Il voto del redattore
- voto
- 1/5
- valutazione
- La Sandrona fa la dura, ma non ci sorprende.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.3/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 16 lettori
L'esplosivo piano di Bazil
- di Jean-Pierre Jeunet
- dal 17 12 2010
- genere Commedia
- tipo Poliziesco
- Salvatore Padula
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02 11 2013
Formula per un delitto
di Barbet Schroeder
- Dati
- Titolo originale: Murder by numbers
- Soggetto: Tony Gayton
- Sceneggiatura: Tony Gayton
- Genere: Commedia - Poliziesco
- Durata: 120 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2002
- Produzione: Caste Rock Entertainment, Warner Bros.
- Distribuzione: Warner Bros.
- Data di uscita: 00 00 0000
Recensione pubblicata il 05 07 2004
Questa recensione è stata letta 19778 volte
La formula la sanno tutti dopo dieci minuti.
di Sara Troilo
Richard (Ryan Gosling) e Justin (Michael Pitt), due studenti annoiati e ricchi della provincia americana teorizzano e compiono il "delitto perfetto", ma i loro piani vengono sconvolti dall'abilità della detective Cassie (Sandra Bullock), tenace nel perseguire la verità perché motivata da una tragica esperienza passata. Il film si apre con Nietzsche, citato in una presentazione scolastica da Justin e messo in discussione da Richard e fin da subito si delineano i tratti opposti dei due ragazzi, complementari e simili allo stesso tempo, mossi da un intento comune: gratificare il proprio ego sfidando la società. La teoria e la pratica si uniscono e a quel punto entrano in scena, quella del delitto, Cassie, detective con una storia di violenza alle spalle e il suo nuovo e inesperto collega; un bosco, un cadavere avvolto nel cellophane (che Laura Palmer permanga nel nostro immaginario) e tanti indizi che vanno a costruire l'inizio di una partita a carte parzialmente scoperte tra i due ragazzini e la detective, unica convinta di aver capito la verità e osteggiata dai colleghi. Non c'è niente che stupisca nel film di Barbet Schroeder, né i due ragazzi le cui fisionomie sono fuse insieme in una fotografia che ricorre all'interno del film, né il loro rapporto omosessuale mai esplicitato, né gli uomini che lavorano al caso osteggiando l'unica donna della squadra, né la regia fatta di campi e controcampi, né l'incipit che anticipa il finale. Cassie fa un errore anch'esso tipico, va contro ogni "Frammento di un omicidio", si identifica con la vittima e sovrappone il proprio carnefice a Richard (lo vediamo qui dopo The Believer) in un percorso che la porterà a fare i conti con la propria vita e le darà ragione riguardo alla scelta di entrare in polizia piuttosto che entrare in analisi, come lei stessa spiega all'allibito collega Sam. Sandra Bullock a parte la scelta signficativa e di lapalissiana interpretazione di abitare su una barca, ha molti punti in comune con l'ultimo Clint Eastwood (Debito di sangue): entrambi portano addosso segni, segni che ricordano continuamente loro di essere stati vicini alla morte, entrambi hanno motivi molto personali per andare a fondo nelle indagini ed entrambi si pongono ai margini di un contesto sociale che non li accetta. Purtroppo quei segni che la protagonista ha sulla pelle non rimangono negli occhi dello spettatore che ha la sensazione di aver già sentito un milione di volte questa storia e che avrebbe tutte le ragioni di indignarsi davanti a un finale visivamente ridicolo e che non regge a causa della povertà dei dialoghi e della costruzione frettolosa, di segno totalmente opposto rispetto all'andatura del racconto, prolissa sino allo sfinimento.
I lettori hanno scritto 20 commenti
- commento Film decisamente squallido. Gianni e Pinotto sarebbero stati addirittura migliori nel ruolo dei due sbarbati.
- commento Assolutamente d'accordo anche sul casting.
- commento Ma ieri il voto era oltre la sufficienza e ora è uno... Ma che fate livellate i voti a seconda dei commenti che ricevete?
- commento Ma... ma... Anche la recensione è DIVERSA!!!
- commento Sì, ci sono le immagini in più. :) Queste recensioni sono articoli della nostra caparedattrice che stiamo caricando in archivio, e tu l'avrai letta quando ancora non l'avevamo messa del tutto a posto.
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