Tratti somatici e provenienza simili a quelli della collega - e amica - Nicole Kidman, l'australiana Naomi Watts si è trasformat
a negli ultimi cinque anni nella 'donna dei remake'. Dalle orrorifiche versioni made in Usa dei cult nipponici The Ring e The Ring 2, allo straordinario esperimento cinematografico di Peter Jackson, King Kong, la sensibile interprete di 21 Grammi non ha mai perso lungo la strada quell'alone di mistero e ambiguità che ha reso indelebile una delle sue interpretazioni più incisive: Betty Elms, l'attricetta dai torbidi impulsi di Mulholland Drive.
Ne Il velo dipinto di John Curran - che ha già diretto Watts nel sottovalutato I giochi dei grandi - questa volta calata nel ruolo che fu di Greta Garbo nell'omonimo film del 1934 e di Eleanor Parker nel remake del 1957, la sensuale protagonista degli incubi lynchiani offre, ancora una volta, sfumature di vera e sofferta intensità. Tratta dall'omonimo romanzo del 1925 di William Somerset Maugham, la sceneggiatura di Ron Nyswaner (Philadelphia) inscena con rigorosa lucidità le complesse conseguenze di una
scelta sbagliata (un matrimonio di facciata) o che per tale, inizialmente, può essere scambiata. Inghilterra, anni Venti. Kitty Garstin (Watts, bruna per esigenze di copione) appartiene all'alta società londinese. Alla sua sua età dovrebbe già essere sposata, sembrano suggerirle gli sguardi degli invitati ad ogni ricevimento mondano. Ecco perchè, annoiata dai molti privilegi che la vita le ha concesso, la donna accosente alla proposta di matrimonio di un timido medico alle dipendenze del governo inglese, il Dottor Walter Fane (Edward Norton, prezioso), e accetta di seguirlo a Shangai, dove gli è stato assegnato un prestigioso incarico di lavoro. Presentati all'affascinante vice console inglese Charles Townsend (Liev Schreiber, che proprio sul set si è innamorato della collega), i due coniugi iniziano a prendere direzioni che rischiano di non incontrarsi mai: Walter si lascia assorbire completamente dal suo lavoro, e Kitty intreccia una relazione con Charles. Scoperta l'infedeltà della moglie, Walt chiede il
trasferimento in uno sperduto villaggio cinese devastato da un'epidemia di colera e costringe Kitty a seguirlo. Saranno proprio quei giorni di rigido isolamento, e l'incontro con una realtà lontana e sconosciuta, a riconsegnare i due coniugi al senso di reciproca comprensione. E a spingerli a guardare attraverso l'impalpabile cortina di illusioni, il velo dipinto, che protegge le verità della vita.
Verità che, nel passaggio dalla pagina scritta al grande schermo, mantengono intatte forza e significato, malgrado l'insistenza dei molti flashback inseriti dalla sceneggiatura di Nyswainer. A tenere insieme i diversi momenti del film l'avvolgente commento musicale di Alexandre Desplat capace di accompagnare e sottolineare con delicatezza il complesso percorso di crescita e riavvicinamento di Kitty e Walter, due personaggi che Naomi Watts e Edward Norton riconsegnano allo spettatore - e al lettore - con un'invidiabile gamma di sfumature.