredibilmente sofferto, araldo involontario di catastrofi planetarie. Per salvare il suo mondo, e con esso la sua amata, Silver Surfer ha rinunciato a tutto, è diventato uno strumento di Galactus, il suo esploratore, il suo procacciatore di cibo, colui che annuncia la sua venuta.
In questo film Silver Surfer è un alieno grigio dall'aria un po' stupita che agisce, seraficamente, senza logica alcuna. Purtuttavia rimane una delle cose migliori del film, sia chiaro.
Il terribile sospetto che tutto il film sia servito soltanto per abbandonare i quattro e "lanciare" Silver Surfer verso pubblici che perlopiù ne ignoravano l'esistenza, come quello europeo, è abbastanza forte. I Fantastici Quattro di Tim Story appaiono francamente spompati e con pochissimo ancora da dire, forse si è voluto semplicemente usarli per aprire la strada ad un nuovo eroe, con ben altre possibilità: lo spazio, gli alieni, le astronavi.
Sperando che, per un'eventuale prossima avventura cinematografica in solitaria del Surfer, si affidi la realizzazione ad un team più capace.
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