Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
Il voto dei lettori
- voto medio
- 1.7/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 56 lettori
- di Oxide Pang Chun, Danny Pang
- dal 29 01 2010
- genere Azione
- tipo Thriller
- Sara Troilo
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Il Punitore
di Jonathan Hensleigh
- Dati
- Titolo originale: The Punisher
- Soggetto: Jonathan Hensleigh
- Sceneggiatura: Jonathan Hensleigh, Michael Tolkin, Michael France
- Genere: Azione - Thriller
- Durata: 124'
- Nazionalità: Usa/Germania
- Anno: 2004
- Produzione:
- Distribuzione: Columbia TriStar Films Italia
- Data di uscita: 00 00 0000
Il punitore che non perdona
di Marta Nosella
The Punisher è l'ennesima trasposizione cinematografica di un supereroe dei FUMETTI MARVEL, genere che ultimamente sta impazzando nelle sale e che miete un gran riscontro di pubblico (forse perché questi film spuntano quando attorno c'è il deserto assoluto?). Nelle ultime stagioni abbiamo infatti assistito ai leggiadri volteggi di Spiderman (per il 16 settembre il seguito), alle prodezze di Daredevil, ai clorofilliani urli di Hulk e agli exploit bizzarri della combriccola degli X-Men. Tutti questi personaggi sono accomunati dall'impegno totale nella lotta contro il male, missione a cui si votano dopo aver preso coscienza di possedere dei superpoteri, generalmente acquisiti in seguito ad una mutazione genetica; e l'abnegazione che si scatena, in seguito al trauma che sconvolge loro la vita, è l'unica via di cui dispongono per trovare un posto nel mondo, e per incanalare quelle capacità straordinarie che altrimenti li distruggerebbero.
Nel caso del Punitore, invece, non si tratta dell'ennesimo personaggio fantastico, che indossa tutine multicolor, dalla pelle camaleontica o dallo sguardo spara-fiamme: questa volta ci troviamo di fronte ad un uomo, in carne ed ossa, la cui vita viene squarciata da un lutto plurimo e straziante che la giustizia non intende (non può?) vendicare.
Frank Castle (interpretato da Thomas Jane) è un agente speciale FBI, addestratissimo, poliglotta, pluri-decorato e ovviamente prestante, infiltrato in un'operazione contro un traffico illegale d'armi. Durante questo incarico (che sarebbe dovuto essere l'ultimo rischioso della sua carriera, per poter così garantire una vita tranquilla agli amatissimi moglie e figlio), rimane ucciso il figlio di Howard Saint (John Travolta), magnate malavitoso, il quale non esita a vendicare la morte del proprio pargolo sterminando la famiglia del di lui assassino. Questo avviene durante un bel barbecue tra parenti, con danze e gioia nell'aria, interrotto da una squadra di scagnozzi armati di fucile a pompa e mitra che fa piazza pulita di ogni presente. Frank, unico superstite, da questo momento trova nella punizione di Howard Saint, e di tutta la cosca, l'unica ragione per continuare a vivere, e l'unico stimolo per ristabilire quell'equilibrio che si era spezzato con l'efferato massacro della propria famiglia. Una volta portato a termine il castigo, neanche a dirlo, ecco che il punitore diverrà il paladino dei giusti, ispirato dal detto latino "si vis pacem, para bellum".
Il filmone, due ore e passa di botte, sparatorie, coltellate, piercing strappati e grandiose esplosioni teschiformi, si lascia piacevolmente guardare per la leggerezza con cui il protagonista si destreggia (tra intrighi, trucchi da FBI, ricatti e buffi accorgimenti) nella decimazione dei suoi "nemici".
Nel fumetto, rispetto alla versione cinematografica, sono enfatizzati il dramma esistenziale del protagonista e i travagli interiori che lo dilaniano, e che lo portano ad intraprendere questa vendetta personale così distante dal rigore della sua vita precedente. Nel film, come era da aspettarselo, largo spazio è invece dato alla spettacolarità e alle gag esilaranti, direi comiche, che allentano la tensione tra una scena cruenta e l'altra. Tanto per citarne qualcuna, grandioso è "il russo", una montagna umana, ululante, platinata, con maglietta a righine da marinaio, inviato per massacrare il povero Frank, ma che dopo un match grottesco finisce a tappeto con la faccia completamente ustionata, oppure l'abitudine di girare con un idrante tenuto in borsa, da sfoderare per tenersi occupato il parcheggio preferito tra una "commissione" e l'altra.
In definitiva: offre azione e divertimento ad un occhio ironico e abituato all'"estetica della violenza", invece può essere altamente diseducativo se il sistema giudiziario proposto viene preso alla lettera.
I lettori hanno scritto 9 commenti
- indirizzo IP 151.38.135.241
- data e ora Venerdì 07 Luglio 2006 [14:09]
- commento Enrico, pero' le tue sulla persona che ha scritto l'articolo sono solo illazioni.
- indirizzo IP 151.52.104.238
- data e ora Venerdì 07 Luglio 2006 [14:14]
- commento E del tutto gratuite, anche, visto che Marta non ha mai manifestato nemmeno un'ombra di giustizialismo forcaiolo.
- indirizzo IP 87.28.82.56
- data e ora Sabato 24 Febbraio 2007 [23:47]
- commento Mamma mia che putt...
- indirizzo IP 82.58.101.206
- data e ora Sabato 19 Maggio 2007 [15:33]
- commento The Punisher non è un super eroe. è un eroe e basta (e per questo mi piace ^///^)
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