Il voto del redattore
- voto
- 1/5
- valutazione
- Una occasione più che sprecata. All'intero film serve decisamente un miracolo.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4.4/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 5 lettori
- di Kim Ki-Duk
- dal
- genere Drammatico
- tipo Religioso
- Stefano Tirelli
- di Antonello Belluco e Sandro Cecca
- dal
- genere Drammatico
- tipo Religioso
- Paola Galgani
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
7 km da Gerusalemme
di Claudio Malaponti
- Dati
- Titolo originale: 7 km da Gerusalemme
- Soggetto: Pino Farinotti (romanzo omonimo)
- Sceneggiatura: Graziano Prota, Claudio Malaponti
- Genere: Drammatico - Religioso
- Durata: 108 min.
- Nazionalità: Italia
- Anno: 2007
- Produzione: Artika Film Production
- Distribuzione: Mediafilm
- Data di uscita: 00 00 0000
Ma strada da fare ce n'era ancora tantissima.
di Antinoo
Alessandro Forte (Luca Ward) è un pubblicitario (guarda un po') con tutti i problemi tipici di un pubblicitario: accresciuta percezione del cinico con i vantaggi e gli svantaggi che questo comporta, assenza totale di tempo, fascino della dialettica esercitato il più delle volte e subito praticamente mai. Ad un certo punto si chiude al lavoro, si chiude alla famiglia e si apre alle possibilità, acquistando un biglietto per Gerusalemme. Qui, sulla via che dalla città santa per antonomasia porta a Emmaus, è seguito da un uomo che, agghindato di tutto punto come il messia che tanto amarono i pittori del 1500, dichiara di essere Gesù (Alessandro Etrusco).
La trama del film di
Claudio Malaponti, tanto discusso quanto poco visto (in
tutta Roma è in programmazione in un solo minuscolo cinema,
che manco INLAND EMPIRE di David Lynch), in
linea di massima è tutta qui. Un uomo moderno e disincantato
si imbatte nel trascendetale e, ovviamente, tende a non riconoscerlo
e a respingerlo. A questa riottosità dell'uomo moderno,
risponde un Gesù ironico, esperto di proselitismo e conscio di
ciò che è stata la storia della religione da 2000 anni a
questa parte, ma non troppo. La storia presenta diversi spunti
interessantissimi, lo dico da filosofo delle Religioni e copywriter, tra cui:
lo scontro tra un pubblicitario e colui che viene considerato il più
grande testimonial ed esperto di marketing della Storia; le rive del
Giordano completamente invase dai rifiuti, dove un Gesù dalla
veste immacolata battezza se stesso, e non altri, con acqua che lo
sporca; lo scambio di frecciatine circa le reliquie in genereale e la
Sacra Sindone in particolare; un minimo accenno alla guerriglia che
dura da anni in quelle terre e al terrorismo, insieme ad una
minuscola critica allo star system. Tutti queste suggestioni sono,
purtroppo, soffocate da una regia assolutamente dilettantistica, in
cui le immagini in soggettiva non sembrano realistiche ma solo mal
realizzate, da una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, specie
nel finale buonista e zuccheroso come non ne vedevo da anni e da una
fotografia da esperto in servizi da prima comunione, che riesce a
rendere malissimo anche gli evocativi siti archeologici e il cielo
della Palestina.
La storia non si fa mancare nulla: dall'amica malata terminale che ritrova la serenità dopo un dialogo sul letto di morte ai limiti dell'imbarazzante per quanto ovvio, alla donna in carriera incartapecorita ed affascinante, che devotamente (o, più verosimilmente, superstiziosamente) ogni anno va a Gerusalemme a sacrificare in un sacchetto parte dei suoi averi per la salute della famiglia; dalla conduttrice di talk show con manie di onnipotenza, tutta trucco e parrucco, al buon ateo con moglie malata che, carico di bei sentimenti, si riscatta agli occhi del Signore. A questa galleria vanno ad aggiungersi nipoti zelanti e fedeli, mogli petulanti, scettici panteisti, cani morti e risorti: situazioni standard che, con un adeguato trattamento e il giusto spirito, anche di fede, avrebbero potuto essere rese in maniera originale, vengono invece soffocate da conclusioni da fiera dei miracoli sufficientemente ridicola.
Occorrerebbe, probabilmente, leggere il libro da cui il film è tratto, per capire quante siano le pecche aggiunte rispetto all'opera in sè.
La distribuzione è stata più volte rimandata e poi bloccata, causa bagarre con la Coca Cola per una scena incriminata, dove si vede Gesù sorseggiare con gusto la bibita. Quasi 20 anni fa, accadde lo stesso per Madonna e la Pepsi Cola in un celebre spot per il lancio di un ancor più celebre disco. La prossima volta aspettiaMo direttamente Il Principale, magari con una nuova bibita che surclassi entrambe, e un ruttino: siaMo fatti a Sua immagine e somiglianza, no?
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